Onu: un videogame per sconfiggere la fame nel mondo

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Quale migliore idea, se non quella di un videogame, per avvicinare i bambini ai problemi della fame nel mondo.

Con questa convinzione il World Food Programme (WFP) delle Nazioni Unite ha presentato anche in Italia Food Force, un videogioco per i bambini dagli 8 ai 13 anni, che consente di vedere da vicino l¿impegno dell¿organizzazione nella lotta alla fame nei Paesi in via di sviluppo.

I bambini, attraverso il gioco, si immedesimano con gli operatori del WFP e partecipano a una missione di emergenza nell¿immaginaria isola di Sehylan. Avranno cos&#236 la possibilit&#224 di confrontarsi con i problemi con cui quotidianamente fanno i conti gli operatori umanitari, specie nelle zone di conflitto.

Neil Gallagher, direttore comunicazione del WFP, in occasione della presentazione del videogame allaFiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna, ha dichiarato che ¿Comunicare con i bambini, oggi, significa utilizzare le pi&#249 moderne tecnologie¿.

¿I bambini del mondo sviluppato – ha detto ancora Gallaghernon sanno cosa significa vivere con la minaccia della fame. In modo dinamico e stimolante, Food Force generer&#224 nei bambini interesse e comprensione della fame che uccide pi&#249 persone di quanto non lo facciano Aids, malaria e tubercolosi messi assieme¿.

¿Molti genitori ¿ ha detto ancora Gallagher ¿ lamentano la violenza gratuita e le scene cruente cui i bambini sono molto spesso esposti con i videogame; questa &#232 un¿alternativa divertente e piena di azione¿.

I gioco, prodotto daDeepend di Roma, inizia con un filmato che spiega la crisi in un paese immaginario colpito da siccit&#224 e da una guerra civile, due delle principali cause di carestie.

L”obiettivo del gioco &#232 di completare una serie di missioni (che vanno dallo scaricare cibo via aria al passare un check point ribelle per consegnare gli aiuti) guidate da una squadra del WFP.

La sfida &#232, quindi, confrontarsi con le insidie di questa zona disastrata, la mancanza d¿acqua e di cibo, situazioni molto reali per gli operatori del WFP. In questo stato di emergenza, i ragazzi devono agire e trovare le soluzioni immediate per aiutare la gente del posto, fornendo beni di prima necessit&#224 e portando aiuto nel pi&#249 breve tempo possibile, con l¿obiettivo di risollevare l¿economia del paese.

Ma non si tratta solo di giocare; alla fine di ogni missione infatti, al ragazzo viene mostrato in quale modo il WFP avrebbe realmente risolto la situazione.

Una sorta di via di mezzo tra Tomb Raider, videogame molto amato dai pi&#249 giovani, e una conferenza della WFP, come spiega Mike Harrison, designer del gioco, nell¿occasione della presentazione.

¿Abbiamo testato il gioco a Roma facendolo provare a persone di et&#224 diversa e la risposta &#232 stata pi&#249 che positiva¿, ha commentato Harrison.

¿Dai test abbiamo capito che i bambini ricordano il 70% delle informazioni apprese su quello che la WFP fa nel mondo¿.

Raffaella Natale

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