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Mercato discografico: il 2004, annus horribilis. I player sperano ormai nel downloading legale

Europa



Il 2004 dovrebbe essere un annus horribilis per il mercato discografico, pi&#249 di quanto lo sia stato il 2003, limitando il campo di analisi solo alla Francia.

Secondo quanto riporta la stampa francese, il sindacato nazionale degli editori fonografici ha fornito delle stime drammatiche: il mercato registra una riduzione del 22% in valore e del 19,9% in unit&#224.

La situazione riguarda tutte le categorie, eccetto la video music che continua a crescere con un balzo del fatturato del 28,58% per i primi sei mesi del 2004.

A fine giugno, le vendite di Cd hanno totalizzato un fatturato di 409,1 milioni di euro contro 524,7 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Sempre stando ai dati riportati dalla stampa francese, per il solo mese di giugno, le vendite si sono ridotte del 25,6%, mentre a luglio, del 19%.

Un trend cos&#236 netto, sar&#224 proprio difficile da invertire. Sicuramente anche il rialzo delle vendite, che solitamente si registra nel periodo delle festivit&#224 natalizie, potr&#224 risollevare le sorti del mercato discografico.

Si spera in una ripresa per il 2005, con delle campagne promozionali massicce.

Molto peso avranno i risultati delle azioni antipirateria. Difatti il mercato discografico imputa gran parte delle colpe di questa crisi, al downloading illegale di musica dalla Rete e alle riproduzioni non consentite.

Nel luglio scorso, la Francia ha siglato un importante accordo che va nel senso di una maggiore collaborazione tra le case discografiche e gli Internet service provider nella lotta alla pirateria online.

Il 28 luglio &#232 stata infatti firmata una Carta per avviare un¿azione comune.

Secondo i termini di questa Carta, gli Isp dovranno avere un ruolo molto attivo nella lotta alla pirateria via Internet, con azioni di sensibilizzazione, ma anche con interventi mirati nei confronti degli utenti colpevoli di scaricare illegalmente musica dalla Rete. Gli Isp saranno chiamati a inviare messaggi d¿avvertimento ai loro abbonati, sul punto di fare pirateria sulla Rete e a disdire ¿gli abbonamenti degli utenti che hanno subito una condanna¿ per aver commesso furti in Internet di materiale protetto da copyright.

Inoltre, non dovranno pi&#249 essere mandati in onda degli spot pubblicitari che tendano ad associare la banda larga al downloading illegale.

Dalla loro, i player del mercato discografico, vale a dire le major, gli indipendenti e i distributori, si impegnano a promuovere l¿offerta legale di musica a pagamento.

Una misura che necessariamente passa attraverso la messa online di un catalogo, il cui numero dei titoli passer&#224 da 300.000 a 600.000 entro la fine dell¿anno.

Un comitato si riunir&#224 regolarmente, per assicurare che la Carta e gli impegni presi vengano rispettati. Oltre a verificare che i lavori procedano per il verso deciso.

Non si &#232 invece ancora deciso se abbandonare l¿idea di un filtro che impedisca l¿accesso ai siti di downloading illegale, sostenuto dalle major che sono arrivate a chiedere che venisse previsto nella Legge sull¿economia digitale.

Bisogner&#224 adesso aspettare i risultati pratici di questo accordo. Intanto se continua l¿erosione delle vendite, a farne le spese saranno soprattutto gli artisti emergenti.

Alcuni esperti del settore hanno gi&#224 preannunciato una soluzione, ¿combattere il nemico sul suo stesso campo¿, vale a dire direttamente sul Web.

Secondo uno studio pubblicato il 31 agosto dalla societ&#224 di ricerca Forrester Research, il 2009 sar&#224 l¿anno del boom in Europa per la musica online. Si tratter&#224 di un mercato da ben 3,5 miliardi.

I risultati dell¿inchiesta evidenziano che fino a oggi, il mercato legale della musica via Internet, per quanto riguarda l¿Europa occidentale, &#232 cresciuto in maniera lenta stando dietro a quello statunitense, ma &#232 previsto un decollo del settore a partire da quest¿anno.

L¿analista Rebecca Jennings ha sottolineato come nel 2004 siano stati lanciati sul mercato europeo diversi siti per il downloading a pagamento di musica, primo fra tutti l¿iTunes Music Store di Apple, ma anche Connect di Sony e Napster, ed &#232 prevista una notevole espansione anche in altri Paesi europei.

La Jennings ha aggiunto che ormai gli utenti hanno cominciato ad accettare l¿idea di pagare per scaricare la musica dal Web, che ¿¿garantisce loro file musicali affidabili e di buona qualit&#224¿.

A questo si aggiunge che la diffusione delle connessioni veloci a Internet, tramite la banda larga, ¿¿render&#224 i servizi pi&#249 semplici da usare¿.

I maggiori fruitori del mercato musicale via Internet, sono soprattutto i giovani, com¿era facile da prevedere, e sono quelli tra i 16 e i 24 anni.

Anche se, la ricerca di Forrester Research ha evidenziato che anche surfer del Web pi&#249 grandicelli hanno cominciato a prendere dimestichezza con i nuovi mezzi offerti dall¿era cibernetica, davanti alla molteplicit&#224 dell¿offerta e davanti a servizi che sono diventati pi&#249 facili da usare.

A controllare la fetta pi&#249 grossa del mercato europeo, saranno Gran Bretagna, Francia e Germania. Secondo Forrester, nel 2009 saranno proprio questi tre Paesi che vanteranno pi&#249 del 60% dei download legali in Europa.

Prevista inoltre la crescita del settore anche per l¿Europa meridionale, Italia e Spagna, sempre per il 2009, dovrebbero riuscire a estendere il mercato della musica online almeno fino al 20%.

La crescita dei siti a pagamento per il downloading di musica dovrebbe portare nel volgere di poco tempo ad arginare il fenomeno del peer-to-peer illegale.

La pirateria online, la contraffazione dei Cd, sono elementi di peso, che frenano la ripresa del mercato di settore, ma a questo va ad aggiungersi il prezzo dei Cd, ritenuto troppo alto dai consumatori.

La riduzione del prezzo &#232 un fattore importante che dovrebbe permettere uno sviluppo di questo mercato. Al momento scaricare una canzone da Internet costa circa 1 euro, Forrester ritiene che sarebbe pi&#249 giusto praticare il prezzo di 0,79 euro a traccia, anche se questo comporterebbe inevitabilmente una riduzione del margine di guadagno delle etichette discografiche.

Ad aver aiutato la crescita del mercato legale della musica online sono state anche le importanti misure adottate per frenare il downloading illegale.

In questo senso, sono state avviate una serie di iniziative legali per arginare questa pratica molto diffusa tra i giovani, di utilizzare i sistemi di file-sharing per avere musica in modo illegale.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

Archivio delle News sul Decreto Urbani, la Direttiva europea e la Proprietà intellettuale

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