Appello alla Community italiana dell¿ICT: meno di 60 giorni per proteggere la creatività e avviare un nuovo processo di sviluppo

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La prima settimana diluglioil Parlamento Europeo sar&#224 chiamato a votare in seduta plenaria il testodella Direttivasulla brevettabilit&#224 delle CII (Computer Implemented Inventions) ovvero delle Invenzioni Attuate per mezzo di Elaboratori Elettronici.

In tutta Europa &#232 in atto una vasta mobilitazione a sostegno della brevettabilit&#224 delle CII, che coinvolge industrie, addetti ai lavori, universit&#224.

A lanciarla &#232 stata l¿EICTA,associazione industriale europea cui aderiscono 32 associazioni nazionali dell¿ICT di 24 paesi europei, in rappresentanza di oltre 10.000 imprese europee, con oltre 2 milioni di addetti e un fatturato complessivo di oltre 200 miliardi di euro. Per saperne di pi&#249 su EICTA, clicca qui.

E¿ necessario che, in vista di quella data, si sviluppi rapidamente anche nel nostro Paese una campagna a sostegno delle Direttiva, una campagna capace di mobilitare l¿intera community italiana dell”ICT.

E¿ un appuntamento importante perch&#233 il suo esito pu&#242 determinare e garantire:

  • una normativa trasparente e sicura

  • una nuova fase di sviluppo dell¿innovazione

  • la prospettiva di una nostra maggior competitivit&#224 in Europa e di un¿Europa pi&#249 competitiva nel mondo.

Perch&#233 ci&#242 avvenga &#232 necessario chiarire alcune ambiguit&#224 e cambiare i termini di un dibattito che non pu&#242 essere n&#233 ideologico, n&#233 emotivo, specificando subito che la brevettabilit&#224 delle CII &#232 altra cosa rispetto alla brevettabilit&#224 del software.

Per saperne di pi&#249 e decidere meglio, vi proponiamo di seguire il percorso informativo che riportiamo di seguito.

Cosa sono le CII (Computer Implemented Inventions)?

Le CII fanno riferimento a un¿innovazione che includa un programma per computer e che produca un effetto tecnico diverso. Ci&#242 significa che il software puro, gli algoritmi o i programmi che applicano metodi per attivit&#224 commerciali non potranno essere brevettati, come neppure le applicazioni ¿banali¿. Le CII comprenderanno ad esempio i telefoni cellulari e le centrali telefoniche, i televisori, i lettori DVD, le auto (ad esempio l¿impianto frenante elettronico, la gestione del motore, gli airbag, la navigazione), gli impianti di controllo del traffico, le lavatrici, le cucine, gli impianti antifurto, le strumentazioni mediche e le apparecchiature diagnostiche (ad esempio gli apparecchi a raggi X, gli scanner MRI) e le fotocamere digitali.

Quale &#232 lo scopo della Direttiva europea?

L¿obiettivo &#232 armonizzare l¿attuale sistema di brevettabilit&#224 delle CII (Computer Implemented Inventions) all¿interno dell¿UE. Garantire l¿applicabilit&#224 di una normativa chiara e coerente. E ci&#242 &#232 nell”interesse sia degli inventori e del Mercato Interno. Si tratta, in sostanza, di un percorso che d&#224 maggiore chiarezza e coerenza, non di un nuovo sistema.

Perch&#233 l¿Europa ha bisogno della Direttiva?

Perch&#233 i brevetti hanno sempre svolto un ruolo di vitale importanza nella storia industriale europea e sono essenziali per il futuro sviluppo economico dell¿Europa.

La brevettabilit&#224 tutela i posti di lavoro, garantisce gli investimenti, stimola il trasferimento di tecnologia ed aiuterebbe l¿Europa a conservare il proprio ruolo di innovatrice e di leader nel campo della R&S. Si sono gi&#224 espressi a favore dei brevetti le piccole e grandi aziende, gli inventori e gli investitori, i produttori di tutti i settori industriali/produttivi.

Perch&#233 l¿industria sta avviando una campagna proprio ora?

Perch&#233 la Direttiva &#232 appena entrata nella fase della Seconda Lettura al Parlamento Europeo e la decisione &#232 attesa per luglio.

La posta per l¿Europa &#232 cruciale: occupazione, investimenti, prosperit&#224 e futuro successo economico.

Chi sono coloro che aderiscono alla campagna?

L¿industria europea (le grandi e piccole aziende di una vasta gamma di settori), le associazioni di imprese, le universit&#224, gli istituti di ricerca e i singoli inventori, che si sono uniti per reimpostare i termini del dibattito, per tornare ad occuparsi dei fatti e lasciare da parte gli aspetti emotivi e per assicurarsi che le PMI si rendano conto dell”importanza di questa Direttiva.

Fino ad ora pochi individui hanno monopolizzato il dibattito diffondendo miti e visioni deliberatamente errate.

E finora ci sono riusciti.

Hanno falsato il dibattito.

Hanno introdotto una componente di antiglobalizzazione, un sentimento antiamericano, e hanno chiesto il sostegno della gente nascondendosi dietro eMail e siti Web.

Per questa ragione &#232 utile evidenziare di seguito due aspetti:

  • quali sono ¿Le argomentazioni a favore della Direttiva e le ragioni per la sua definitiva approvazione¿.

  • parallelamente, &#232 altrettanto utile spiegare quali sono i miti e le visioni errate ovvero ¿Cosa la Direttiva non far&#224¿

Le argomentazioni a favore: perch&#233 la Direttiva &#232 importante

  1. Perch&#233 garantisce all¿Europa il ruolo di innovatrice leader a livello mondiale
    Molte industrie e aziende europee all¿avanguardia (i successi europei pi&#249 visibili a livello mondiale) si basano sulle CII, come i settori della sanit&#224, delle telecomunicazioni, della telefonia mobile, delle automobili, dell¿aviazione e dell¿elettronica di consumo.
    I brevetti sono indispensabili se l¿Europa intende conservare e rafforzare queste posizioni di leadership.

  2. Perch&#233 i brevetti tutelano l¿innovazione e premiano la R&S.
    La consapevolezza che sar&#224 possibile brevettare un¿invenzione &#232 uno dei fattori principali per riuscire ad ottenere consistenti finanziamenti per la R&S.

  3. Perch&#233 garantisce posti di lavoro
    Senza brevetti, le aziende europee perderebbero una consistente quota di mercato in favore delle aziende in grado di plagiare la R&S europea e di fabbricare i propri prodotti al di fuori dell¿Europa.
    Se viene a mancare la ricompensa per gli investimenti nella R&S, si perderanno anche decine di migliaia di posti di lavoro legati alla R&S europea.

  4. Perch&#233 stimola il trasferimento di tecnologia e la condivisione delle conoscenze
    L¿esperienza insegna che i brevetti accelerano il processo di innovazione e di condivisione delle conoscenze.
    Le applicazioni dei brevetti sono rese pubbliche dopo 18 mesi; le aziende sono quindi incoraggiate a concedersi la licenza dei brevetti vicendevolmente, invece di cercare modi per nascondere i progressi tecnologici.
    I brevetti possono svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo degli standard aperti e delle interfacce aperte. Le aziende dello stesso settore o di settori diversi possono condividere le invenzioni (promuovendo quindi l”interoperabilit&#224 tra i prodotti), nella tranquillit&#224 che deriva loro dalla consapevolezza che le invenzioni sono brevettate.
    Ad esempio, un cittadino dell¿UE pu&#242 inviare un messaggio SMS ad un amico utilizzando una marca diversa di telefono cellulare, sfruttando una rete di radiotelefonia mobile diversa e vivendo in una nazione diversa, mediante la tecnologia CII costruita sulla base di brevetti con standard aperti.

  5. Perch&#233 istituisce un sistema brevettuale pi&#249 equo in tutta Europa
    La direttiva rende anche disponibile uno strumento di ricorso per le aziende e per gli individui. La direttiva consente alla Corte di Giustizia europea di riesaminare le sentenze dei tribunali di uno Stato membro per verificarne la conformit&#224 alla normativa UE, contribuendo quindi a garantire un sistema brevettuale uniforme in tutta l¿UE.
    Inoltre nessuno suggerisce l¿eliminazione dei brevetti nelle altre aree, quindi perch&#233 le invenzioni tecniche dovrebbero essere brevettabili, mentre ogni innovazione relativa a software per computer inammissibile?

I miti e le visioni errate: cosa NON FAR&#192 questa Direttiva

I detrattori della Direttiva sono riusciti a diffondere deliberatamente svariati miti e visioni errate sulla Direttiva, le riportiamo di seguito assieme alle controsservazioni:

  1. Brevetti uguale protezionismo; i brevetti limitano l¿innovazione. E¿ vero?
    Questo non &#232 vero. La brevettabilit&#224 tutela i posti di lavoro, garantisce gli investimenti, stimola il trasferimento di tecnologia e aiuterebbe l¿Europa a conservare il proprio ruolo di leader e innovatrice.

  2. Il software sar&#224 brevettato; ci&#242 sar&#224 un passo verso un sistema come quello statunitense. E¿ vero?
    No. Lo scopo della Direttiva &#232 chiarire e armonizzare. Non modifica radicalmente la normativa.
    La brevettazione delle invenzioni non &#232 una cosa nuova in Europa. L¿Ufficio europeo dei brevetti a Monaco e gli uffici brevetti negli Stati membri proteggono le invenzioni CII da pi&#249 di 20 anni.
    Un brevetto pu&#242 essere concesso solamente per le invenzioni nuove, non ovvie e che apportino un ¿contributo tecnico¿. Non pu&#242 essere concesso per il software puro

  3. Le grandi aziende ne trarranno beneficio, mentre tutti gli altri ne subiranno le conseguenze negative. E¿ vero?
    No. La Direttiva consentir&#224 alle PMI e agli imprenditori di sviluppare le loro attivit&#224 commerciali e di competere in tutta Europa in modo pi&#249 efficace.
    I brevetti sono spesso un requisito fondamentale per ottenere investimenti di capitale per le piccole aziende private. Il 60% delle PMI finanziate da venture capitalist europei hanno modelli imprenditoriali basati sui brevetti.
    In mancanza di una protezione coerente, le PMI sono preda delle aziende che copiano la loro tecnologia senza corrispondere quanto dovuto. La stragrande maggioranza delle attuali controversie sui brevetti nell”UE coinvolge PMI che cercano di proteggere le loro invenzioni. La Direttiva render&#224 questo processo pi&#249 semplice e pi&#249 efficiente.

  4. Ci&#242 potrebbe danneggiare gravemente il movimento Open Source. E¿ vero?
    No. Il software Open Source e i brevetti CII hanno convissuto per molti anni senza problemi. La nuova direttiva non modifica la situazione.

  5. Quasi nessuno appoggia la direttiva.
    Del tutto infondato. L¿EICTA rappresenta direttamente 51 importanti societ&#224 multinazionali e, attraverso 32 associazioni di imprese in 24 paesi, raggruppa altre 10.000 piccole imprese che danno lavoro a oltre 2 milioni di operatori tecnologici.
    La Direttiva &#232 sostenuta anche dalle aziende e dalle associazioni che appartengono a tutti gli altri settori che sviluppano CII, come ACEA (Volvo, Daimler Chrysler, ecc.), COCIR, CECED, CLEPA, EVCA (si veda www.patents4innovation.com), da universit&#224, docenti universitari e da svariati singoli inventori.

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