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Tiscali finalizza una nuova cessione. La difficile estate dell¿ISP sardo

Europa



&#200 stata un¿estate di passione per Tiscali, l¿Isp italiano che da Cagliari era riuscito nell¿impresa di diventare il secondo fornitore d¿accesso a Internet d¿Europa.

Dopo l¿uscita del patron Renato Soru, ora presidente della Regione Sardegna, e sotto il peso di debiti per 370 milioni di euro, la societ&#224 ha ceduto ben 4 divisioni, in Svezia, Norvegia, Austria e Sud Africa, a cui presto potrebbero aggiungersi le divisioni controllate in Svizzera, Repubblica Ceca e Spagna.

Il piano di cessioni strategiche, annunciato all¿inizio di agosto, dovrebbe rimettere in sesto le disastrate finanze del gruppo e consentire il reperimento di sufficienti risorse per rimborsare anche l¿obbligazione di 250 milioni di euro in scadenza nel luglio 2005. Esso comprende cessioni nei Paesi gi&#224 annunciati, dove ci si attende di concludere le operazioni entro dicembre 2004 e di altre societ&#224 al di fuori dei mercati principali in cui opera il Gruppo Tiscali, da completarsi nei prossimi dodici mesi.

Il piano di dismissioni prevede inoltre la riduzione di costi operativi per circa il 15% nei prossimi dodici mesi.

Nel dettaglio, l¿ultima in ordine di tempo &#232 stata la cessione della divisione svedese, venduta a Spray Network, una sussidiaria di Lycos Europe, che ha accettato di pagare 13 milioni di euro per riscattare l¿ISP che ha all¿attivo 22 mila utenti broadband e 110 mila dial-up.

La cessione ¿ che deve ancora ricevere l¿ok delle autorit&#224 antitrust svedesi ¿ segue quella della norvegese, Tiscali AS, ceduta a Telenor per circa 6 milioni di euro.

Al 31 luglio 2004, Tiscali Norvegia aveva circa 18.000 utenti ADSL e 27.000 utenti attivi dial-up.

Il 20 agosto, Tiscali ha quindi ceduto a MWEB, operatore internet sudafricano controllato da MWEB Holdings (Pty), la controllata sudafricana Tiscali Pty Limited.

Il prezzo concordato &#232 di 320 milioni di Rand (circa 40 milioni di euro), da

corrispondersi in contanti al perfezionamento della cessione medesima.

l prezzo non include il business della telefonia mobile, oggetto di una transazione separata, che ci si attende verr&#224 conclusa entro la fine del 2004 e per cui si prevede di incassare oltre 5 milioni di Euro.

Allo stesso modo, Tiscali &#214sterreich GmbH, uno degli operatori leader nei servizi alle imprese in Austria, &#232 stata acquistata da Nextra Telecom GmbH, societ&#224 austriaca appartenente al gruppo Jordan Industries, a fronte di un corrispettivo pari a circa 12 milioni di Euro per cassa.

Nei giorni scorsi, inoltre, la societ&#224 ha ufficializzato la fine della propria avventura in Svizzera. Il gruppo &#232 alla ricerca di un compratore per la filiale elvetica, nata all”inizio dell”anno 2000: l”azienda sarda rilev&#242 allora l”80 per cento del capitale del provider di Basilea DataComm.

Per quanto riguarda l¿evoluzione della posizione finanziaria netta, il gruppo fa sapere che le risorse finanziarie liquide al 30 giugno 2004 erano pari a 134,9 milioni di euro, a fronte di debiti per 370 milioni di euro.

Tiscali ha chiuso il secondo trimestre 2004 con ricavi pari a 272,6 milioni di euro, in crescita del 26% rispetto al secondo trimestre 2003 e un EBITDA che nel primo semestre si attesta e 48,2 milioni di euro, in crescita del 47% rispetto al primo semestre 2003.

Le divisioni mantenute in Italia, Gran Bretagna, Francia, Benelux e Germania rappresentano circa l¿80% delle entrate del gruppo, con la Gran Bretagna in testa con un massiccio 24%.

Concentrandosi su questi mercati, la societ&#224 attualmente guidata da Ruud Huisman, dovrebbe riuscire a risollevarsi e lasciarsi alle spalle, seppur con una struttura a scartamento ridotto il difficile avvio dell¿era post-Soru.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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