Rai: la Vigilanza rinvia il voto sul Cda, in attesa che venga nominato il sostituto di Landolfi

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Claudio Petruccioli

Slitta la riunione della Commissione parlamentare di vigilanza, che oggi e domani avrebbe dovuto votare per i 7 consiglieri del Cda Rai. La causa del rinvio è tutta tecnica, non è, infatti, stato sostituito Mario Landolfi, nominato Ministro delle Comunicazioni. 

Sono in molti a ritenere che il cavillo abbia momentaneamente levato dall’impasse maggioranza e opposizione, che non sono ancora riusciti ad accordarsi sul nome del presidente della Tv pubblica, che dovrà essere indicato dal ministero dell’Economia, ma votato dai due terzi della Vigilanza.

 

Secondo le nuove disposizioni, introdotte dalla legge di riforma del sistema radiotelevisivo, che porta il nome dell’ex Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, sono stati stabiliti dei nuovi criteri di nomina per i membri del Cda Rai.

Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avrà un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.

Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sarà la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cioè 4 alla maggioranza e 3 all’opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell’Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il sì, a due terzi, della Vigilanza.

 

Nel primo pomeriggio, il presidente della Commissione di vigilanza, Claudio Petruccioli, ha comunicato lo slittamento della riunione. Petruccioli ha dichiarato che, d’accordo con il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, si è deciso il rinvio, visto la mancata designazione da parte di An della persona che dovrà sostituire Landolfi, ed è molto difficile che avvenga oggi. ¿Al massimo domani mattina – ha annunciato Petruccioli – il presidente della Camera Casini mi comunicherà il nome del sostituto di Landolfi¿.

 

La Commissione di Vigilanza dovrebbe, infatti, procedere alla elezione dei membri di nomina parlamentare prima dell’assemblea dei soci della Rai (prevista per il 10 e il 18 maggio prossimi) quando il Ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, potrebbe fornire anche i due nomi di competenza del proprio Dicastero, tra i quali ci sarà quello del presidente designato.

 

I Ds, dalla loro, dicono di essere già pronti e il loro nome per il futuro Cda Rai è quello di Carlo Rognoni. riguardo al nome del presidente, come spiega il capogruppo Ds, Giuseppe Giulietti, i vertici del partito hanno deciso di chiedere che venga reso noto anche il nome del direttore generale.

¿¿tutto il vertice deve essere di garanzia e va condiviso perché si va incontro alla campagna elettorale¿, ha commentato Giulietti.

 

Ed è proprio sui nomi del prossimo presidente e del direttore generale che si giocherà la partita. Perché i nomi dei consiglieri che dovrà votare la Vigilanza sarebbero pronti. I favoriti, per la Casa delle Libertà (alla quale spettano 4 consiglieri) sarebbero Alessio Gorla (Fi), Marco Staderini (Udc), Gennaro Malgeri (An) e Ettore Albertoni (Lega); per l’Unione (alla quale spettano 3 consiglieri) Sandro Curzi (Prc), Nino Rizzo Nervo (Margherita), e Carlo Rognoni (Ds).

 

Naturalmente le maggiori difficoltà sono sui nomi del presidente e del direttore generale. Già da mesi impazza il totonomine e ogni giorno spunta qualcosa di nuovo sulla stampa nazionale.

Al momento, pare che l’Udc vorrebbe Marco Staderini alla presidenza e Giancarlo Leone alla direzione generale.

Ma c’è anche chi, per la presidenza, ha fatto i nomi di Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato, e di Marcello Sorgi, al momento direttore del quotidiano La Stampa.

Altro nome ricorrente è quello di Piero Gnudi, presidente Enel (già presidente dell’IRI e di Rai Holding), che fino ad alcune settimane fa era in pole position. Ma si è parlato anche di Enzo Cardi, attuale presidente di Poste italiane, in attesa di nuova collocazione, e di Enzo Cheli, ex presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

 

Silvio Berlusconi ha fatto il nome dell’ex Ministro per i Beni Culturali, Giuliano Urbani.

¿Potrebbe essere un ottimo presidente della Rai¿, ha commentato Berlusconi. ¿Perché no?¿, ha aggiunto il premier facendo capire di voler puntare su questo nome. Riguardo al nome del direttore generale, Berlusconi vedrebbe bene anche un ritorno di Agostino Saccà o la nomina di Alessio Gorla. Ma le cose non sono così semplici. In ogni caso i tempi stringono e non attenderemo molto prima di sapere i nomi del nuovo Cda che gestirà la delicata fase di privatizzazione della Rai.

Raffaella Natale

 

 

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