Mezzogiorno e Ict: Stanca si impegna per la crescita delle imprese innovative nel Sud

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Si rafforza l¿impegno del Ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca verso le imprese del Mezzogiorno d¿Italia che operano nel settore dell¿Information and Communication Technology.

Ieri, a margine dell¿approvazione in Commissione Bilancio alla Camera del secondo emendamento del governo alla Legge Finanziaria 2005, che reca misure per le imprese meridionali, Stanca ha commentato ¿Vogliamo far crescere le imprese altamente innovative nel Sud sostenendo gli investimenti in capitale di rischio e creando le condizioni per far diventare il nostro Mezzogiorno un”area in grado di attrarre capitali dall”estero¿.

Il Ministro ha poi spiegato che si tratta del primo passo per dare attuazione alla delibera del CIPE del 29 settembre scorso che, stanziando 100 milioni di euro, dispone la partecipazione dello Stato al capitale di rischio, attraverso societ&#224 di gestione del risparmio (SGR), in imprese del Sud che esprimano elevata capacit&#224 di innovazione attraverso le tecnologie digitali, come per esempio quelle per l”informazione e comunicazione-ICT, domotica, biomedicale, avionica, nanotecnologiche.

Questo, affinch&#233 dispongano di risorse necessarie a sviluppare programmi che consentano loro di crescere sul mercato.

Si tratta di misure che, da un lato consentono alle imprese di attingere a capitali di rischio a condizioni pi&#249 vantaggiose e, dall”altro, favoriscono investimenti di venture capitalist anche stranieri.

Stanca ha poi ricordato che ¿&#232 la prima volta che un governo ha realizzato una politica specifica per lo sviluppo dell”innovazione digitale nel Mezzogiorno, con ben 661 milioni di euro sinora assegnati dal CIPE, a cui si aggiungo i fondi regionali¿.

¿Si tratta – ha concluso il Ministro – di una politica che non si limita al superamento del divario digitale, ma intende diffondere l”ICT come risorsa strategica per un nuovo modello di sviluppo del nostro Mezzogiorno, favorendo la formazione di nuova occupazione qualificata e nuove professionalit&#224 ad alto contenuto innovativo¿.

Ma il Ministro si sta muovendo anche nel senso di superare il digital divide tra il Nord e il Sud d¿Italia, in modo che l¿intero Paese sia pronto a raccogliere la nuova sfida lanciata dalla Societ&#224 dell¿informazione e lo faccia nel miglior modo possibile.

Il ministero per l¿Innovazione e le Tecnologie, insieme a quello delle Comunicazioni, dell¿Economia e delle Finanze e a Sviluppo Italia, ha sottoscritto il Programma Banda Larga per il Mezzogiorno.

Obiettivo, quello di colmare il divario tecnologico ed il gap infrastrutturale che penalizza le regioni del meridione d”Italia rispetto alle zone pi&#249 avanzate del centro-nord e contemporaneamente accelerare gli investimenti in ricerca e sviluppo, rilanciando il Paese dal punto di vista dell¿innovazione tecnologica.

Il programma interessa tutte le regioni del Mezzogiorno, pi&#249 l”Abruzzo e il Molise. In questi territori saranno realizzate infrastrutture telematiche in 205 agglomerati industriali, in 67 capoluoghi di provincia e in tutte le citt&#224 con pi&#249 di 50mila abitanti.

Per quanto riguarda le risorse finanziarie, il programma, che ha gi&#224 visto l”assegnazione da parte del CIPE di 270 milioni di euro, prevede, una volta a regime, investimenti complessivi pari a 1.930 milioni di euro, di cui 930 per la realizzazione delle infrastrutture e 1.000 per il sostegno alla domanda e i servizi.

Le risorse pubbliche previste sono pari a 1.150 milioni di euro, di cui 650 per le infrastruttre e 500 per i servizi.

Se non si decide di avviare degli immediati Piani per il Mezzogiorno, questo rischia di essere tagliato fuori dal resto di Italia, e anche dall¿Europa, dove tutti i Paesi sono impegnati nella costruzione delle ¿autostrade digitali¿, che non vogliono dire solo comunicazione veloce, ma anche maggiore produttivit&#224 per le imprese, pi&#249 servizi al cittadino, trasparenza, efficienza amministrativa e partecipazione democratica.

Il Programma, dal lato dell¿offerta, prevede la realizzazione della infrastruttura fisica dei MAN (anelli urbani e al servizio degli agglomerati industriali da mettere a disposizione degli operatori), dei connessi servizi di accesso alla rete e di trasporto mentre, dal lato della domanda, promuove il consumo dei servizi applicativi multimediali.

Saranno realizzati MAN (Metropolitan Area Networks, reti a copertura di aree metropolitane) in 67 comuni capoluogo di provincia, nei centri abitati con popolazione superiore ai 50mila abitanti e in 205 agglomerati industriali.

Importante la ricaduta della banda larga nel settore della Pubblica amministrazione, per portare avanti l¿eGovernment, ma porta anche notevoli vantaggi per la PMI e, per i programmi scostatici innovativi, per la telemedicina, le carte d¿identit&#224 digitali, e altro.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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