Shakespeare va on line: sul web le opere del Bardo e altre rarità

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Europa



I fan di William Shakespeare faranno i salti di gioia: la British Library la pi&#249 importante biblioteca della Gran Bretagna, ha infatti deciso di rendere disponibili sul Web 93 copie digitalizzate di 21 opere del grande poeta.

Un¿operazione importante quanto ambiziosa che permetter&#224 ai moderni appassionati del Bardo di prendere visione di documenti storici, quali i libretti che venivano venduti al termine delle commedie e che in numerosi punti si discostano dal testo classico.

Questi pamphlet ci danno un¿idea di come l¿opera di Shakespeare si evolvesse nel passaggio dal testo scritto alla rappresentazione teatrale e nel corso del tempo.

Si tratta inoltre di documenti molto rari, spiega Moira Goff, responsabile del dipartimento British Collections 1501-1800 alla British Library, poich&#233 essi erano prodotti in copie molto limitate.

La biblioteca metter&#224 a disposizione i testi delle opere pi&#249 importanti del maggiore poeta e drammaturgo inglese: da Amleto al Re Lear, dal Mercante di Venezia a Romeo e Giulietta.

Le edizioni comprese nel progetto furono elaborate quando Shakespeare era ancora in vita e, quindi, sembrano essere pi&#249 attendibili dell¿in-folio pubblicato 7 anni dopo la sua scomparsa, nel 1616.

Dal momento che il poeta non lasci&#242 alcun manoscritto delle sue opere, questi testi sono quanto di pi&#249 vicino alle moderne versioni delle sue opere e danno al lettore indicazioni riguardo le revisioni che il poeta stesso attuava ai suoi testi e che non sono comprese nell¿edizione First Folio, pubblicata nel 1623 a cura di J. Heminge e H. Condell, due attori dei King”s Men e che con i suoi 36 drammi costituisce la base del canone shakespeariano.

Le differenti versioni delle opere dimostrano come alcuni dei versi pi&#249 famosi siano stati cambiati da una rappresentazione all¿altra.

Per esempio, il celeberrimo verso dell¿Amleto ¿Essere o non essere, questo il problema¿ (che appare per la prima volta nel 1605) in una precedente edizione del 1603 appariva come ¿Essere on non essere, questo il punto¿.

Molti dei quarti messi a disposizione on line fanno parte della collezione di Re Giorgio III e dell¿attore del XVIII secolo David Garrick.

La pubblicazione in rete, consentir&#224 a studenti e ricercatori di comparare le differenti versioni dei testi shakespeariani senza sgualcire le preziosissime copie originali.

Maria Pia Caruso

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