Copyright e musica digitale: dalla Russia con scalpore. La pirateria online non costituisce reato

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Scalpore fra le major occidentali di fronte ad una sentenza rivoluzionaria in materia di pirateria digitale.

Le autorit&#224 russe hanno assolto dall¿accusa di distribuzione illegale di musica in formato digitale protetta da copyright alcuni siti internet denunciati due settimane fa dalla IFPI (Federazione Internazionale Industrie Fonografiche).

Ci&#242 che ha lasciato interdetti operatori e produttori di tutto il mondo &#232 stato proprio il riferimento normativo alla legislazione russa nella sentenza, che ha ritenuto perfettamente legale il download di file musicali in quanto la legge nazionale non riconosce la pirateria online. La legislazione vigente in Russia, infatti, impone vincoli specifici e tutela del copyright soltanto se la contraffazione e la distribuzione illegale sono attuate su supporto fisico, ossia CD e DVD. Come a dire, esiste la pirateria ma non quella online.

La sentenza della magistratura scagiona quindiAllofMp3.com e tutti gli altri portali denunciati, che vendono brani singoli (oltre 300mila tracce) a pochi centesimi ed interi album a prezzi irrisori, senza aver prima stretto alcun accordo di distribuzione con le case discografiche. Addirittura, sullo stesso Allofmp3.com sono riportati tutti i riferimenti alle autorizzazioni ottenute dalla Russian Multimedia and Internet Society che sanciscono la legalit&#224 del servizio.

La Federazioneha incassato il colpo e hadichiarato di aver preso atto del responso emesso dai magistrati ma, in attesa di un¿ufficializzazione della sentenza – i cui contenuti sono peraltro gi&#224 rimbalzati in tutto il mondo – la portavoce Fiona Harley ha gi&#224 preannunciato un¿aspra battaglia legale per promuovere la modifica delle leggi russe, “per renderle pi&#249 adeguate allo scenario tecnologico e commerciale corrente”. Per il momento, l”IFPI dovr&#224 limitarsi a chiedere alle autorit&#224 russe una revisione delle proprie leggi antipirateria.

La vicenda ha scosso l¿intera industria dei media digitali, poich&#233 &#232 impensabile che in un¿era di globalizzazione come quella di Internet una eccessiva disparit&#224 fra regolamentazioni nazionali si ripercuota in maneira cos&#236 eclatante sull¿intero mercato.

E mentre in Russia il download di mp3 non viola il copyright, sui siti come Allofmp3.com &#232 piovuta un¿inaspettata pubblicit&#224, e non soltanto in Russiavisto che i brani in digitale sono venduti in tutto il mondo. Paradossalmente, acquistare via Internet musica da un sito italiano &#232 proibito ma &#232 perfettamente legale se la procedura si effettua da un sito russo?!

Di fatto, il caso di Allofmp3 non ha nulla a che vedere con il fenomeno del P2P o del file swapping. Si tratta del medesimo servizio offerto da un sito come Napster, ma con tariffe irrisorie: un centesimo di euro per ogni MByte scaricato, ossia circa 5 centesimi per traccia, contro i 90 dei principali music store come iTunes. Per essere cos&#236 competitivi l¿unico modo &#232 essere privi di accordi di distribuzione con le major.

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