TDT: rischi tecnici e finanziari per lo standard Mpeg4. Gli operatori radiofonici francesi si schierano contro

di |

Europa



Prosegue in Francia la battaglia tra Mpeg2 e Mpeg4, non sedata dalla decisione del governo che lascia aperta la porta allo standard della High-Definition Tv (HD Tv).

Il Primo ministro Jean-Pierre Raffarin ha precisato infatti che entro fine anno sar&#224 presa una decisione riguardo allo standard da mantenere ¿ Mpeg2 o Mpeg4 ¿ per l¿offerta pay che dovr&#224 essere lanciata per la fine del 2005.

Ma di fronte a questa possibilit&#224, alcuni operatori si sono mobilitati.

In questi giorni l¿emittente radiofonica NRJ ha inviato una lettera al Primo ministro francese, mettendo in guardia il governo sulle conseguenze dell¿eventuale scelta per lo standard di compressione Mpeg4 per i canali pay della Tv digitale terrestre (TDT)

Il Primo ministro nei giorni scorsi ha gi&#224 optato per lo Mpeg2 per i canali free della TDT, il cui lancio &#232 previsto per il prossimo marzo. I canali a pagamento partiranno invece da settembre 2005.

Rispetto allo standard Mpeg2, gi&#224 utilizzato nella maggior parte dei Paesi, lo Mpeg4 risulta molto pi&#249 competitivo e adattabile alla High Definition Tv.

Sar&#224 possibile utilizzare al meglio la HD-Tv proprio grazie al digitale terrestre anche se la conversione dei televisori tradizionali in quelli ad alta definizione probabilmente avverr&#224 in tempi pi&#249 lunghi, passeranno diversi anni, e ci saranno da supportare alti costi.

Questa tipologia di televisione consiste in una televisione digitale con standard prestabiliti, quali: massima risoluzione associata ad una qualit&#224 audio superiore, vale a dire quella del Dolby Digital Surround (Ac-3), in uno schermo televisivo di tipo cinematografico.

Jean-Paul Baudecroux, presidente del Consiglio di sorveglianza di NRJ, nella lettera indirizzata a Raffarin, sottolinea che la sola ipotesi che permetter&#224 di far partire a marzo la TDT con lo Mpeg2, &#232 di estendere lo stesso standard anche ai canali a pagamento.

Nelle trasmissioni analogiche a una singola frequenza era associata un singolo canale tanto che i due termini seppur tecnicamente diversi erano sovrapponibili, mentre con il TDT e il segnale compresso in Mpeg2 ad ogni singola frequenza corrispondono cinque o sei canali televisivi.

Lo schema adottato in Francia per lo sviluppo della TDT con lo standard Mpeg2, prevede sei multiplex che dovranno diffondere cinque o sei canali.

Baudecroux evidenzia che ¿se il governo optasse per lo standard Mpeg4 per i canali pay, andrebbe incontro a numerosi problemi di tipo tecnico, contrattuale e finanziario per i multiplex che prevedono canali gratuiti e a pagamento¿.

Aggiungendo che ¿Gli standard non sono gli stessi, n&#233 la capacit&#224 utilizzata, bisognerebbe quindi rivedere i contratti e anche le licenze di trasmissione che sono state definite con lo Mpeg2¿.

NRJ sostiene che la scelta dello Mpeg4 sarebbe destinata a soddisfare solo le esigenze dei due Gruppi TF1 e M6, che reclamano lo Mpeg4 per i loro canali a pagamento.

Per l¿emittente radiofonica, sta a loro dimostrare la buona fede a superare i problemi che nascono da questa richiesta.

Si tratta di una disputa che, secondo NRJ, deve essere risolta entro la fine di questo mese, altrimenti si rischia di mettere in pericolo l¿avvio della Tv digitale terrestre.

Intanto il Consiglio superiore dell¿Audiovisivo (CSA – Conseil sup&#233rieur de l”audiovisuel) ha lanciato una consultazione pubblica che invita gli operatori a fare le loro proposte per la TDT entro il 1° dicembre. Il 15 dicembre, il CSA proceder&#224 alla nuova assegnazione delle licenze.

A seguito della richiesta di TF1, il Consiglio di Stato ha annullato infatti sei licenze per trasmettere in TDT, rilasciate nel giugno 2003 dal CSA dopo un lungo procedimento.

Si tratta delle licenze per i-MCM, Canal J (Lagard&#232re, vedi Scheda), Sport+, i-T&#233l&#233vision (CanalPlus), ma anche Cin&#233-Cin&#233ma Premier e Plan&#232te. Per contro, non &#232 stata ritirata la licenza a CanalPlus, ¿questa autorizzazione ha, secondo la legge, carattere prioritario¿.

TF1 lamentava a CanalPlus di esercitare un controllo su sette canali, mentre la legge del 2000 stabilisce il limite massimo di cinque autorizzazioni per un unico Gruppo.

Chiaro il riferimento a i-MCM e Canal J, controllate di Lagard&#232re, ma che TF1, per i legami intercorrenti tra la casa editrice e CanalPlus, considera sottoposti a entrambi i Gruppi.

Stesso parere del Consiglio di Stato, che ha concluso che la societ&#224 CanalPlus detiene ¿direttamente o indirettamente, sette licenze per trasmettere, sforando i limiti fissati dalla legge¿.

Al di l&#224 delle conseguenze che una simile decisione avr&#224 su Lagard&#232re e CanalPlus, resta la posizione scomoda del CSA che, stando al parere del Consiglio di Stato, non avrebbe valutato correttamente i legami esistenti tra i due Gruppi. La decisione del Consiglio di Stato infatti implica una nuova asta per i sei canali in questione.

A pochi giorni ormai dalla nuova assegnazione delle frequenze, ancora non si hanno notizie certe sulle candidature. L¿unica certezza &#232 che entro maggio dovranno conoscersi almeno gli operatori che dovranno lanciare l¿offerta pay per la TDT.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle news sulla Tv digitale terrestre