L¿Europa investe poco nel suo futuro. Le tre I della Reding per stimolare l¿innovazione nell¿ICT europeo

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Stimolare l¿innovazione, la creativit&#224 e l¿imprenditorialit&#224 nel settore ICT e media europeo.

Questi i punti cardine del discorso che Viviane Reding, commissario europeo per la societ&#224 dell¿informazione e i media, ha tenuto al CeBIT di Hannover e che verranno ulteriormente approfonditi nel corso dello Spring European Council che si terr&#224 a Bruxelles alla fine del mese per fare il punto sui progressi della strategia di Lisbona.

Le tecnologie dell¿Informazione e della Comunicazione giocano un ruolo essenziale per la crescita e l¿occupazione in Europa, contribuendo a rafforzare l¿innovazione e la creativit&#224 in tutti i settori.

L¿ICT, spiega la Reding, ¿E¿ responsabile di met&#224 della crescita produttiva delle nostre economie e gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione delle sfide sociali ¿ dalla salute ai rischi ambientali¿.

Anche la Reding parla delle ben note tre I, pilastri del programma i2010: la prima i sta per Informazione. ¿L¿obiettivo, in questo caso, &#232 continuare a creare un mercato interno dei beni e dei servizi d¿informazione, in particolare attraverso delle leggi pi&#249 semplici¿.

&#200 essenziale infatti creare un ambiente legislativo che incoraggi gli investimenti nelle infrastrutture e promuova l¿innovazione: leggi quindi che siano semplici e flessibili e che, soprattutto, abbiano un tocco lieve per fare in modo che sia la competizione a stabilire le tecnologie migliori.

La seconda I sta per Innovazione: ¿Dobbiamo aumentare gli investimenti nell¿Ict e nel settore della Ricerca e Sviluppo. Perch&#233? Per rafforzare la leadership europea nel futuro di queste tecnologie cruciali e per portare avanti l¿innovazione e la modernizzazione nell¿applicazione dell¿Ict¿.

L¿Europa fa ancora fatica a reggere il passo delle maggiori economie mondiali in termini di investimenti: a fronte di una media globale del 30%, il Vecchio Continente investe nell¿ICT il 20% del capitale destinato alla ricerca.

Il messaggio &#232 chiaro: ¿l¿Europa investe poco nel suo futuro¿, e perch&#233 le cose cambino vanno riviste le strategie di fondo.

Perch&#233 l¿Europa resti all¿avanguardia nello sviluppo c¿&#232 bisogno di partnership pubblico-privato: in particolare, spiega la Reding, ¿Dobbiamo sviluppare servizi ICT che portino vantaggi concreti ai cittadini, aumentando allo stesso tempo il passo dell¿innovazione nei prodotti e nei servizi¿.

La terza I sta per Inclusione e servizi migliori per i cittadini. ¿Il target qui &#232 una Societ&#224 dell¿Informazione europea che sia guida in termini di accessibilit&#224 e partecipazione¿.

In termini di accessibilit&#224 lo scopo primario della Ue &#232 quello di ampliare la diffusione e l¿adozione dei prodotti e servizi ICT, nel settore pubblico, nelle amministrazioni e nelle imprese.

¿In termini di partecipazione, vogliamo promuovere una vera Societ&#224 dell¿Informazione che permetta e faciliti la gente a prendere parte alle comunit&#224 sociali e imprenditoriali¿.

L¿implementazione dell¿iniziativa i2010 richiede un approccio all-inclusive che includa tutti gli strumenti politici, regolatori e finanziari per far progredire il settore.

Ecco perch&#233 la Reding sta chiedendo agli Stati membri di avviare programmi nazionali che pongano le basi per la necessaria flessibilit&#224, responsabilit&#224 e visibilit&#224 all¿iniziativa i2010.

Questo &#232 un fattore determinate, prosegue la Reding, dal momento che ¿le giuste dipendono dalle contingenze nazionali, non si pu&#242 applicare una singola misura per tutti¿.

Alle misure regolatorie, tuttavia, deve affiancarsi il serio impegno del settore privato nella ricerca strategica.

¿State certi ¿ conclude la Reding ¿ che se l¿Europa non coglier&#224 l¿occasione, lo faranno altri. L¿Information Society si svilupper&#224 con o senza l¿Europa, dobbiamo solo decidere se vogliamo essere noi a trarne i benefici o se lo faranno gli altri¿.

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Europa e ICT: come stimolare la competitivit&#224. Il progetto i2010 illustrato da Viviane Reding

Documenti Ue sullo sviluppo dell´Ict europeo

Diffusione ICT: Italia dietro Giordania e Tunisia? Stanca discute risultati e metodologia del WEF

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