Rai: nuovo Cda per fine aprile, intanto impazza il totonomine. Chi sarà il nuovo presidente che gestirà la privatizzazione?

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Mentre si aspetta la fine di aprile per il nuovo Consiglio d¿amministrazione della Rai, secondo le indicazioni date dal Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ecco che incomincia a impazzire il totonomine.

Chi sar&#224 il nuovo presidente dell¿azienda di Viale Mazzini? I nomi si susseguono, soprattutto dopo gli ultimi risultati elettorali che hanno segnato una sconfitta del centrodestra in tutt¿Italia.

Le ultime elezioni hanno imposto una svolta, questa &#232 una delle ragioni per cui,tramonterebbe il nome di Marco Staderini, che era dato come uno dei favoriti.

In pole position ci sarebbe adesso il presidente di Enel, Piero Gnudi (gi&#224 presidente dell”IRI e di Rai Holding).

Gnudi sarebbe un nome sul quale potrebbero convergere sia la Cdl che l¿opposizione, visto che risulta essere di gradimento sia al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che al leader dell¿Unione, Romano Prodi.

Il presidente Enel raccoglierebbe anche le simpatie del Ministro degli Affari Esteri, Gianfranco Fini.

Non sar&#224 ugualmente semplice riuscire a raggiungere un¿intesa sul nome del nuovo presidente della Tv pubblica, a causa ¿dell”ingorgo che si &#232 creato tra nomine Rai e rinnovi di Authority varie, a cominciare da quella delle Tlc¿, per la quale il governo vorrebbe il presidente del Tar Lazio, Corrado Calabr&#242.

A riguardo, il ministro Gasparri ha dichiarato apertamente che non si deve mischiare la nomina della presidenza dell”Authority con il rinnovo del Cda Rai. Questo per lo meno &#232 l”appello che Gasparri rivolge all”opposizione.

¿L”Authority – ha sottolineato il ministro – prima opera, meglio &#232. E” poco istituzionale lasciare l”Authority inoperosa a fronte di proposte di caratura istituzionale. E” una responsabilit&#224 che lasciamo alla minoranza¿.

Quanto al Cda Rai, Gasparri ha ribadito che ¿approver&#224 il bilancio 2004 la prossima settimana e il Parlamento si &#232 gi&#224 espresso a favore della scadenza dei vertici al 30 aprile¿. ¿E l”opposizione – ha detto ancora il ministro – pu&#242 esprimere un parere vincolante sul presidente della Tv pubblica, proprio grazie alla mia legge: la norma che prevede infatti il gradimento a maggioranza di due terzi della Commissione di vigilanza impone di trovare soluzioni adeguate: a sinistra, dunque, mi ringrazino¿, ha proseguito ironico il ministro.

Nessun riferimento, invece, ai nomi dei favoriti alla presidenza Rai. Per il momento, l¿unica cosa certa &#232 che il nuovo presidente raccoglier&#224 una pesante eredit&#224. Quella di un posto lasciato vacante nel maggio 2004 da Lucia Annunziata. Come spieg&#242 lei stessa in una lettera la motivazione era legata alle ¿¿continue e reiterate delibere del Consiglio d”amministrazione che – attraverso la mia costante messa in minoranza in sede deliberante – hanno determinato il mio sostanziale isolamento in seno all”Organo collegiale¿.

A questo la Annunziata aggiungeva il ¿¿gravissimo deterioramento dei rapporti con il direttore generale, a seguito del succedersi, da parte dello stesso direttore generale, di comportamenti continui e univoci finalizzati a contestare lo stesso diritto di esercizio dei poteri del presidente, anche in ordine alla sua funzione di garanzia¿.

La Annunziata lamentava che la maggioranza del Consiglio si era fin dall¿inizio schierata a fianco del Dg piuttosto che con il presidente, ¿¿al punto da negare al presidente anche la sua legittima funzione di ombudsman dell”azienda, di istituzione e voce editoriale con un suo proprio ruolo. Al punto da considerare ogni espressione pubblica del presidente addirittura una provocazione se non addirittura un danno aziendale¿.

Da allora, il Cda &#232 rimasto composto dai soli 4 consiglieri, Francesco Alberoni, Marcello Veneziani, Giorgio Rumi e Angelo Maria Petroni. Alberoni continua a svolgere le funzioni di presidente, in qualit&#224 di membro anziano del Consiglio.

Questa situazione ha creato non pochi problemi, anche all¿interno della stessa maggioranza.

Ricordiamo, infatti, che l¿Udc aveva inizialmente appoggiato la mozione di sfiducia al Cda Rai, promossa in seno alla Commissione parlamentare di vigilanza, per poi astenersi al momento del voto, nel febbraio scorso, per evitare di ¿porgere il fianco a quelle che sono strumentalizzazioni politiche o elettoralistiche¿, come aveva spiegato il commissario Antonio Iervolino.

Bisogner&#224 ormai aspettare solo qualche settimana, secondo quanto prevede la Legge Gasparri, perch&#233 termini questa situazione di stallo ai vertici Rai. Fino ad allora, la girandola dei nomi continuer&#224 a riempire le pagine dei giornali.

Raffaella Natale

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