NTT DoCoMo dismette la produzione di telefonini 2G, ma per gli analisti il Gsm è ancora una tecnologia dominante

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L”operatore mobile giapponese NTT DoCoMo ha annunciato che a breve bloccher&#224 lo sviluppo di telefonini di seconda generazione, per favorire il passaggio dei clienti agli apparecchi 3G.

Il primo operatore mobile giapponese, che sviluppa gli apparecchi in collaborazione con i produttori, conta attualmente solo il 25% di abbonati alla terza generazione.

Il suo principale concorrente, KDDI, &#232 riuscito a far migrare pi&#249 del 90% dei suoi clienti al 3G grazie a strategie tariffarie convenienti e all¿offerta di telefonini a buon mercato.

L”approccio di DoCoMo, del resto, &#232 condiviso dai maggiori costruttori giapponesi, come Nec e Panasonic, che hanno gi&#224 bloccato i loro programmi di ricerca e sviluppo nell”ambito della seconda generazione.

Per la sua rete di terza generazione, DoCoMo ha scelto lo standard mondiale W-Cdma, a differenza di KDDI che usa diverse versioni del CDMA 2000-1x (CDMA2000-1x e CDMA2000 1xEV-DO).

Nell”ottobre del 2001, DoCoMo &#232 stato uno dei primi grandi player del mercato mondiale a lanciare un servizio di terza generazione, ma il 3G non &#232 subito decollato sul mercato di massa a causa di una copertura geografica limitata, di cellulari con diverse problematiche relative alla durata della batteria, all”estetica e al prezzo.

La societ&#224, comunque, ha appena siglato un accordo con Nokia per il lancio di un telefono di terza generazione gi&#224 dal secondo semestre di quest¿anno.

Si tratta del primo accordo del genere tra Nokia, attuale leader del mercato mobile e DoCoMo, primo operatore mobile del Giappone.

“Il telefono Nokia potrebbe essere un dual-band con la possibilit&#224 di Roaming internazionale”, ha dichiarato il direttore finanziario della societ&#224 Yoshiaki Ugaki.

Si tratta comunque di un primo passo importante verso l”integrazione degli standard europei e giapponesi, dal momento che finora l¿ingresso di operatori stranieri sul mercato nipponico &#232 stato frenato proprio dal fatto che nel Paese veniva utilizzato uno standard diverso da quello utilizzato sui mercati occidentali.

La tendenza a studiare opportune strategie per accelerare il passaggio dei clienti dalla seconda alla terza generazione &#232 sicuramente legittima da parte di operatori che hanno speso ingenti somme per l¿implementazione della tecnologia.

Secondo recenti analisi, tuttavia, il Gsm &#232 una tecnologia tutt”altro che in declino.

Sui mercati emergenti, infatti, lo standard di seconda generazione ha guidato l”industria verso una nuova fase di crescita del tutto inattesa dagli stessi protagonisti del settore.

Dopo anni di declino, il mercato delle infrastrutture per le telecomunicazioni &#232 cresciuto nel 2004 di circa il 20%, per un valore totale di almeno 45 miliardi di dollari.

Questa crescita &#232 da attribuirsi per la gran parte alla domanda di infrastrutture da parte dei mercati emergenti quali l”Europa orientale, il Medio Oriente e l¿Africa, dove la carenza di network di telefonia fissa ha contribuito all¿esplosione dei servizi wireless basati sul Gsm.

Nel 2005, spiega l¿analista Gabriel Brown, “¿il mercato delle infrastrutture mobili sar&#224 ancora dominato dal Gsm”.

Tesi condivisa anche dal Ceo di Ericsson Carl-Henric Svanberg, che ha recentemente dichiarato che “¿il Gsm ha ancora un sacco di potenziale”.

Nel 2004, la societ&#224 svedese ha venduto una quantit&#224 di trasmettitori pari al 40% del totale di quelli consegnati dall¿introduzione del Gsm.

Alessandra Talarico

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