Internet@minori: Gasparri richiama i provider firmatari del Codice a una maggiore collaborazione

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I provider firmatari del codice di autoregolamentazione a tutela dei minori che navigano su Internet, sono stati richiamati a una partecipazione pi&#249 attiva sul fronte della sicurezza in Rete.

L¿appello arriva dal Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, in collegamento telefonico nella diretta di Rai Utile, il canale digitale terrestre Rai.

¿Li richiameremo formalmente perch&#233 se qualcuno pensa che fa bella figura un giorno mettendo la firma e poi non assicura una collaborazione giorno dopo giorno noi non esiteremo a dirlo¿, ha detto il ministro.

Aggiungendo ¿Non si pu&#242 firmare con le associazioni e non partecipare con gli associati¿, ha sottolineato Gasparri che si attende, entro la fine dell”anno la firma del codice di autoregolamentazione Internet e minori da parte di tutti gli Internet provider.

Il Codice Internet@minori, firmato nel novembre dello scorso anno, viene applicato a tutti i soggetti (access e content provider, internet point) che vi aderiscono, i quali ¿ dopo verifica dei requisiti richiesti ¿ ricevono una sorta di bollino, un marchio che li identifica come soggetti sicuri per la navigazione da parte dei minori.

Chi aderisce pu&#242 quindi pubblicare, sui propri servizi e nelle comunicazioni commerciali, la dicitura ¿Aderente al Codice di autoregolamentazione Internet@minori¿ oltre al relativo logo che viene concesso in licenza d¿uso gratuito e a tempo indeterminato fino all¿eventuale revoca.

L¿adesione &#232 volontaria e implica in modo inderogabile l¿accettazione integrale dei contenuti del Codice stesso e in particolare l¿accettazione delle attivit&#224 di vigilanza e delle sanzioni previste, l¿adattamento delle condizioni contrattuali di prestazione dei servizi alle disposizioni del Codice.

Il Codice &#232 stato proposto da Anfov, Aiip, Assoprovider e Federcomin, che lo hanno sottoscritto alla presenza del ministro Gasparri, e dell¿Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca.

Presidenti alla firma, Paolo Nuti di AIIP, Nino Catania di Anfov, Matteo Fici di Assoprovider, e Alberto Tripi di Federcomin.

Come aveva, dichiarato nell”occasione il ministro Gasparri, ¿Il codice vuole essere, a tutti gli effetti uno strumento per consentire ai minori di utilizzare la Rete senza pericoli. Vuole guidarli nella navigazione e dare supporto alle famiglie nell¿educazione dei pi&#249 piccoli all¿utilizzo di Internet. In questo modo, con la navigazione differenziata, vogliamo rendere la Rete a dimensione di bambino, per non escluderli dai benefici che derivano dall¿uso di questa tecnologia¿.

Il ministro Stanca aveva affermato che ¿La protezione dei pi&#249 deboli rientra tra le politiche del governo. Perch&#233 le tecnologie possono creare valore sociale, ma anche distruggerlo. Questa iniziativa &#232 allo studio dell¿Universit&#224 di Oxford come best practices europea. Questa &#232 la strada pi&#249 efficace di tutte le altre¿.

A nome delle associazione firmatarie del Codice, il presidente dell¿AIIP, Paolo Nuti nel giorno della firma del Codice aveva sottolineato che ¿Di questo Codice va evidenziata la responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti e il continuo adattamento all¿evoluzione della tecnologia. Questo &#232 solo il primo passo di un percorso pi&#249 lungo (¿) Codice e Legge sono su piani diversi, ma dalla sinergia potranno venire azioni efficaci¿.

Il Codice prevede norme che riguardano l¿anonimato e l¿identificazione degli utenti, nonch&#233 il trattamento dai dati personali.

Chi aderisce all¿iniziativa ¿Internet@minori¿ si impegna anche nella lotta alla pedopornografia online. Per questo, nel rispetto delle normative vigenti in materia di trattamento dei dati personali, dovr&#224 conservare il numero IP utilizzato dall¿utente per l¿accesso alle funzioni di pubblicazione dei contenuti, anche se ospitati gratuitamente. Inoltre, dovr&#224 porre in essere tutte le iniziative atte a realizzare la collaborazione con le autorit&#224 competenti, e in particolare con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, al fine di rendere identificabili gli assegnatari delle risorse di rete utilizzate per la pubblicazione dei contenuti ospitati presso i propri server, cos&#236 come risultanti dai relativi contratti o documenti equipollenti, entro e non oltre le tre giorni lavorativi successivi al ricevimento del provvedimento dell¿autorit&#224 richiedente.

Per vigilare sulla corretta, imparziale e trasparente applicazione del Codice &#232 stato istituito lo scorso marzo un apposito Comitato di Garanzia, costituito da undici componenti effettivi, esperti in materia, nominati con Decreto del Ministro delle Comunicazioni, adottato di concerto con il Ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie. Quattro componenti in rappresentanza degli aderenti designati dalle Associazioni di categoria firmatarie; due componenti, di cui uno con funzioni di presidente, in rappresentanza del ministero delle Comunicazioni e due in rappresentanza della presidenza del Consiglio dei Ministri ¿ Dipartimento dell¿Innovazione e delle Tecnologie; tre componenti designati dalle Associazioni per la tutela dei minori e del Consiglio Nazionale degli Utenti. I componenti e il presidente nominati dureranno in carica tre anni.

Il Comitato &#232 presieduto da Danilo Bruschi, docente ordinario in sicurezza delle Reti e calcolatori dell”Universit&#224 di Milano, mentre le funzioni di vicepresidente sono svolte da Daniele Damele, che rappresenter&#224 gli utenti.

Per gli aderenti all¿iniziativa che violino gli obblighi contenuti nel Codice, il Comitato di Garanzia, una volta accertata l¿infrazione, decider&#224 un provvedimento disciplinare che pu&#242 andare dal richiamo alla censura (nel caso in cui l¿aderente non provveda, nei termini previsti, ad adeguarsi alle indicazioni contenute nella comunicazione di richiamo ovvero nel caso in cui la violazione sia di particolare gravit&#224 per quantit&#224 o rilevanza degli inadempimenti al Codice), alla revoca dell¿autorizzazione all¿uso del marchio Internet@minori¿ (che potr&#224 essere temporanea o prolungata). Chi si vedr&#224 revocare l¿uso del marchio non potr&#224 pi&#249 utilizzarlo fino a che non sia stato nuovamente autorizzato. I provvedimenti di revoca saranno raccolti e oggetto di pubblicazione secondo le indicazioni del Comitato di Garanzia.

La necessit&#224 di creare un simile organismo, nasce dall¿esigenza di nuove misure per difendere i pi&#249 piccoli dalla dilagante pedopornografia sul Web.

I dati sono allarmanti, secondo alcune cifre diffuse dall¿associazione Save the Children – attiva nella battaglia contro lo sfruttamento e l”abuso sessuale di minori su Internet con il progetto Stop-it ¿ un singolo Web site sulla pedofilia pu&#242 guadagnare fino a 90.000 euro al giorno attraverso la vendita di foto e video contenenti scene di sesso tra adulti e bambini.

Un business che in Italia ha un fatturato annuo di oltre 11 miliardi di euro.

Il rapporto sulla sicurezza del Viminale rileva che nel 2002 sono state segnalate all”autorit&#224 giudiziaria 581 persone per reati perpetrati ai danni dei minori attraverso la rete Internet. Nell”anno 2000 le segnalazioni erano state 290, &#232 stato quindi registrato un aumento del 100,3%. Nel primo semestre di quest”anno, si legge ancora nel rapporto, le persone denunciate sono gi&#224 431.

Anche il Parlamento Ue &#232 in prima linea nella battaglia per rendere Internet pi&#249 sicuro per i piccoli internauti.

Lo scorso marzo, l¿Unione europea ha comunicato che investir&#224 50 milioni di euro per un Web a misura di bambino.

Con un piano quadriennale, denominato ¿Safer Internet Plus¿, la Commissione ha messo a profitto tutto il lavoro realizzato nell¿Ue dal 1996 per combattere contro la pornografia infantile e tutti i contenuti pericolosi su Internet.

Il programma ingloba i nuovi media e i nuovi aspetti della comunicazione digitale, come lo spam, ed &#232 diretto agli utenti finali: in primo luogo ai genitori, agli educatori e ai bambini.

La Commissione invita tutte le parti coinvolte (settore pubblico, privato e associativo) a proporre delle campagne di sicurezza ad alto impatto.

¿I bambini devono avere il diritto di utilizzare Internet liberamente, per comunicare, apprendere o giocare¿, aveva commentato l¿allora commissario europeo per le Imprese e la Societ&#224 dell¿Informazione Erkki Liikanen. ¿Ma perch&#233 possano navigare liberamente sulla Rete, bisogna proteggerli dai rischi di sfruttamento o di abusi da parte degli adulti¿.

Le quattro linee d¿azione del programma Safer Internet Plus riguardano: la lotta contro i contenuti illeciti, il trattamento dei contenuti non sollecitati e dannosi (compreso lo spam), la promozione di un ambiente pi&#249 sicuro e la sensibilizzazione.

Il Codice di autoregolamentazione Internet@minori


&#169 2004 Key4biz.it


Raffaella Natale


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