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Tlc mobili: per Qualcomm il futuro è della Mobile Tv e di Linux

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Il produttore di chip Usa Qualcomm punta sulla mobile Tv e su Linux come maggiori driver della crescita della telefonia mobile.

Dopo aver annunciato, sul finire dello scorso anno, investimenti per 800 milioni di dollari per una rete dedicata alla mobile Tv, il management della società ha reso noto che Qualcomm si sta ora dedicando ai test per portare i programmi televisivi sui telefonini e di aver stretto importanti accordi con diversi fornitori di contenuti, da CNN a ESPN.

 

Secondo il Ceo Paul Jacobs, l’interesse del pubblico per la televisione sul telefonino è più alto che per qualsiasi altra applicazione di nuova generazione e, addirittura, la società stima che i consumatori l’apprezzeranno più delle fotocamere.

 

Il network ad alta velocità ¿ che dovrebbe essere terminato nel 2006 – consentirà la trasmissione di contenuti audio e video direttamente sul cellulare e ha già raccolto il favore degli operatori.

Qualcomm potrebbe anche procedere allo spin off del network mobile Tv appena sarà sufficientemente testato per essere lanciato sul mercato.

 

La compagnia avrebbe già siglato importanti accordi in questo senso, nonostante niente di concreto sia trapelato circa le società firmatarie.

Quello che si sa è che Time Warner, ABC News, Liberty Media, Disney e il Weather Channel sono attualmente coinvolti nelle sperimentazioni del servizio.

 

Qualcomm domina il mercato dei chip per la telefonia mobile e fornisce i suoi prodotti a tre dei maggiori costruttori mondiali di telefonini.

Tra i clienti della società non figurano però né MotorolaNokia che controllano più della metà del mercato globale.

 

La società statunitense, che ha creato lo standard CDMA, ha annunciato anche il suo sostegno alla causa open source: l’azienda ha infatti deciso di produrre dei chip in grado di supportare il sistema operativo Linux sui cellulari.

 

Dopo altri big, da Nokia a NTT DoCoMo e Motorola, dunque, anche Qualcomm ha deciso che i tempi sono maturi perché il pinguino abbia la possibilità di dire la sua anche nel mondo dei cellulari.

 

A dire il vero, i sistemi operativi open source sono adottati ancora da una piccolissima parte degli smartphone presenti sul mercato (lo 0,8%) e lo spazio resterà limitato anche nei prossimi anni: secondo IDC nel 2006 Linux sarà presente su appena il 4,2% dei telefonini.

 

Il supporto di un altro colosso, però, potrebbe aiutare ad accelerare lo sviluppo di sistemi più performanti e meglio adattabili alla telefonia mobile e alle sue prossime evoluzioni e aprire la strada a un nuovo atteggiamento nei confronti dell’open source. Si tratta infatti della prima volta che la società californiana decide di aprire le porte a un sistema operativo di ¿terze parti¿.

 

Linux sarà supportato dai processori Msm 6550.

 

Alessandra Talarico

 

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