Grid computing: l¿Italia presenta ai ricercatori statunitensi il supercomputer ApeNext

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L”Ambasciata d”Italia a Washington ha organizzato un importante incontro, ¿Supercomputer for Science across the Atlantic¿ (19-20 maggio), dedicato alla futura generazione dei calcolatori. L¿appuntamento vuole essere anche l¿avvio di una collaborazione fra Stati Uniti ed Europa, da qui l¿idea di un incontro a Washington, nel quale, per la prima volta, i supercalcolatori finora messi a punto da Italia, USA e Giappone saranno presentati ai maggiori enti responsabili della politica della ricerca statunitense.

Durante i lavori verranno illustrati, da parte italiana, i risultati raggiunti nello sviluppo di potentissimi calcolatori, nati per eseguire calcoli di fisica teorica, ma che hanno positive ricadute anche su altre aree scientifiche e tecnologiche, alla cui realizzazione l¿Italia ha fornito un sostanziale contributo.

In particolare, l¿ambasciata italiana presenter&#224 alla comunit&#224 della ricerca statunitense ApeNext (Array Processor Experiment/Next), il supercalcolatore di ultima generazione frutto della collaborazione tra l¿Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e prestigiosi enti di ricerca europei, realizzato in collaborazione con l¿impresa italiana Eurotech. Durante il simposio si parler&#224 anche dei progetti americani equivalenti a ApeNext, quali QcdOC, ideato dalla Columbia University in collaborazione con la IBM, e di sistemi analoghi realizzati dai ricercatori giapponesi.

L¿Istituto Nazionale di Fisica Nucleare riferisce che &#232 la prima volta che queste tecnologie di supercalcolo europeo vengono discusse congiuntamente a quelle americane e giapponesi, in un contesto allargato rispetto a quello degli addetti ai lavori.

Come spiega una nota dell¿INFN, questi potenti supercomputer sono stati concepiti per rispondere alle complesse esigenze di calcolo dei fisici delle particelle e possono trovare applicazione in altri settori scientifici e tecnologici, come meteorologia, geofisica, proteomica e altri studi di sistemi biologici.

All¿incontro partecipano da parte italiana Raffaele Tripiccione, coordinatore del progetto Ape, Federico Rapano, responsabile del progetto Ape all”interno dell”INFN, e Giampiero Tecchiolli, direttore tecnico della Exadron Italia e consigliere del gruppo Eurotech.

Tra i numerosi partecipanti stranieri, prevista anche la presenza di Norman Christ, coordinatore del progetto QcdOC, e Junichiro Makino, dell¿Universit&#224 di Tokyo responsabile del progetto Grape. Al termine delle due giornate avr&#224 luogo una tavola rotonda dal titolo ¿Where to with supercomputing?¿ per delineare le prospettive future della ricerca con i supercalcolatori.

Ma vediamo pi&#249 in dettaglio le caratteristiche di ApeNext. Lo scorso gennaio, in occasione della sua presentazione, il presidente dell”INFN, Roberto Petronzio, ha sottolineato come questo supercomputer sia ¿ai vertici del settore per potenza di calcolo, dimensioni ridotte e basso consumo di energia¿. ApeNext ha, infatti, una potenza di calcolo di 12 teraflops (12 mila miliardi di operazioni al secondo).

Sempre nella stessa occasione, Giampietro Tecchiolli, direttore tecnico di Exadron, ha spiegato che “Sono meno di una decina, in tutto il mondo, i progetti di supercalcolatori con potenza analoga a quella del nostro ApeNext“. “Ma la potenza di calcolo &#232 solo uno dei parametri di cui si deve tenere conto. Dopotutto pu&#242 sempre essere aumentata, entro certi limiti, mettendo sempre pi&#249 macchine in parallelo. E” fondamentale invece tenere conto della combinazione di quattro fattori: potenza di calcolo, consumo di energia, spazio occupato e costo del sistema. ApeNext &#232 sicuramente al top mondiale, per l”ottimizzazione di questi parametri“.

Come informa l¿INFN, le macchine ApeNext verranno installate in parecchi laboratori avanzati di ricerca in tutta Europa, centri che gi&#224 usano la famiglia precedente di sistemi Ape, in particolare a Roma, Milano, Trento, Zeuthen (Berlino, Germania), Orsay (Parigi, Francia), Swansea (Gran Bretagna).

ApeNext appartiene all”ultima delle quattro generazioni dei supercomputer Ape, nata negli anni ¿80 con Ape-1 e proseguita con Ape-100 negli anni ¿90, quindi con Ape-1000 alla fine degli anni. Il prossimo passo, secondo i ricercatori, &#232 sfondare la barriera dei petaflops: realizzare un supercomputer capace di milioni di miliardi di operazioni al secondo.

Scheda operativa del progetto ApeNext

Raffaella Natale

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