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Rai-Mediaset: stop al duopolio. L¿Agcom ha infine deciso, 7 remedies a tutela del pluralismo e del nuovo mercato della TDT

Italia



Conclusa dall¿Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni l”istruttoria che mirava ad accertare se nel 2004 Rai e Mediaset (attraverso le concessionarie RTI e Publitalia ¿80) avessero acquisito una posizione dominante nei singoli mercati del Sistema integrato delle comunicazioni (Sic), come stabilito dalla legge Gasparri. Il Sic &#232 una macro area che comprende dalla televisione, alla raccolta pubblicitaria fino all”editoria quotidiana e periodica.

L¿Authority ha approvato oggi all”unanimit&#224 il provvedimento che introduce per la prima volta misure a tutela del pluralismo nel settore televisivo e delle relative fonti di finanziamento.

Le nuove disposizioni normative, che hanno riformato l¿intero sistema radiotelevisivo italiano, impongono il limite massimo dei finanziamenti al 20%. Con il procedimento aperto lo scorso ottobre, l¿Agcom doveva accertare se fosse avvenuto un superamento di tale quota.

L¿Autorit&#224 ha concluso che il mercato televisivo continua a essere caratterizzato da una struttura duopolistica lesiva del pluralismo, che ¿impone correzioni¿.

Sono state adottate, quindi, 7 misure correttive finalizzate al ¿riequilibrio del mercato¿.

La delibera prevede ¿una serie di interventi – ha spiegato il presidente, Enzo Cheliche si ispirano a una logica di fondo: la strozzatura del mercato, gi&#224 rilevata ai sensi della legge Maccanico, non deve trasferirsi sul nuovo mercato della Tv digitale“.

Di qui una serie di interventi ¿che riguardano – ha spiegato Cheli – reti e impianti; il diritto di accesso alla reti; la programmazione; la raccolta pubblicitaria”. Sette remedies, da valutare ¿non singolarmente, ma come parte di una strategia¿.

Publitalia non potr&#224 raccogliere pubblicit&#224 ¿per le trasmissioni in tecnica digitale terrestre diverse dal simulcast¿ del gruppo. Mediaset dovr&#224, quindi, entro 12 mesi creare una specifica concessionaria. La Rai dovr&#224 dotarsi di un programma generalista sulle reti digitali, senza pubblicit&#224.

A Mediaset &#232 stato imposto inoltre l”obbligo di un tetto per la raccolta pubblicitaria sul digitale terrestre al 12% di ogni ora dall”attuale 18% su tutti i programmi del digitale diversi da quelli trasmessi in analogico.

Nel provvedimento, l”Authority indica anche l”obbligo di accelerare la digitalizzazione delle reti televisive terrestri, secondo un piano tecnico da presentare all”Autorit&#224 entro il 30 giugno di quest”anno. In sostanza le due aziende devono predisporre entro il termine fissato i propri sistemi alla trasmissione in digitale.

L”Autorit&#224 ha deciso inoltre che Rai e Mediaset debbano mantenere l”obbligo di destinare il 40% di capacit&#224 trasmissiva digitale a fornitori di contenuti indipendenti, individuati in base a un disciplinare adottato dall”Agcom anche dopo la sperimentazione e fino alla completa attuazione del piano di assegnazione delle frequenze in tecnica digitale.

Il presidente dell¿Agcom, Enzo Cheli, ha comunicato che luned&#236 prossimo potrebbe essere chiusa anche l¿altra indagine relativa allo sforamento dei tetti antitrust stabiliti dalla vecchia Legge Maccanico, per il periodo 1998-2003.

In particolare &#232 al vaglio se i due gruppi abbiano reagito al ”richiamo formale” dell”Autorit&#224 per aver accertato il superamento del tetto delle risorse del mercato Tv nel 1998-2000.

L¿Agcom, dopo aver accertato che Rai, Rti e Publitalia avevano superato i limiti fissati dalla Legge 249 del 1997 su canone, pubblicit&#224 e abbonamenti nel triennio, a fine giugno 2003 ha rivolto loro un richiamo formale perch&#233 rientrassero nei parametri di legge. In seguito il garante ha reso noto che lo sforamento &#232 avvenuto anche nei tre anni successivi.

L”Autorit&#224 sta ora valutando le risorse raccolte dalle societ&#224 nel secondo semestre del 2003, per capire se abbiano ottemperato alle indicazioni del garante. In caso contrario, l¿Agcom potr&#224 disporre la cessione di aziende o rami di azienda o una multa tra il 2% e il 5% del fatturato relativo all”esercizio antecedente a quello in cui &#232 avvenuta la notifica della violazione.

L”intenzione dell”organismo di garanzia &#232 comunque quella di chiudere anche questo procedimento entro la scadenza del mandato, formalmente prevista il 10 marzo, anche se, secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, si starebbe discutendo dell”ipotesi di una proroga di 60 giorni.

L¿Authority invier&#224 inoltre nelle prossime ore al governo una segnalazione per sottolineare ¿l¿esigenza di adottare anche attraverso un riassetto organico della disciplina del settore editoriale, misure di riequilibrio di risorse tra il mezzo radiotelevisivo e la stampa quotidiana e periodica¿.

L¿Agcom si &#232 anche riservato la possibilit&#224 di rivedere le misure adottate entro dodici mesi e, in ogni caso, al termine della verifica complessiva sul Sic.

La ragione &#232 quella di ¿tenere presente anche l”evoluzione competitiva dei mercati¿, ha spiegato il commissario Vincenzo Monaci.

Raffaella Natale

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