Ha un nuovo nome, ha un nuovo direttore. E¿ l¿ISCOM, ma ha un secolo di vita e di eccellenze alle spalle

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Prima si chiamava Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell¿Informazione, ora &#232 pi&#249 semplicemente ISCOM, Istituto Superiore delle Comunicazioni. Esiste infatti da quasi cento anni, dal 1907, e opera al fianco delle aziende di telecomunicazioni, delle amministrazioni pubbliche e degli utenti. Ora non ha solo un nuovo nome, ha anche un nuovo direttore, l¿ing. Luisa Franchina, e nuovi ruoli: ad esempio non pi&#249 quello di omologare le apparecchiature per telecomunicazioni da immettere sul mercato italiano, ma di certificatore, in piena sintonia con le dinamiche di un mercato liberalizzato e aperto.

A tenere a battesimo l¿ISCOM, presso l¿Aula Magna del ministero delle Comunicazioni, il sottosegretario Giancarlo Innocenzi, il ministro Maurizio Gasparri e tanti nomi del mondo imprenditoriale nazionale di settore.

Ad aprire i lavori, di fronte a una sala gremita da grandi occasioni, e con un allestimento di grande impatto, il sottosegretario Innocenzi, che ha sottolineato come ¿…la giornata di oggi sia una tappa importante, una nuova nascita per questo Istituto. Abbiamo voluto creare una opportunit&#224 che servisse a far crescere il Ministero e il sistema paese. Oggi abbiamo messo insieme gli attori principali di questo sviluppo. A cominciare dal nuovo direttore, una donna, una delle tante che lavorano in questo Ministero¿.

E a lei, Luisa Franchina, nuovo direttore del rinato Istituto, &#232 andato il compito di presentare le attivit&#224 di questo organismo e le risorse che lo costituiscono.

Il tono &#232 subito asciutto e concreto: ¿…Siamo in centocinquanta tra tecnici e ingegneri, suddivisi in trenta laboratori…un tempo ¿ ha spiegato Franchina, commentando il nuovo corso dato all¿Istituto dal ministero – …l¿Istituto era un centro di omologazione, che apponeva un bollino…mentre oggi, dal momento che non esistono pi&#249 omologazioni obbligatorie, ma solo certificazioni volontarie, il ruolo dell¿Istituto &#232 diventato quello di certificare la qualit&#224 dei servizi e dei beni Ict¿. Ma non solo.

Luisa Franchina ha illustrato le quattro aree in cui si articola l¿attivit&#224 dell¿Iscom. In primo luogo, la normazione e standardizzazione. ¿Siamo presenti in tutti i comitati mondiali, circa una cinquantina¿, ha affermato con orgoglio il direttore dell¿Iscom. ¿La standardizzazione ¿ ha poi aggiunto ¿ significa rendere interoperabile il mondo¿.

La seconda area nella quale l¿Iscom &#232 impegnato &#232 la formazione e divulgazione. ¿L¿Iscom gestisce la Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni¿, ha precisato Franchina, ¿che rilascia il diploma di specializzazione post laurea nel settore delle comunicazioni elettroniche e delle tecnologie dell¿informazione¿.

Il direttore dell¿Iscom ha anche anticipato che entro un mese saranno rilasciate tre linee guida: ¿Una riguarda la qualit&#224 del servizio, parliamo di Gsm e Adsl¿, ha detto Franchina. ¿Le altre riguardano la sicurezza delle reti e sono l¿esempio di un impegno molto forte in questo campo del nostro Istituto¿.

Terza area di competenza dell¿Iscom, la ricerca. ¿Abbiamo quindici progetti finanziati a livello nazionale ed europeo¿, ha precisato Franchina, ¿sui temi della tv digitale, della banda larga, del digital divide, dei campi elettromagnetici¿.

Quarta area, quell¿insieme composito che va dalle collaborazioni, alle consulenze e ai servizi alle imprese. ¿E¿ il vero core business del nostro Istituto¿, ha sottolineato Franchina. ¿Tra le nostre attivit&#224 c¿&#232 quella di effettuare prove delle apparecchiature, rilasciando un certificato valido in Italia o in tutta Europa. Nell¿anno passato abbiamo rilasciato cinquecento certificati a livello nazionale e venticinque pareri. Certo, ora siamo in competizione con gli altri laboratori, ma il nostro valore aggiunto &#232 quello di essere un ente pubblico. Un ente statale che ha trasformato la burocrazia in un servizio alle aziende¿.

Franchina ha poi ricordato l¿attivit&#224 dell¿Iscom nel campo della qualit&#224 percepita dei servizi, come la tv digitale terrestre e le reti e come Centro Valutatore della Sicurezza (Ce. Va.).

Dopo Franchina ha preso la parola il prefetto Perla Stancari, Direttore Centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione patrimoniale del Ministero dell¿Interno, che ha ricordato che il dicastero a cui appartiene si avvale da lungo tempo dei servizi dell¿Iscom. ¿L¿Iscom d&#224 pareri di congruit&#224 tecnica e sui prezzi¿, ha precisato. ¿Ultimamente ¿ ha aggiunto ¿ l¿attivit&#224 di collaborazione con l¿Istituto &#232 stata intensificata. Con i fondi del P.O.N. (Programma operativo nazionale per la sicurezza del Mezzogiorno) poseremo una fibra ottica marina tra la Sicilia e la Sardegna. Procederemo con un appalto-concorso e ci avvarremo, appunto, della collaborazione dell¿Iscom¿. Stancari ha poi concluso affermando che ¿Abbiamo bisogno di lavorare insieme per un obiettivo condiviso¿.

Massimo Gotti, presidente e amministratore delegato di Nokia Italia, ha messo l¿accento sulle diverse aree di collaborazione tra l¿azienda di telefonia mobile e l¿Iscom, dai gruppi di lavoro ad attivit&#224 legate alla notifica per le direttive europee, alle sponsorizzazioni e le borse di studio. ¿Cosa si aspetta Nokia dall¿Iscom?¿, si &#232 domandato Gotti. ¿Che l¿Istituto e il ministero rappresentino in misura crescente le nostre istanze. Auspico inoltre una collaborazione bilaterale nella formazione tra la Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni e i Nokia Center¿.

Enrico Saggese, Amministratore delegato di Telespazio, ha ricordato come la collaborazione tra la sua azienda e l¿Iscom risalga agli anni ¿60, alla sperimentazione dei satelliti Sirio e Italsat e ha ribadito il ruolo ¿assolutamente importante¿ dell¿Istituto nell¿attivit&#224 di normazione e standardizzazione. ¿Tra la Telespazio e l¿Iscom c¿&#232 sempre molta collaborazione¿, ha spiegato Saggese, ¿i nostri ingegneri vanno a frequentare la Scuola Superiore o a insegnarvi. Tutte le cose che vogliamo fare trovano subito risposta in questo Istituto¿.

Per Guido Garrone, Chief Technical Officer di Fastweb, il comparto delle tlc vive molto positivamente questo momento. ¿Gli operatori si sono distinti per innovazione e creativit&#224¿, ha poi aggiunto. Parlando dei traguardi di Fastweb, Garrone ha ricordato come ¿in cinque anni e mezzo abbiamo realizzato nuove infrastrutture in fibra ottica per 12.000 km, investendo 3 miliardi di euro, per coprire circa il 18% del territorio. Ora abbiamo sottoscritto un aumento di capitale e siamo pronti a investire altri 3 miliardi di euro nei prossimi cinque anni¿. Secondo Garrone, affinch&#233 sia possibile la competizione tra gli operatori, va tenuto in massimo conto il tema della qualit&#224, della standardizzazione. ¿Stiamo collaborando con l¿Iscom e la Fondazione Bordoni sui servizi televisivi su reti Ip. Attualmente, l¿obiettivo &#232 la misurazione oggettiva della qualit&#224 della trasmissione televisiva, allo scopo di pervenire a un service level agreement tra operatore e cliente¿.

Remo Pertica, Condirettore generale di Finmeccanica, dopo aver ricordato che la sua azienda &#232 una di quelle che maggiormente investe in tecnologia in Italia, nel campo della aeronautica, della meccanica e delle telecomunicazioni, ha sottolineato come l¿Iscom abbia recepito l¿esigenza delle aziende italiane che dovevano farsi certificare all¿estero. ¿Ora questo non accade pi&#249¿, ha sentenziato Pertica.

Per Luigi Rocchi, Direttore Strategie Tecnologiche della Rai, l¿Iscom sta raccogliendo i frutti dell¿avvicinamento al mercato e di un cambiamento cos&#236 radicale. Per quanto riguarda la Rai, Rocchi ha spiegato che l¿azienda radiotelevisiva &#232 fortemente concentrata sul digitale terrestre. ¿Con 2 multiplex copriamo il 70% della popolazione¿, ha illustrato, ¿pi&#249 di qualsiasi altro operatore nazionale italiano¿. Secondo Rocchi, la diffusione della televisione digitale terrestre in Italia procede spedita. ¿Sono gi&#224 stati venduti 1,5 milioni di decoder e negli ultimi tempi c¿&#232 stato un aumento della vendita¿, ha commentato. Sul digitale terrestre, la strategia della Rai punta alla regionalizzazione dei servizi e ad accordi con la pubblica amministrazione centrale e locale. ¿Abbiamo gi&#224 stretto accordi con le regioni in Piemonte, Lombardia, Campania, per offrire servizi di pubblica utilit&#224¿. Ma i concorrenti sono gi&#224 partiti con le offerte pay e la Rai non star&#224 a guardare. ¿Anche la Rai sta introducendo un servizio di C.A. (Conditional Access, ndr) e smart card per la tv digitale terrestre, per sviluppare servizi e applicazioni a pagamento¿. Per quanto riguarda le tecnologie, Rocchi ha spiegato che la Rai sta lavorando sull¿alta definizione, sullo standard MPEG-4/H.264 e dal 22 gennaio ha avviato una sperimentazione dello standard Dvb-H, che consente la ricezione della tv digitale terrestre da apparati mobili (pc portatili e cellulari). ¿Spero ¿ ha concluso Rocchi ¿ che nei prossimi mesi i rapporti con l¿Iscom si intensificheranno¿.

Francesco Chirichigno, Presidente di Infratel Italia, la societ&#224 creata dal ministero delle Comunicazioni per lo sviluppo delle reti a banda larga laddove gli operatori privati non lo considerano remunerativo, ha illustrato le attivit&#224 della sua societ&#224. ¿Per abbattere il digital divide sono gi&#224 pronti 230 milioni di euro, 80 milioni dei quali sono stati stanziati dalle regioni¿, ha spiegato. Commentando le varie ¿ricette¿ di cui in questo periodo si sente spesso parlare per risanare l¿economia, Chirichigno ha detto che ¿…la cura per le nostre imprese sta nella qualit&#224. Il mondo delle tlc &#232 pieno di indici di qualit&#224. Ora dobbiamo fare della qualit&#224, e non solo del prezzo, uno dei primi elementi di marketing¿.

Guido Salerno, Direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni, ha posto l¿accento sul ruolo chiave giocato dalle imprese in questo momento difficile per l¿economia. ¿Le imprese sono una forza fondamentale per la crescita dell¿economia¿, ha affermato Salerno. ¿La sfida della crescita non pu&#242 essere fatta senza le imprese o contro le imprese, che sono il luogo della creazione della ricchezza e del benessere¿. Parlando del settore delle comunicazioni, Salerno ha ricordato come nel nostro paese le tlc siano sempre pi&#249 economiche, mentre aumentano i servizi. ¿Sono aumentati gli investimenti, senza essere distratti da altri settori. Vuol dire che &#232 un settore che cresce¿, ha ribadito il Direttore della Fub. Parlando dell¿Iscom, Salerno ha affermato che oggi ¿abbiamo un nuovo tassello che potr&#224 aiutare tutte le imprese e il sistema paese italiano¿.

Domenico Ferraro, Presidente di Anie (Associazione Nazionale Telecomunicazioni, Informatica ed Elettronica di Consumo) dopo aver ricordato che nel nostro paese operano i principali produttori mondiali di Ict e che nel settore sono attive moltissime piccole e medie imprese nazionali, ha proposto che vengano attivate iniziative per espandere la domanda. Quanto agli operatori, per Ferraro essi hanno svolto ¿un ruolo trainante¿, anche se oggi si trovano a competere in un ¿contesto pi&#249 complesso e competitivo¿. Giudicando lo stato di salute delle imprese aderenti all¿Anie, Ferraro ha notato come quelle di tlc investano in ricerca e sviluppo l¿8% del loro fatturato, contro lo 0,7% delle imprese manifatturiere, e risultano anche in linea con la media Ue quanto a rapporto tra spesa Ict e Pil. ¿Le grandi aziende sono in linea con questi dati¿, ha detto Ferraro, ¿sono le Pmi che non utilizzano ancora appieno le nuove tecnologie¿. Citando un rapporto di ¿The Economist¿ nel quale si afferma che gli investimenti in Ict sono fondamentali per la competitivit&#224 di una azienda, Ferraro ha poi aggiunto che ¿occorre agevolare gli investimenti in tecnologie dell¿informazione e della comunicazione elettronica, sostenere questo processo di evoluzione digitale curando l¿adeguamento dell¿intera struttura organizzativa aziendale. E¿ importante che in una politica industriale che vuole assecondare una logica di mercato ¿ ha concluso ¿ le capacit&#224 delle imprese non siano sottovalutate¿.

Alberto Tripi, Presidente di Federcomin e fresco ¿nuovo proprietario¿ di Finsiel, ha criticato chi crede che il nostro Paese sia succube di tecnologia di altri Paesi e sia destinato al declino. ¿Non &#232 vero¿, ha affermato con forza, ¿abbiamo tutte le capacit&#224 per essere protagonisti¿. Ne &#232 un esempio, per Tripi, il digitale terrestre, che ¿…ci sta dando la coscienza di come possiamo essere leader in tecnologie avanzate¿. E nelle tlc, dove siamo leader ¿…non solo nella penetrazione ma anche nei servizi¿.

Dove siamo in difficolt&#224, si &#232 chiesto allora Tripi? ¿Nel completamento di questa filiera dell¿IT, che io chiamerei a questo punto Innovation Technology, pi&#249 che Information Technology¿. Parlando dell¿Iscom, Tripi ha affermato che ¿…abbiamo sempre visto questo istituto come lontano e austero. Ora l¿Iscom &#232 in concorrenza e deve vendere, senza paura di vendere¿. E ha concluso con una richiesta: ¿Chiedo all¿Iscom di accentuare una consulenza dei processi aziendali, per la qualit&#224. Perch&#233 il vero asset di un paese sono i cittadini, gli utenti. I servizi debbono essere all¿altezza delle richieste che essi fanno¿.

D¿accordo nel non indulgere pi&#249 nella cultura del declino anche il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, chiudendo l¿evento ha esordito parlando di concorrenza globale: ¿Leggo che i cinesi comprano le aziende occidentali con i soldi dello stato. Questo pu&#242 essere positivo, dopo un lungo periodo in cui quel paese &#232 stato dominato dall¿ideologia, ma deve farci riflettere. Vedere che noi siamo alle prese con Maastricht, con il 3%… e i cinesi usano soldi statali per acquistare le nostre aziende &#232 un fatto da considerare¿. La globalizzazione impone regole uguali per tutti, dunque, e secondo Gasparri ¿…la normazione deve imporre una omogeneit&#224 di regole¿. ¿Se tutti fanno parte del Wto, dell¿Onu, delle Organizzazioni del lavoro, allora tutti devono avere le stesse regole¿. Parlando dell¿attivit&#224 del governo, Gasparri ha ricordato che siamo in un mercato aperto e globale e ¿…noi contribuiamo a renderlo pi&#249 aperto e globale¿. Alludendo alla tv digitale terrestre, il ministro Gasparri ha fatto notare che ¿…in questi giorni l¿Italia &#232 osservata. Da questo punto di vista, l¿Iscom &#232 una risposta alle necessit&#224 tecniche e operative delle imprese nazionali e internazionali. Abbiamo ora uno strumento che si ripropone in campo pi&#249 di prima¿.

All”indomani del convegno, Luisa Franchina ha dichiarato a Key4biz.it: “Il panorama in cui opera l¿Istituto Superiore delle Comunicazioni, braccio tecnico del Ministero delle Comunicazioni, &#232 cambiato: da un regime di obbligatoriet&#224 delle verifiche presso i nostri laboratori per ottenere il permesso all¿immissione di qualunque apparato di comunicazioni elettroniche in Italia, siamo passati a un regime di richiesta volontaria di verifica; l¿Istituto apre le proprie porte ad una relazione con le aziende basata sulla rispondenza della propria offerta di attivit&#224 e servizi di laboratorio alle reali esigenze delle imprese operanti in Italia e le imprese possono oggi chiederci di concentrare la nostra attenzione specialmente sugli aspetti che per loro ¿fanno la differenza¿.
Il Ministro Gasparri ha quindi voluto incontrare le aziende del settore per dare un messaggio chiaro di disponibilit&#224 al rinnovamento continuo e alla collaborazione stretta con il mondo della ricerca applicata e dello sviluppo”.

“Con l¿occasione, abbiamo subito voluto metterci alla prova, confrontandoci con le imprese del settore comunicazioni per verificare che la nostra offerta di servizi sia al passo con i tempi e risponda alle reali esigenze della ricerca e della produzione tecnologica nel nostro Paese. Il quadro emerso ha rafforzato la nostra convinzione che l¿Istituto Superiore delle Comunicazioni ha tutte le potenzialit&#224 per affiancare gli attori pubblici e privati che operano in questo campo, i quali possono usufruire dei nostri laboratori e delle nostre attivit&#224 per effettuare analisi, prove, misure e attivit&#224 di sviluppo senza dover affrontare investimenti proibitivi in strumentazione dedicata e con la garanzia di ottenere risposte certificate da un organismo super partes.

Inoltre, le nostre risorse sono annualmente dedicate all¿aggiornamento delle strumentazioni e delle professionalit&#224 e alla creazione di nuovi laboratori d¿avanguardia a disposizione di chiunque, pubblico o privato, operi sulle comunicazioni elettroniche.

L¿Istituto &#232 a fianco del cittadino e delle imprese per lo sviluppo delle tecnologie a servizio dell¿uomo: il nostro obiettivo &#232 affiancare produttori e operatori nello sviluppo tecnologico e nella verifica dei sistemi di comunicazione per favorire la crescita del mercato, la diffusione della societ&#224 dell¿informazione e l¿offerta al cittadino di servizi sicuri e di qualit&#224″.

Pierluigi Sandonnini

Per approfondimenti, leggi:

Istituzioni e imprese a confronto al convegno ISCOM del 28 febbraio

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