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Il Consiglio Rai ¿Non è il Cda che hanno scelto i presidenti di Camera e Senato¿. Questo, il secco giudizio espresso dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, in occasione dello scambio degli auguri di Natale con la stampa parlamentare.
Si riapre così la discussione che riguarda il Consiglio d¿amministrazione della Tv pubblica, rimasto sprovvisto del suo presidente dopo le dimissioni di Lucia Annunziata, avvenute la scorsa estate.
Si tratta del resto di una polemica mai sopita, che l¿opposizione ha continuato a portare avanti in Commissione parlamentare di Vigilanza, sostenuta dallo stesso Udc, che punta al rinnovo degli attuali vertici di Viale Mazzini.
Il presidente della Camera ha riproposto il problema, asserendo che il Cda, dopo le dimissioni della Annunziata, non è più quello nominato a suo tempo insieme al presidente del Senato Marcello Pera.
Il presidente della Camera ha insistito sul concetto di organismo di garanzia: ¿Noi abbiamo scelto un Cda di garanzia, una scelta suggerita da Pera e da me condivisa. Una scelta che aveva un precedente nella Commissione di Vigilanza, con la presidenza Storace all”epoca del governo di centrosinistra, una scelta confermata anche adesso con la presidenza Petruccioli¿.
¿Abbiamo scelto un Cda con una presidenza di garanzia perché era rappresentante di un”area culturale dell”opposizione, mentre il resto del Consiglio era invece di orientamento diverso“, ha ribadito Casini, escludendo da parte sua di interventi diversi.
¿Il segretario dei Ds Fassino e i capigruppo dell”opposizione ¿ ha detto ancora il presidente della Camera – hanno sollecitato Pera e me a intervenire. Ma qualsiasi nostro intervento creerebbe un precedente pericoloso di interferenza¿. “Le regole quando ci sono vanno seguite. I presidenti delle Camere, secondo tutte le possibili interpretazioni giuridiche, sono stati spogliati dai poteri di nomina dei consiglieri. Possono fare, eventualmente, solo un”opera di moral suasion“.
Pronta la replica del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha sostenuto che ¿l”attuale Cda procede in piena legittimità delle norme, e va avanti benissimo sotto il profilo degli ascolti e della pubblicità. La nuova legge è in vigore e il Cda potrà essere rinnovato dopo le procedure iniziali¿.
Secondo una vecchia norma della legge 206 del 1993, abrogata dalla riforma Gasparri, i Presidenti delle Camere potevano revocare il mandato dei consiglieri Rai su proposta della Commissione di Vigilanza, adottata con la maggioranza dei due terzi dei suoi membri.
Il 14 luglio, era passata in Commissione parlamentare di Vigilanza la mozione dell¿Udc, con 21 voti favorevoli e 16 contrari, che chiedeva che si procedesse a nominare i nuovi vertici dell¿azienda, entro lo scorso 30 settembre.
Dalle dimissioni della Annunziata, l¿Udc ha sempre ritenuto che questo Cda non possa gestire la privatizzazione dell”azienda Rai.
Posizione sostenuta dal presidente della Commissione di Vigilanza, Claudio Petruccioli, che nell¿audizione del 6 ottobre ha lanciato un appello.
¿Vi chiedo, vi prego – ha detto Petruccioli – di creare le condizioni affinché questa Commissione e il Ministro dell”Economia, secondo quanto previsto dalla legge 112, possano procedere alla nomina di un nuovo Cda per la nuova Rai¿.
Riguardo alla posizione dell¿Udc, Gasparri ha commentato di non condividere le opinioni del partito di Follini sulla gestione del Cda.
Bisogna applicare la legge, ha sempre detto Gasparri, ¿¿legge che dice che prima si parte dalla fusione tra Rai Holding e Rai Spa, che richiede delle procedure in parte regolate dalla legge 112 e in parte dal Codice civile¿.
Il ministro ha spiegato che senza fare queste operazioni preliminari ¿¿non si possono nemmeno applicare le nuove norme di nomina del Consiglio di amministrazione della Rai¿.
Per avere un nuovo Cda bisognerà quindi aspettare che il processo di privatizzazione della Tv pubblica faccia il suo corso.
Intanto il Ministro delle Comunicazioni ha fatto sapere che nel 2005 il canone della Rai rimarrà invariato a 99,60 euro.
“Il canone resta invariato, non ci sarà nessun aumento ” ha detto il ministro in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
La decisione è stata presa dalla Commissione paritetica composta dal ministero dell”Economia, delle Comunicazioni e dalla Tv pubblica.
“E” un modo per andare incontro agli utenti ed è stato possibile grazie all”attuale gestione della Rai che ha chiuso il 2003 in attivo e si appresta a farlo anche per il 2004“, ha aggiunto Gasparri, precisando che “la Rai può svolgere la funzione di servizio pubblico con le risorse che ha, non c¿è nemmeno l”adeguamento all”inflazione“.
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