NewGlobal.it: sbloccato l´iter del DL Urbani, ma ancora preoccupazioni per gli utenti Internet

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato di Mauro Caglio del Gruppo Copyright & Dintorni – Associazione NewGlobal.it – riguardo ai recenti emendamenti apportati al DL Urbani.

di Mauro Caglio
Gruppo Copyright & Dintorni
Associazione NewGlobal.it

L”iter del Decreto Urbani &#232 finalmente stato sbloccato. La conferma ufficiale viene da un comunicato stampadel Ministero per l”Innovazione e le Tecnologie. Il testo degli emendamenti che il senatore Asciutti per conto del governo ha presentato in commissione, &#232 stato pubblicato sul forum del senatore Fiorello Cortiana (Verdi). Prima di analizzarlo &#232 necessario esaminare alcuni punti che emergono dal comunicato, per meglio comprendere il contesto in cui la proposta del governo viene inserita.
“Gli emendamenti appena presentati sono stati redatti sulla base delle risultanze dei lavori della Commissione interministeriale sui contenuti digitali nell”era di Internet (e-Content), costituita nello scorso luglio dai ministri Lucio Stanca, Giuliano Urbani e Maurizio Gasparri, e presieduta dall”Ing. Paolo Vigevano“.


Qui nasce un dubbio. La commissione e-Content ha lavorato solo sull”e-Content (nel senso di Digital Rights Management) oppure si &#232 anche dedicata a modificare il DDL 2980 nella parte che riguarda il file-sharing?

A novembre, in un”intervista l”ing. Vigevano dichiarava che a luglio il DDL era gi&#224 in sede legislativa, per cui si presumeva che noi avremmo iniziato i nostri lavori a norme gi&#224 approvate. Invece c”&#232 stato un fermo in Commissione bilancio, dovuto a problemi di copertura finanziaria, ma non per la parte che ci riguarda. “Ieri sera (9 novembre, ndr) ho avuto notizia dal presidente Asciutti che la situazione si &#232 sbloccata e quindi l”approvazione del DDL dovrebbe essere imminente. Di fatto, per&#242, la commissione ha operato ancora con il dubbio che qualche residuo del provvedimento Urbani restasse ancora in vigore.”
Per cui sembra che due mesi fa la commissione non pensava di dover porre mano al testo del DDL 2980 per quanto riguardava le travi e le pagliuzze del DL Urbani.
Torniamo ad oggi: Il ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, commentando la ripresa dell”iter parlamentare del provvedimento, ha sottolineato che “con questa proposta di emendamento della maggioranza, con l”assenso del governo, &#232 stato onorato l”accordo preso in sede di approvazione del dl Urbani al fine di rendere pi&#249 equilibrate e pi&#249 giuste le disposizioni per la lotta alla pirateria informatica. E questo avviene nel contesto del lavoro che la stessa Commissione per i contenuti digitali sta facendo, anche attraverso una qualificata serie di audizioni dei soggetti interessati, per delineare una normativa moderna ed efficiente la difesa dei contenuti digitali sulla Rete“.

Il ministro ci dice due cose: primo che la maggioranza, d”accordo con il governo vuole porre mano al DDL 2980 nella parte riguardante la pirateria informatica; secondo che il lavoro della commissione e-Content in tema di contenuti digitali non si &#232 esaurito in una semplice relazione tecnica, ma avr&#224 effetti gi&#224 nel DDL.
Inoltre, si prevede l”adozione di codici “di deontologia e buona condotta” del settore su temi specifici, ad esempio tecnologie di protezione dei diritti, modalit&#224 di intervento preventivo nei confronti di chi viola la normativa specifica, promozione di nuovi modelli economici di sfruttamento dei contenuti digitali, modalit&#224 per una corretta informazione da fornire agli utenti.
Questo passaggio sembra indicare che il DRM sar&#224 presto normato dalla legge, ma a patto che gli interessati non lo trasformino in un contratto che lede gli utenti.

Infatti si parla della necessit&#224 di dotarsi di un codice deontologico, che non sar&#224 una semplice dichiarazione di buoni intenti, ma comporter&#224 “interventi preventivi” (verso chi abuser&#224 del DRM, a parer nostro) e la necessit&#224 di informare gli utenti &#091delle condizioni d”uso consentite dai nuovi contenuti digitali&#093.

E” un approccio sensato, aprire un nuovo mercato tenendo gi&#224 presente i possibili usi positivi (e negativi) che il DRM rende attuabili. La buona volont&#224 non manca, speriamo che non si traduca in un”altra legge inapplicabile.

Torniamo al DL Urbani:
Il nuovo testo, oltre a prevedere la sanzione penale grave (reclusione e multa)solo per chi immette in rete contenuti illegali a “fine di lucro”, introduce anche la possibilit&#224 di cancellare il reato attraverso il pagamento di una multa (oblazione) nei casi in cui l”immissione in rete di contenuti protetti dal diritto d”autore avvenga per finalit&#224 diverse.

Partiamo da una considerazione di merito. Il testo del DDL 2980 gi&#224 “riequilibrava e rendeva pi&#249 giuste” le disposizioni per la lotta alla pirateria, lasciando il carcere a chi aveva fini di lucro, e le sanzioni amministrative a chi no.

Adesso abbiamo saputo che si &#232 deciso di rendere questa legge ancora pi&#249 “equilibrata e giusta”. Siamo autorizzati ad aspettarci una legge.
Dal testo degli emendamenti pubblicato sul forum di Cortiana invece traspare qualcosa di diverso. A un primo esame la legge risultante &#232 una via di mezzo tra la LDA (legge sul diritto d”autore) pre-Urbani e quella attuale.

Non si pu&#242 cancellare un reato se questo non &#232 previsto dalla legge, per cui nell”emendamento del governo la condivisione in rete di opere protette dal diritto d”autore resta un reato penale, per&#242 dalle conseguenze “lievi”.
L”emendamento infatti introduce una nuova lettera e un nuovo comma all”art. 171 della legge 633/1941 che regola le difese penali per le violazioni del
dirittod”autore: a-bis) diffonde o mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un”opera dell”ingegno protetta, o parte di essa;
1.bis. Chiunque commette la violazione di cui al comma 1, lettera a-bis), &#232 ammesso all”oblazione nei termini previsti dall”articolo 162 c.p.
Chiunque, a qualsiasi scopo, diffondesse in rete un”opera protetta commetterebbe un reato regolato dal codice penale, e incorrerebbe nella multa da euro 51 a euro 2065.
Il reato pu&#242 essere estinto prima del dibattimento pagando un”oblazione pari a un terzo della multa massima pi&#249 le spese del procedimento (ricorrendo all”art. 162 c.p.).

L”emendamento del governo viene incontro solo in parte alle richieste del “popolo della rete”, perch&#233, pur eliminando il carcere per chi scarica file con programmi p2p, afferma il concetto che chiunque condivida in internet musica, film, o altre opere protette &#232 un criminale al pari di chi vende CD contraffatti.

Il nuovo articolo non distingue fra uso personale o non e non considera per quale fine avvenga la condivisione. La diffusione su internet senza diritto di opere diviene un nuovo reato penale.
Per applicare il principio di proporzione tra reato e pena, l”emendamento comunque prevede per chi commette queste violazioni la possibilit&#224 di evitare il processo penale dichiarandosi colpevole e pagando la multa richiesta e le spese. Se queste conseguenze siano “lievi” &#232 presto per dirlo.

Ammesso che l”emendamento sia approvato occorrer&#224 aspettare i primi procedimenti per conoscere quanto sia l”ammontare reale delle spese e se l”oblazione sar&#224 applicata una volta per procedimento o una volta per file condiviso in rete.

In conclusione la nuova proposta del governo disattende le richieste di quanti hanno protestato in questi mesi contro il decreto Urbani e accoglie le richieste dei discografici. Condividere &#232 un crimine penale; internet viene trattata come un canale di distribuzione al pari di tutti gli altri senza valutarne in nessun modo la specificit&#224 il conflitto in atto sul diritto d”autore viene regolamentato secondo il volere dei gruppi che rappresentano il mercato tradizionale.

Purtroppo non ce ne meravigliamo, la tendenza attuale in risposta alla globalizzazione di alcune problematiche &#232 proprio quella di tenere particolarmente in conto le esigenze dei grandi gruppi sottostimando le esigenze della popolazione.
Giusto come esempio possiamo citare la brevettazione del software dove la tendenza si &#232 mostrata in tutta la sua pienezza e dove si registra un minimo di conflitto tra il parlamento europeo composto da persone elette direttamente dai popoli europei e commissioni composte da ministri e quindi eletti in modo indiretto.

Ormai questa legislazione tra elezioni regionali, ferie varie e nuove elezioni nazionali ha si e no una ottantina di giorni utili di lavoro e sicuramente non ha la forza n&#233 la volont&#224 di affrontare la grande sfida del cambio di mentalit&#224 necessario per sfruttare al meglio le nuove tecnologie valutando insieme alle associazioni che si occupano di queste tematiche strumenti nuovi come la flat che NewGlobal.it vede sola valida alternativa all”istaurazione di un nuovo regime di terrore e di inquisizione onestamente inutile per gli autori che si vuole tutelare, costoso e problematico per lo Stato, dannoso per gli utenti.

Per approfondimenti, consulta:

Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprietà intellettuale

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