Innovazione digitale: Italia, Spagna e Portogallo firmano il Progetto Multis, per la creazione di un sistema logistico intermodale comune

di |

Italia


Internet

Firmato a Palazzo Chigi il Progetto Multis da enti di ricerca e gruppi industriali di Italia, Portogallo e Spagna, su iniziativa delle rispettive Fondazioni Cotec.

Questa Trilaterale tecnologica ha l’obiettivo di realizzare con l’innovazione digitale un sistema logistico intermodale comune per il trasporto merci che consenta di competere tra Mediterraneo ed Europa.

Grazie a un massiccio impiego dell’innovazione tecnologica si ottimizzeranno i flussi mercantili ottenendo maggiori sinergie, sicurezza, efficienza e velocità dei traffici, ma anche contenimento dei costi, dei consumi e dell’impatto ambientale.

 

Come informa una nota del MIT, ¿padrini¿ di questa intesa tecnica sono stati il ministro Lucio Stanca (Innovazione e Tecnologie) per l’Italia; Maria Jesùs San Segundo (Educazione e Scienze) per la Spagna; Manuel Pinho (Economia e Innovazione) per il Portogallo.

Presente anche l’ex ministro Giuliano Urbani, in veste di presidente della Fondazione Cotec Italia.

I protagonisti di questo progetto sono Finmeccanica, Centro Ricerche Fiat, Elsag, per parte italiana; Inov-Ines Inovacào, per quella portoghese, e Dmr Consulting per la spagnola.

 

Nella prima fase l’investimento è stimato in circa 400 mila euro, finanziato dalle imprese partecipanti; nella seconda fase di sviluppo si prevede un costo tra i 10 e i 15 milioni di euro, sostenuto anche con finanziamenti europei.

 

Le grandi reti di comunicazione sono destinate a diventare sempre di più canali tecnologici che scambiano informazioni continue con chi le percorre. Su questo fronte, però, non è più sufficiente seguire una logica nazionale“, ha detto Stanca, confermando “il convinto sostegno del governo italiano a questa iniziativa nella prospettiva della creazione di valore per le nostre imprese, i nostri Paesi e lo sviluppo dell’Europa“.

 

Il ministro ha poi spiegato che il progetto punta a ottimizzare i flussi fisici e informativi fra i differenti attori del trasporto multimodale, sfruttando i vantaggi della digitalizzazione applicata alla logistica, ai processi di trasporto, ma anche alle infrastrutture.

Per Stanca, il Progetto Multis creerà le condizioni gestionali e di competitività affinché i tre Paesi divengano punti preferenziali di accesso all’Europa continentale dei commerci internazionali, inserendosi su segmenti significativi della catena di approvvigionamento, come il Corridoio 5, che attraversa l’Europa dal Portogallo all’Ungheria. Asse su cui l’Italia si pone in posizione non solo centrale, ma in cui sta già svolgendo un ruolo da protagonista con una serie di iniziative.

 

Il ministro è del parere che se si riuscisse a realizzare un centro logistico integrato in uno dei porti del Mezzogiorno italiano (Gioia Tauro, Salerno o Taranto, ad esempio), esso potrebbe competere con Rotterdam sottraendogli il primato europeo e mondiale di smistamento dei container perché le merci provenienti dall’Oriente arriverebbero a destinazione ben 5 giorni prima che nello scalo olandese ed essere, quindi, distribuite in anticipo in tutta Europa e nel mondo.

Si tratta di una straordinaria opportunità per migliorare la posizione dei tre Paesi nel Mediterraneo e ha un impatto diretto nella loro competitività ed attrattività“, ha precisato Stanca.

 

Caratteristiche del Progetto Multis sono la sua modularità e scalabilità che consentono ampliamenti nell’applicazione, dando così luogo ad estensioni in grado di coinvolgere un numero crescente di filiere industriali, sia come fornitori di dispositivi necessari per lo sviluppo del progetto, sia quali utenti finali dei servizi logistici implementati.

 

A beneficiare dei vantaggi della digitalizzazione della multimodalità saranno gli utenti del trasporto, gli operatori navali, i centri di controllo, gli operatori stradali e ferroviari, gli interporti e le amministrazioni pubbliche, a partire dalle dogane; sul fronte delle strutture operative (navi, carri merci e camion), ferrovie, strade e “autostrade del mare”, magazzini ed aree di servizio.

 

I benefici si traducono in sicurezza nelle operazioni di sbarco/imbarco e consegna (integrità dei beni, trasporto di merci pericolose, stato della merce, etc.); informazioni sulla posizione delle merci, condizioni e servizi di trasporto (tabella di marcia traffico, spazio disponibile, locazione); automazione nella manipolazione dei beni (accelerazione del flusso, riduzione delle operazioni di trasferimento, diminuzione degli errori nelle operazioni e nei trasporti; tempi morti). (r.n.)

 

© 2005 Key4biz.it