Gran successo per la TDT in Francia e anche le radio cominciano a premere per passare al digitale

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Europa



A meno di una settimana dal lancio in Francia della Tv digitale terrestre (TDT), il presidente del Consiglio superiore dell¿audiovisivo (CSA), Dominique Baudis, ha fatto sapere che sono stati gi&#224 venduti 150.000 decoder.

¿Il 31 marzo, vale a dire gioved&#236 scorso, nel giorno in cui &#232 iniziata la programmazione sul digitale terrestre, 100.000 decoder erano stati venduti¿, ha commentato Baudis in un¿intervista, commentando i dati forniti dagli organismi che controllano la distribuzione di questo tipo di prodotti.

¿Ho appreso adesso che sono passati a 150.000. In quattro giorni: 50.000 set-top box venduti¿, ha proseguito il presidente del CSA.

¿C¿&#232 un effetto valanga e sono convinto che la televisione digitale per tutti sar&#224 un gran successo¿.

Baudis ha precisato che aveva ¿sempre pensato che la TDT avrebbe avuto l¿adesione del gran pubblico¿, ma non pensavo che gi&#224 dall¿inizio, ¿¿ci sarebbe stato un tale entusiasmo¿.

¿Non potevo immaginare ¿ ha detto ancora il presidente ¿ che si sarebbero venduti 100.000 decoder¿ fin dal primo lancio dei primi canali in digitale terrestre.

Il 30 marzo scorso, La Fnac sosteneva d¿aver venduto, in 15 giorni, 5.000 set-top box, mentre Darty 1 migliaio in un solo weekend. E ancora, Conforama 2.000 in 10 giorni.

Le stime di vendita per l¿anno sono abbastanza ottimistiche. Simavelce, il sindacato dei produttori d¿elettronica di consumo, prevede che per la fine dell¿anno saranno venduti 1 milione di decoder per la TDT.

La societ&#224 di ricerche GFK sta gi&#224 lavorando a uno studio che dovr&#224 fornire delle previsioni pi&#249 certe. Nel frattempo, fioccano gli ordini. Philips, in particolare, &#232 pronta a lanciare sul mercato una decina di migliaia di set-top box.

Il governo francese si &#232 impegnato che per la fine del 2007 si avr&#224 la copertura di tutto il Paese. Al momento la TDT &#232, infatti, disponibile solo per il 35% dei francesi che si sono dotati dell¿apposito decoder. Le citt&#224 che dal 31 marzo vedono la TDT sono Parigi e la regione parisienne, Bordeaux, Brest, Lille, Lione, Marsiglia, Niort, Rennes, Rouen, Tolosa e Vannes.

Da aprile a settembre, la copertura dovrebbe arrivare al 50% della popolazione, per raggiungere il 65% per il primo semestre 2006. Il primo ministro, Jean-Pierre Raffarin, ha promesso che per la fine del 2007 tutti i francesi vedranno la Tv digitale terrestre.

¿Il nostro obiettivo &#232 che il 100% dei francesi abbiano accesso alla TDT per la fine del 2007¿, ha detto Raffarin, accelerando la calendarizzazione iniziale che per il 2007 prevedeva ancora delle zone scoperte, specie quelle periferiche.

E visto il successo che sta ottenendo la TDT, anche le radio si mobilitano e riaprono le discussioni sulla possibilit&#224 di passare anche loro alla nuova tecnologia di diffusione. E¿ dal 1998 che un consorzio di 80 emittenti radiofoniche francesi, produttori e distributori, tentano di uscire dall¿ombra delle frequenze FM e AM, per puntare al digitale.

Il CSA si sta gi&#224 occupando della cosa e ha annunciato anche una consultazione pubblica sull¿argomento.

Per Dominique Baudis, il passaggio al digitale &#232 un¿evoluzione ineluttabile, specie dopo l¿avvenuto lancio della TDT.

Si tratta anche di colmare le disparit&#224 esistenti, migliorando l¿accessibilit&#224 di tutti i francesi ai programmi, grazie al digitale.

Baudis ha, infatti, spiegato che mentre l¿Ile de France ha accesso a una cinquantina di stazioni radio, un terzo dei francesi ne ricevono meno di dieci.

Ufficialmente inaugurata nel giugno del 2003 a Ginevra, la Digital Radio Mondiale (DRM) presenta il vantaggio di assicurare una copertura omogenea e associare una stessa radio a una sola frequenza, indipendentemente da dove si ascolta.

DRM &#232 un nuovo sistema digitale di trasmissione per stazioni broadcasting in onde medie e corte. E¿ realizzato introducendo la codificazione e la compressione di segnale in modo avanzato, in congiunzione con l”estensione di banda del canale.

La rete del servizio DRM prevede lo sviluppo delle bande AM e la costruzione di un sistema di diffusione con una qualit&#224 audio simile alla FM, facilmente ricevibile e di semplice uso. La DRM permette anche la diffusione dei dati assieme al tradizionale programma audio.

I vantaggi di queste emissioni sono la qualit&#224 sonora del CD, la ricezione immune da interferenze anche in stereofonia, che non &#232 cosa da poco. Niente a che vedere con tutti i disturbi correlati all¿attuale banda AM analogica.

La DRM rappresenta una seconda opportunit&#224 per le onde corte, medie e lunghe, mentre il DAB (Digital Audio Broadcasting), l¿altra tecnologia della radio digitale, rappresenta il futuro della modulazione di frequenza (FM).

La Digital Radio Mondiale si &#232 largamente diffusa in Francia, anche grazie all¿Assemblea generale del consorzio DRM che si &#232 tenuta a Parigi nel marzo scorso. La maggior parte delle emittenti radiofoniche consentono la diffusione DRM. Riguardo ai contenuti e ai servizi interattivi, le stazioni radio si sono gi&#224 adeguate alla produzione dei complementi multimediali, in particolare per alimentare i loro Web site.

L¿apertura delle nuove frequenze digitali permetterebbe inoltre una parziale ripresa delle stazioni FM e la creazioni di nuove stazioni radio.

Restano ancora alcune perplessit&#224: i ricevitori attualmente in servizio non potranno rendere la qualit&#224 digitale offerta dal DRM. Ci sar&#224 bisogno di nuovi ricevitori. L¿impegno commerciale deve essere di rinnovare alcuni dei 2,5 miliardi di ricevitori analogici utilizzati nel mondo.

I primi ricevitori DRM dovranno essere presentati al prossimo salone IFA di Berlino, all¿inizio del mese di settembre. Il loro prezzo dovr&#224 collocarsi tra i 100 e i 200 euro. Nell¿attesa, gli appassionati potranno dotare il proprio Pc di una card e di un software di ricezione.

Raffaella Natale

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