Usa: la FCC obbliga gli operatori VoIP a garantire il servizio di emergenza

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Una telefonata a un numero di emergenza &#232 una chiamata che nessuno vorrebbe fare, ma quando si ha bisogno di farla, potrebbe essere la chiamata pi&#249 importante della vita.

La telefonia, per&#242 sta cambiando e l¿avvento del VoIP ha posto in essere una serie di difficolt&#224, spesso pagate con la vita dagli utenti del servizio.

Un paio di settimane fa, ad esempio, aveva fatto scalpore negli Stati Uniti la storia di una coppia che ha perso il figlio in seguito a una rapina in casa perch&#233 non aveva potuto chiamare il 911 ¿ il numero gratuito di emergenza ¿ tramite il servizio VoIP.

In seguito alle accese polemiche scatenate dai consumatori che spesso non sono neanche a conoscenza del fatto di non poter chiamare il 911, la Federal Communication Commission (FCC) ha deciso che anche i fornitori di servizi telefonici via Internet dovranno fare in modo che i loro clienti possano mettersi chiamare i centralini di emergenza sparsi per il Paese.

La FCC vuole inoltre adottare in futuro quella che viene definita una ¿soluzione E911¿, che consentir&#224 di stabilire la posizione geografica senza bisogno che sia l¿utente a fornire questa informazione in un momento in cui &#232 magari disorientato, o confuso, o incapace di fornirla.

Gli operatori dovranno mettersi in regola entro settembre, stipulando accordi con gli incumbent ¿ le Baby Bells, come Verizon e SBC ¿ che dovranno aprire le loro reti.

Secondo le attuali leggi, gli incumbent sono obbligati a fornire il servizio agli altri operatori telefonici, ma non alle compagnie Internet.

La telefonia su Internet &#232 una tecnologia sempre pi&#249 utilizzata, apprezzata poich&#233 permette di bypassare le reti tradizionali e telefonare in maniera molto pi&#249 economica. Attualmente sono pi&#249 di 1,5 milioni gli americani che la utilizzano.

¿Chiunque chiama il 911 ha la ragionevole aspettativa di essere messo in contatto con un operatore di emergenza¿, ha dichiarato il presidente della FCC Kevin J. Martin.

¿Questa aspettativa deve essere concreta sia se si chiama da un telefono tradizionale, che da un telefonino che da un telefono VoIP¿.

La decisione della FCC implica per&#242 diverse difficolt&#224 tecniche, finanziarie e politiche: innanzitutto perch&#233 chi usa il VoIP, lo fa per una questione di risparmio sulla bolletta.

Questo vuol dire, dunque, che il VoIP sottrae profitti agli incumbent, che hanno di contro la prerogativa di decidere di aprire, e a che prezzo, le reti agli operatori del VoIP.

Gli Stati Uniti non sono il sole Paese a cercare di regolare la questione: in Gran Bretagna l¿Ofcom ha introdotto uno specifico prefisso per chiamare il cyberspazio (lo 056), mentre il Canada ha deciso di regolamentare il VoIP come un servizio telefonico, perch&#233 &#232 cos&#236 che i canadesi lo usano.

Molti per&#242 vedono in questa mossa una scusa della FCC per fare un primo passo verso la regolamentazione del VoIP in toto.

Secondo Jeff Pulver (uno dei pionieri del VoIP col servizio FreeWorld Dialup), la questione del 911 &#232 s&#236 una cosa seria, ma &#232 anche un primo passo della Commissione per avviare una regolamentazione che gli operatori telefonici vogliono comunque da tanto tempo, per ragioni di business.

Le nuove regole avranno un forte impatto sugli operatori VoIP commerciali che si considerano dei veri e propri sostituti degli operatori tradizionali della telefonia locale e long distance. Tra questi, Vonage, il maggiore provider VoIP degli Usa, di cui Pulver &#232 co-fondatore e che tra l¿altro ha gi&#224 siglato accordi con SBC e BellSouth.

Non si capisce invece se operatori come Skype, che non possono essere considerati sostituiti di quelli tradizionali perch&#233 le chiamate avvengono prevalentemente tra computer, siano o meno escluso.

La FCC ha comunque deciso che ogni operatore che si connette alla rete telefonica tradizionale ¿ quindi l¿intera industria VoIP – dovr&#224 sottostare alle nuove regole.

In un comunicato, Skipe ha riferito di ¿star collaborando con la FCC per sviluppare le opportune soluzioni per garantire il servizio di emergenza sui servizi di comunicazione basati su IP¿.

Alessandra Talarico

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