Nuovo presidente per la Walt Disney. Ma non si placa la guerra ai vertici del gruppo

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Bob Iger &#232 il nuovo presidente della Walt Disney. Michael Eisner &#232 riuscito a imporre il proprio delfino alla testa del gigante dei media.

Una rivincita dopo aver subito lo scorso anno la fronda degli azionisti, capeggiata da Roy Disney, che lamentava la mancanza di indipendenza degli amministratori nella scelta del futuro presidente.

Bob Iger assumer&#224 l¿incarico a partire dal prossimo settembre e dovr&#224 rimboccarsi le maniche per ridare lustro a una societ&#224 su cui hanno pesato i 20 anni di reggenza di Michael Eisner.

Il nuovo presidente &#232 stato votato all¿unanimit&#224 dal Consiglio d¿amministrazione nella riunione di domenica 13 marzo.

Iger, 54 anni, &#232 dal 2000 il braccio destro di Eisner e conosce molto bene la situazione in cui riversa il gruppo. Il neoeletto presidente &#232 passato a Disney dopo una carriera nella societ&#224 di media Capital Cities/ABC, dove era arrivato nel 1974.

¿Sono veramente felice di vedermi affidare la responsabilit&#224 di guidare questa superba societ&#224 verso un futuro brillante¿, ha commentato emozionato Iger.

George Mitchell, presidente del Consiglio d¿amministrazione, parlando subito dopo l¿elezione del presidente, ha espresso la propria soddisfazione, sottolineando che Bob Inger ha dato un gran contributo a Disney e continuer&#224 a farlo.

Bob Iger prende, comunque, le redini di un gruppo che &#232 sulla strada della risalita. Pare, infatti, che si stia registrando una netta ripresa dopo gli attentati terroristici dell¿11 settembre 2001, che avevano avuto un effetto disastroso sulle presenze nei parchi divertimento.

A pesare sull¿andamento del gruppo sono state anche le difficolt&#224 dell¿emittente televisiva ABC, incapace da tempo ormai di produrre programmi di successo, i flop cinematografici, la rottura con gli studios d¿animazione Pixar di Steve Jobs per via del carattere intransigente di Eisner.

Tuttavia sembra che le cose stiano migliorando. Per l¿esercizio 2003-2004, chiuso a settembre, Disney ha visto l¿utile netto aumentare dell¿85% e il fatturato raggiungere i 30,75 miliardi di dollari. L¿azienda ha cos&#236 potuto promettere una crescita a due cifre degli utili per i prossimi anni.

Michael Eisner, ai vertici della Disney e del Cda dal 1984, lascer&#224 le sue funzioni anticipatamente, nonostante avesse chiesto di restare fino alla scadenza del proprio mandato, fissato per il 2006.

Nel marzo 2004, il voto di sfiducia dell¿assemblea generale aveva costretto Michael Eisner ad abbandonare la presidenza del Cda. Gli azionisti, allarmati dai cattivi risultati finanziari del gruppo, avevano sfiduciato il presidente.

Il Cda, riuscendo a convincere Eisner a lasciare le proprie funzioni prima del previsto, spera di placare le critiche, specie quelle degli ex consiglieri Roy Disney, nipote del fondatore Walt Disney, e Stanley Gold, che avevano capeggiato la fronda degli azionisti contro Eisner.

Ma pare proprio che non ci siano riusciti. In una dichiarazione di questa mattina, Disney e Gold hanno commentato: “Ci sono voluti ben tre anni per raggiungere il nostro scopo, ma i nostri sforzi per rimuovere Michael Eisner dalla carica di amministratore delegato della Walt Disney Company sono finalmente stati premiati¿.

I due lamentano, comunque, la mancata scelta di una persona esterna al gruppo, come loro avevano sempre chiesto.

¿La scelta di Bob Iger – si legge nella nota – non &#232 che un altro esempio della mancanza di fiducia nel Consiglio. La dichiarazione del presidente Mitchel, che affermava di stare conducendo una ricerca in buona fede era solo un abile trucco per evitare contestazioni durante il meeting annuale del 2005 (¿) Gli azionisti della Disney sono stati truffati e si &#232 abusato della loro fiducia nel consiglio. Gli azionisti dovrebbero pertanto valutare seriamente la possibilit&#224 di sostituire il Consiglio e di ricominciare tutto dall”inizio¿.

Raffaella Natale

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