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Broadcaster e operatori tlc, è guerra aperta. Nascono le prime alleanze per frenare l¿avanzata delle telecom sul mercato Tv

Europa



Parola d¿ordine, convergenza. Ormai il mercato dell¿Information and Communication Technology tende verso una direzione comune, che implica l¿impiego di sinergie e l¿interazione tra televisione, cellulare e Internet.

Sullo sfondo di questa trasformazione, il segmento pi&#249 interessante, dal boom dei telefonini di nuova generazione, &#232 quello dell¿entertainment multimediale.

La velocit&#224 della trasmissione dei dati sui cellulari, ancora pi&#249 potente sulle reti UMTS, ha gi&#224 cominciato a trasformare gli utenti dei telefonini in telespettatori.

I videofonini permettono di ricevere video, immagini e si sta sviluppando una notevole offerta di servizi che permettono di fruire al meglio queste nuove potenzialit&#224.

Vedere la Tv sul telefonino? Un piccola rivoluzione che non sfugge ai distributori, ma nemmeno ai produttori di contenuti, che stanno vagliando format adatti a questa nuova forma di diffusione.

La televisione su cellulare non &#232 pi&#249 fantascienza ed esiste una domanda certa. Secondo uno studio Nokia, il consumatore europeo sarebbe pronto a pagare da 4 a 6 euro al mese per farne uso.

Questo implica che sul mercato ICT &#232 guerra aperta tra operatori telecom e broadcaster, che cercano di ritagliarsi il ruolo pi&#249 importante su questo settore emergente. In Belgio, la battaglia ha spinto gli operatori via cavo a unire le forze per lanciare un servizio Triple Play (Televisione, Internet e Telefonia fissa), che contrasti le intenzioni dell¿operatore storico Belgacom, deciso a puntare sul mercato televisivo.

Secondo l¿agenzia Belga, dopo un Consiglio d¿amministrazione, l¿Associazione C&#226ble Multim&#233dia (ACM), che raggruppa 11 distributori televisivi belga e diversi gruppi finanziari, ha annunciato che oltre ai servizi di televisione digitale e Internet, proporr&#224 ai propri utenti servizi di telefonia via cavo.

Jean-Michel Adant, portavoce dell¿ACM, ha dichiarato: ¿Abbiamo chiesto a un consulente di studiare differenti scenari, uno potrebbe essere la fusione dei broadcaster televisivi¿.

Con un¿operazione di questo genere i broadcaster belga seguirebbero l¿esempio dei loro colleghi fiamminghi ¿ pubblici, privati o misti ¿ che negli anni ¿90 hanno creato Telenet.

Questa decisione &#232 una reazione diretta alla decisione della Lega belga di assegnare a Belgacom i diritti televisivi del calcio per 3 anni, sottraendoli a Be Tv (di cui l¿ACM &#232 azionista al 68%).

Al momento l¿operatore fornisce unicamente servizi di telefonia e Internet ma, per la fine di giugno, conta di lanciare Belgacom Tv, un¿offerta di Tv digitale accessibile sulla linea Adsl.

La societ&#224 tlc minaccia anche il monopolio dei distributori via cavo, fino a oggi praticamente gli unici a decidere l¿offerta dei programmi e dei canali diffusi in Belgio.

Secondo la stampa belga, ¿si sono intensificati i contatti informali tra diversi operatori in vista di una fusione con i broadcaster belga ¿ tra i quali Base, Mobistar e Telenet¿, e ¿nei prossimi giorni, dovrebbero esserci degli incontri preliminari tra l¿ACM e Mobistar, con la benedizione di France T&#233l&#233com (vedi scheda), casa madre dell¿operatore¿.

E ancora, il quotidiano economico L¿Echo ha annunciato che Telenet e Be Tv (ex CanalPlus Belgio) depositeranno la prossima settimana un ricorso contro la Ligue Pro per contestare l¿assegnazione a Belgacom dei diritti di trasmissione delle partite di calcio.

Raffaella Natale

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