Legge Urbani e diritti digitali. Panella (Newglobal.it) a Vigevano: ´Vogliamo chiarezza´

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Pubblichiamo di seguito la nuova lettera inviata da Ettore Panella, Presidente dell”associazione Newglobal.it, a Paolo Vigevano, Presidente della Commissione Interministeriale sui contenuti digitali nell”era di Internet.

A pi&#232 di pagina troverete anche la Traccia dei temi inviata dalla Commissione Interministeriale a tutti coloro che hanno partecipato alle audizioni. Tale traccia &#232 stata inviata anche ad altri soggetti, non invitati alle audizioni, perch&#232 fornissero testimonianza delle loro opinioni.

Spett.le

Commissione interministeriale

sui contenuti digitali nell”era di Internet

SEDE

Alla cortese attenzione del Presidente

Cons. Ing. Paolo Vigevano

Egregio signor Presidente,

l”associazione Newglobal.it ha ricevuto la Sua nota privata del 14 ottobre. Salva ed impregiudicata ogni azione dinanzi al TAR del Lazio, intendiamo replicare brevemente, esponendo le nostre ragioni di dissenso rispetto alla linea metodologica – se cos&#236 si pu&#242 dire – assunta dalla Commissione.

1. Preliminarmente, onde evitare ogni possibile fraintendimento, intendiamo mettere subito in chiaro tre circostanze.

La lettera del 12 ottobre pubblicata su Punto Informatico non &#232 una missiva individuale di Ettore Panella indirizzata alla Sua persona, ma una comunicazione ufficiale dell”associazione Newglobal.it alla Commissione da Lei presieduta. Ci riesce perci&#242 difficile comprendere per quale motivo Lei abbia rivolto nei diretti confronti dello stesso Ettore Panella il Suo comunicato del 15 ottobre, visto per di pi&#249 che, il giorno precedente, Lei stesso aveva scritto all”associazione.

In secondo luogo, l”associazione Newglobal.it &#232 ben lieta di apprendere dalle Sue parole che la Free Software Foundation &#232 stata debitamente ascoltata dalla Commissione. Ci scusiamo, perci&#242, per aver dato credito alle molte voci che circolavano in rete senza preventivamente verificare la loro fondatezza.

&#200 un errore che non abbiamo difficolt&#224 a riconoscere, ma che – ci pare opportuno evidenziarlo – sarebbe stato facilmente evitabile con un pubblico ed accessibile calendario delle audizioni. In terza battuta, confessiamo di essere rimasti sinceramente colpiti dal sigillo che Lei ha voluto apporre alla fine del Suo comunicato del 15 ottobre. Ce ne saremmo molto preoccupati ed avremmo sentito l”esigenza di rivolgerLe una parola di sdegno, se non fosse a tutti nota la Sua storia personale, che la pone al di sopra di ogni sospetto, per aver Lei fondato una delle pi&#249 libere ed autorevoli voci dell”informazione italiana: Radio Radicale. Ma, si diceva, se non sapessimo questo, avremmo intravisto in quel sigillo, in quell”accusa mossa ai giornalisti che hanno gentilmente ospitato sia noi sia Lei, una becera manifestazione di censoria ed illiberale protervia. E, viste le garanzie costituzionali di cui ancora gode la Stampa, non avremmo compreso – come, in effetti, non comprendiamo – in quale ottica il direttore di un giornale avrebbe dovuto preventivamente chiedere il Suo – pur autorevolissimo – parere prima di pubblicare la nostra lettera. Se poi il servizio offerto da un giornale sia pi&#249 o meno soddisfacente, signor Presidente, lasciamolo giudicare ai lettori, che sono certamente in grado di comprendere autonomamente la differenza tra la buona e la cattiva informazione.

2. Sul “questionario/capitolato”, al quale Lei cos&#236 cortesemente ha voluto dare divulgazione, la posizione dell”associazione era stata gi&#224 compiutamente espressa nella nostra nota del 12 ottobre u.s. e riteniamo ozioso esporla nuovamente. Il Suo intervento, tuttavia, presenta elementi tali di contraddittoriet&#224, da meritare una particolare menzione, laddove Lei afferma che la Commissione avrebbe come obiettivo la preparazione di un intervento normativo che sar&#224 poi sottoposto all”approvazione del Parlamento.

La ringraziamo per la precisazione, ma continuiamo a ritenere che non sia affatto questo il primario compito assegnato alla Commissione da Lei presieduta.

Tale convinzione nasce dal decreto che ha istituito la Commissione, da cui si evince chiaramente che essa ha due funzioni: quella di “condurre un”approfondita analisi” del mercato dei contenuti digitali e quella di elaborare una “proposta di iniziative, anche normative”, per promuovere la produzione e la promozione di contenuti digitali. Ci sembra evidentissimo che l”uso della congiunzione “anche” indica inequivocabilmente che la formulazione di una proposta normativa si ponga solo come obiettivo eventuale ed ulteriore rispetto agli altri. Perci&#242, quello che oggi Lei sbandiera come il compito della Commissione &#232, evidentemente, soltanto un suo obiettivo secondario ed eventuale.

La conferma della nostra opinione, strano a dirsi, ce l”ha fornita Lei stesso, il 10 luglio scorso (http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_07_10.shtml), allorch&#233 ha comunicato alla Stampa che la Commissione aveva l”obiettivo di creare un sistema DRM e di definire uno standard di interoperabilit&#224. Altro che iniziative normative! Il vero e principale – per non dire esclusivo – compito della Commissione &#232 lo svolgimento di una approfondita indagine conoscitiva al fine di studiare il DRM. E Lei, signor Presidente, sapr&#224 certamente che insigni giuristi, sia europei, sia statunitensi, hanno inteso l”acronimo DRM come Digital Restrictions Management: gestione digitale delle restrizioni. della libert&#224! Restiamo, perci&#242, fermamente convinti che una vera e profonda indagine conoscitiva, una indagine che abbia davvero a cuore il superiore interessi del Paese, debba essere necessariamente condotta “a tutto campo” e non partendo da uno schema dato. E se mai uno schema deve esserci, questo non pu&#242 mai costituire il punto di partenza di un”indagine, ma quello di approdo.

A meno che punto di partenza e di approdo non coincidano!

3. E passiamo al punctum dolens che ha scatenato questa bizzarra vicenda e cio&#232 al diritto di ottenere l”accesso al calendario delle audizioni della Commissione. E sul punto vorremmo mettere in luce, signor Presidente, un aspetto che Lei – non se ne abbia a male – ha, forse, trascurato. La Commissione ha il dovere di operare, come impone il decreto istitutivo, “previa audizione di rappresentanti di Amministrazioni ed Enti pubblici, nonch&#233 di Associazioni ed Organismi interessati”. Se un ufficio pubblico – una commissione ministeriale, ad esempio – ha un dovere, i cittadini e le loro associazioni hanno un legittimo interesse all”osservanza di questo dovere. Legittimo interesse che nel corso di una procedura amministrativa – di pi&#249: di alta amministrazione – si trasforma nel diritto a partecipare mediante audizione, ovvero mediante deposito di documenti e memorie.

La Commissione da Lei presieduta non ha negato che l”associazione Newglobal.it abbia questo interesse alla partecipazione, tanto che, nonostante tutto, ci ha invitato a depositare il nostro contributo.

Ha negato, tuttavia, che l”associazione abbia diritto a sapere perch&#233 non sar&#224 ascoltata e non le ha consentito di verificare in che modo si stanno svolgendo i lavori.

Questa s&#236 – ci sia consentito – &#232 un assurdit&#224 giuridica. A noi sembra, infatti, logico che il diritto alla partecipazione vada inscindibilmente accoppiato a quello di libero accesso agli atti, essendo incontestabile che si pu&#242 consapevolmente (ed utilmente) partecipare solo a patto di essere messi in grado di sapere come, dove e perch&#233.

E laddove ci venga impedita una piena partecipazione, affermando che il tempo stringe perch&#233 il carnet della Commissione &#232 gi&#224 fitto di impegni, dovremo pur aver modo di controllare se la Commissione ci stia legittimamente escludendo o meno. E l”unico modo per saperlo, signor Presidente, &#232 esaminare questo carnet!

Anche questo ci &#232 stato negato, offrendo – lo abbiamo visto poc”anzi ¿ una agghiacciante spiegazione: il segreto d”ufficio sulle attivit&#224 dirette all”emanazione di atti normativi. Ci dispiace, signor Presidente, ma la sua spiegazione fa letteralmente acqua. Lei, se vuole, potr&#224 certamente risponderci che le “associazioni interessate” non hanno alcun diritto di essere ascoltate, visto che la relativa decisione rientra nelle scelte discrezionali della Commissione.

E del resto &#232 quello che ha gi&#224 affermato a chiare lettere nella nota privata che ci ha cortesemente inviato. Ma anche in questo caso abbiamo il dovere di dissentire con fermezza, giacch&#233 in uno stato di diritto il potere discrezionale dell”Esecutivo non corrisponde all”arbitrio dispotico ed insindacabile di un sovrano legibus solutus. Anche se ci&#242 – lo comprendiamo appieno ¿ potr&#224 dispiacere a molti.

Sappia per&#242, signor Presidente, che il diritto al “controllo democratico” della Commissione che viene negato a noi, Voi lo state negando agli stessi cittadini che saranno i destinatari ultimi della Vostra azione.

E non dubitiamo che i cittadini, per questo, sapranno adeguatamente giudicarVi.

4. Pensiamo che questo confronto epistolare avrebbe potuto essere molto pi&#249 fruttuoso e ci dispiace, signor Presidente, di aver approfittato del Suo tempo. Ma siamo fermamente convinti che se la Commissione avesse fornito un”adeguata risposta alle nostre richieste; se ci avesse consentito di esaminare il calendario delle audizioni; se, magari, dello stesso calendario fosse stata curata la pubblicazione sul sito del Ministero dell”innovazione; se fosse stata fatta una sola di queste cose, sarebbe stata quanto meno assicurata la piena trasparenza delle attivit&#224 che Lei sta coordinando. E la Commissione avrebbe potuto sottrarsi ad ogni possibile accusa, ad ogni sospetto, alimentati dall”oscuro metodo del segreto d”ufficio e della insindacabile discrezionalit&#224. Viceversa, signor Presidente, Lei ha ritenuto di dover opporre alla nostra richiesta argomenti inconsistenti e pretestuosi, al solo fine di mantenere un ingiustificato, quanto inquietante, riserbo sull”intero lavoro di una Commissione.

Con osservanza Ettore Panella

Presidente dell”associazione Newglobal.it

Traccia dei temi – Commissione Interministeriale sui contenuti digitali nell¿era di Internet

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Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Legge Urbani e diritti digitali. Panella: perché ci avete esclusi? Ancora una volta non esiste alcuna Consultazione Pubblica