TDT, fibra ottica e privatizzazione Rai. Landolfi fissa le priorità per l’ultimo anno di legislatura

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Mario Landolfi

A distanza di poche settimane dalla sua investitura, il neo Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi fissa le proprie guidelines per l’ultimo anno di legislatura.

Tv digitale terrestre (TDT), fibra ottica e privatizzazione Rai, sono queste le priorità che vedranno impegnato Landolfi.

Il ministro parla della TDT come di una nuova frontiera di sviluppo, su cui ci si dovrà impegnare per assicurare la più ampia diffusione della nuova tecnologia, in vista dello switch-off del 31 dicembre 2006.

Investire energia e risorse nella Tv digitale terrestre è anche un modo per continuare l’opera avviata brillantemente dall’ex Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri che è riuscito a far diventare il nostro Paese uno dei massimi punti di riferimento sul mercato europeo della TDT.

 

Landolfi ha parlato anche della diffusione del digitale terrestre come strumento di sviluppo del tessuto produttivo e di rilancio della competitività del Paese.

¿Il digitale terrestre è il futuro ¿ ha commentato Landolfi ¿ perché significa tele-assistenza, tele-sanità, tele-sorveglianza, significa ricevere servizi per i quali ora bisogna spostarsi, ma soprattutto servizi per i quali oggi c’è una spesa pubblica notevole¿.

 

Riferendosi ai servizi interattivi del canale di Borsa Lavoro Lombardia, già in onda su Rai Utile, che permette agli utenti di consultare annunci, offerte e notizie sul mondo delle professioni, il ministro li ha definiti ¿Occasioni formidabili per far incontrare domanda e offerta di lavoro, offrire più servizi alle imprese e far crescere il sistema della PA¿.

 

Sulla TDT stanno, infatti, trovando ampio spazio una serie di servizi, pensiamo ai nuovi canali di tGovernment, che consentono al telespettatore di accedere dal televisore di casa alle informazioni e alle prestazioni online della Pubblica amministrazione.

La Rai si è già ampiamente lanciata in questi servizi che sfruttano la nuova tecnologia. Il direttore Nuovi Media Rai, Roberto Sergio, ha comunicato che, una stima prudenziale, prevede oltre 150 milioni di euro di ricavi fino al 2010 per i servizi di tGovernment realizzabili sui canali del digitale terrestre Rai. Una cifra che rende il posizionamento Rai sul tGovernment proficuo oltre che in linea con la missione aziendale e corretto nei confronti del pubblico.

 

Spostandoci dal digitale terrestre alla privatizzazione Rai, il ministro ha spiegato che si sta predisponendo il piano per il collocamento in Borsa. ¿E¿ una questione ¿ ha aggiunto – che io valuto con molta cautela. Quello che produce la Rai sono delle immaterialità e per questo la questione resta molto delicata. La Tv pubblica è un’azienda particolare con una storia complessa che si intreccia anche con la politica¿.

 

E lo sa bene la Commissione parlamentare di vigilanza, che anche ieri non è riuscita a fare i nomi dei 7 consiglieri Rai di propria competenza, vista l’assenza dei parlamentari della CDL, a riprova che non si è ancora raggiunto l’accordo politico.

Il presidente della Commissione, Claudio Petruccioli, interpellato dai giornalisti, ha affermato di non credere che ¿la cosa più efficace sia andare alla ricerca di accordi complessivi¿, lasciando al solo centrodestra l’onere di nominare un direttore generale, che dovrà a sua volta scegliere come comportarsi di qui alla fine della legislatura, quando un cambio di maggioranza potrebbe determinarne la sostituzione. Petruccioli ha anche ventilato l’ipotesi che l’assemblea degli azionisti della Rai ¿possa restare aperta per qualche giorno¿, nel caso in cui non si sia proceduto al rinnovo del Cda entro il 18 maggio, data della seconda convocazione dell’assemblea stessa.

 

Dalla sua, il ministro Landolfi lancia un monito a ¿chi pretende di estendere garanzie anche ad altre figure, che sono figure di gestione, non di indirizzo politico, pone evidentemente, forse inconsapevolmente, dei paletti all’intesa. Facciamo come dice la legge e quindi parliamo di garanzie riferite all’organo di indirizzo politico e di quindi di governo della Rai che è il Consiglio di amministrazione e il presidente¿.

Chiaro il riferimento alle dichiarazioni di Petruccioli, ma anche a quelle del leader dell’Unione Romano Prodi, che parlava di un direttore generale di garanzia. A riguardo Landolfi aveva già detto che ¿E¿ fuori luogo parlare di un direttore generale di garanzia¿, e aveva spiegato che la richiesta di Prodi ¿nasconde in realtà un progetto lottizzatorio¿. 

Il direttore generale che ha compiti gestionali è infatti figura ben diversa dal presidente del Cda Rai.

¿La legge ¿ ha detto ancora il ministro – invita, anzi ‘costringe’, ad un accordo sul Consiglio di amministrazione e sul presidente. Penso che questo vada fatto¿.

 

Sui tempi Landolfi, ribadisce ¿spero che si faccia prima possibile, perché occorre dare un nuovo governo al servizio pubblico¿ e su un possibile vertice di maggioranza aggiunge ¿al momento non so. Nessuno mi ha detto niente¿.¿.

 

Per quanto riguarda poi l’altra priorità sulla quale è impegnato il ministero delle Comunicazioni, Landolfi ha dichiarato: ¿¿.stiamo lavorando alla realizzazione delle infrastrutture in fibra ottica e quindi di un piano che riguarda soprattutto le zone del Mezzogiorno¿.

Il ministro ha riferito che con le con le amministrazioni di Abruzzo e Molise è stata creata una società che ha già bandito investimenti per circa 127 milioni di euro sulla fibra ottica, si calcola inoltre di appaltare altri lavori per un totale di 80 milioni.

¿Contiamo di arrivare al 2006 ¿ ha detto ancora – con una sperimentazione in un numero di regioni tale da fare in modo che il digitale terrestre diventi una realtà irreversibile dalla quale non si potrà più tornare indietro. L’Italia è un paese che resta all’avanguardia in questo settore, siamo più avanti della Francia, e nella telefonia mobile siamo il mercato con il maggior numero di abbonati¿.

 

Raffaella Natale

 

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle News sulla Tv digitale terrestre

 

Archivio delle News sulla Rai

 

 

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