Settimana decisiva per il divorzio Disney-Miramax. Chi ne uscirà veramente vincente?

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Se ne parlava da tempo ormai, ma pare che adesso la notizia sia certa, presto avremo un divorzio d¿eccezione sul mercato dei media.

La Walt Disney questa volta ha detto basta, e ha avviato l¿iter per separarsi dalla sua scomoda consociata Miramax Film.

Le due societ&#224, secondo quanto riportava alcuni giorni fa il Los Angeles Times che citava fonti ben informate su questa vicenda, hanno raggiunto un accordo sul da farsi e questa settimana completeranno il tutto.

Una bozza di intesa prevede che Disney, dopo la fine della collaborazione, possa aggiudicarsi le attivit&#224 editoriali che fanno capo a Miramax Books e la library di pellicole cinematografiche di Miramax, che comprende oltre 500 film, tra i quali Pulp Fiction (Palma d¿Oro a Cannes nel 1994), Shakespeare in Love e Chicago.

A loro volta Harvey e Bob Weinstein, copresidenti di Miramax Film, dovrebbero tenere per s&#233 il marchio Dimension Films, sempre secondo quanto riferito dal Los Angeles Times.

Sia Disney che Miramax non hanno voluto peraltro commentare le indiscrezioni relative alla fine del loro rapporto, che sono oggetto di continue speculazioni sui mercati finanziari.

La Disney avrebbe comunque dato il proprio OK a versare pi&#249 di 100 milioni di dollari ai fratelli Weinstein a titolo di risarcimento.

Ma pare proprio che a rimetterci sar&#224 la Disney, che si liber&#224 di un partner scomodo, ma rischia di perdere diversi grandi registi che potrebbero decidere di restare fedeli a Miramax, come Quentin Tarantino o Martin Scorcese.

I rapporti tra le due societ&#224, del resto mai troppo tranquilli, si sono incrinati ulteriormente con la distribuzione del controverso film Fahrenheit 9/11, il discusso documentario anti-Bush realizzato dal regista Micheal Moore, insignito anche della Palma d¿Oro all¿ultimo festival di Cannes.

La Disney ha considerato il film ¿troppo politicamente impegnato per i propri gusti¿.

Il Il New York Times nel giugno scorso parlava gi&#224 della possibilit&#224 che Michael Eisner stesse valutando di cedere Miramax, visti i continui contrasti con i fratelli Weinstein.

Allora la notizia era stata smentita, ma ormai erano noti a tutti i dissapori tra il presidente Eisner e i fratelli Weinstein.

Agli antipodi, a cominciare dalle convinzioni politiche.

I fratelli Weinstein sono apertamente democratici, mentre Michael Eisner &#232 discretamente repubblicano.

La loro cultura: Michael Eisner vive e lavora Los Angeles, figlio del grande sogno americano e della costa occidentale. I fratelli Weinstein, sono due intellettuali.

I Weinstein, infine, seguono le loro passioni, non esitano a investire milioni su un film sul quale credono solo loro, mentre Michael Eisner &#232 un noto calcolatore che non lascia molto spazio ai sentimenti.

Col tempo i contrasti con i Weinstein sono aumentati, specie riguardo ai film prodotti dalla Miramax.

Nel 1993, a mettere i tre uno contro l¿altro &#232 stato il film Dogma, una satira religiosa di Kevin Smith. Eisner si era opposto a che fosse la Miramax a distribuire il film, che &#232 stato poi recuperato dalla societ&#224 Lion”s Gate.

Stessa situazione si &#232 ripetuta due anni dopo con O, un dramma violento ispirato all¿Othello di William Shakespeare, per arrivare al recente Fahrenheit 9/11 di Michael Moore.

Questo documentario denuncia la guerra in Iraq e parla di alcune relazioni segrete tra la famiglia del presidente Usa George W. Bush e quella del capo di Al-Qaeda Osama Bin Laden.

Il film doveva essere inizialmente distribuito dalla Miramax che ne ha finanziato quasi integralmente la produzione.

Ma la Disney ha ritenuto il documentario troppo politicizzato, e ne ha rifiutato la distribuzione negli Stati Uniti, allora impegnanti nella campagna elettorale per le presidenziali.

Tutta Hollywood adesso ha gli occhi puntati su questo divorzio. Diversi osservatori si interrogano sulle sorti dei progetti lasciati in sospeso.

Una sola certezza: che sia o no sotto il nome Miramax, i Weinstein torneranno in libert&#224 dopo ben 12 anni di faticosa convivenza con Disney.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

La Disney smentisce la vendita di Miramax, dopo l´uscita del fim anti-Bush Fahrenheit 9/11

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