Rai: entro il 15 ottobre, completata la fusione con Rai Holding

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Si riunisce oggi il Cda di Rai Holding per approvare il progetto di fusione con Rai Spa che porter&#224 alla nascita di Rai Radiotelevisione Italiana Spa.

Progetto che dovrebbe concludersi entro il prossimo 15 ottobre, come ha annunciato ieri, a margine di una riunione in Vigilanza, il presidente di Rai Holding, Piero Gnudi.

Successivamente, toccher&#224 al Cda Rai prendere atto delle modifiche dello statuto, definite tra i legali delle varie societ&#224 e dal Ministero delle Comunicazioni. Lo far&#224 nell¿occasione del prossimo Consiglio, fissato per il 3 agosto.

I vertici dell¿azienda hanno varato la fusione il 5 luglio scorso, per approvare il testo unificato della bozza di statuto. Entro il 15 settembre il progetto sar&#224 approvato dalla assemblea degli azionisti delle due societ&#224.

Una volta ricevuto il via libera, lo statuto della nuova azienda verr&#224 inviato per l¿approvazione al ministero delle Comunicazioni, che potr&#224 intervenire solo dopo il parere della Commissione di vigilanza.

Se il parere sar&#224 favorevole, ricevuta l¿approvazione ministeriale, Rai Holding e Rai Spa provvederanno al deposito presso la Cancelleria del Tribunale civile e all¿iscrizione nel registro delle imprese delle delibere delle rispettive assemblee, dando trenta giorni ai creditori per eventuali opposizioni. Trascorso il termine, la fusione sar&#224 formalizzata in modo definitivo. Entro quattro mesi verr&#224 poi avviata la prima offerta pubblica di vendita delle azioni Rai. Sar&#224 il CIPE a stabilire la quota di capitale da immettere sul mercato, cos&#236 come il prezzo, ma comunque nessun azionista potr&#224 possedere pi&#249 dell”1% del capitale.

Il piano di privatizzazione Rai &#232 previsto dall”art. 21 della Legge Gasparri, che prevede che venga avviato entro 60 giorni dalla entrata in vigore delle nuove disposizioni normative, che riformano l¿intero sistema radiotelevisivo italiano.

Il Consiglio di amministrazione della societ&#224 incorporata assumer&#224 le funzioni di Cda della societ&#224 risultante dalla fusione. La Legge Gasparri prevede anche dei nuovi criteri di nomina dei membri del Consiglio.

Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avr&#224 un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.

Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sar&#224 la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cio&#232 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il s&#236, a due terzi, della Vigilanza.

Le nuove disposizioni normative prevedono tra l¿altro la nomina del nuovo Cda a circa 9 mesi dall”entrata in vigore della normativa. Per cui, gli attuali vertici dovrebbero rimanere in carica fino a febbraio 2005.

Il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri si &#232 detto soddisfatto per l”annuncio dato da Piero Gnudi. ¿Avevo auspicato questo tipo di accelerazione – ha aggiunto Gasparri – e mi fa piacere che gli eventi si muovano in questa direzione¿.

Nel merito della questione della privatizzazione Rai, lo scorso giugno &#232 intervenuto Giulio Malgara, presidente dell”Upa (Utenti Pubblicit&#224 Associati).

¿Sarebbe inopportuno e rischioso privatizzare la Rai ¿ ha dichiarato Malgara – tanto pi&#249 che smembrandola e vendendola a pezzi a nuovi proprietari indefiniti e incontrollabili che a loro volta, data la polveralizzazione delle quote che &#232 prevista, non sarebbero nemmeno in grado di controllarla¿.

Il presidente Upa ha definito la Rai un patrimonio ¿che va preservato gelosamente oltre che esteso e potenziato¿.

¿Crediamo pertanto di dover invitare il legislatore a ritornare sulla materia e ad individuare soluzioni univoche che prevedano il mantenimento della holding Rai e lo sviluppo coordinato e sinergico delle sue diverse componenti¿, ha detto Malgara.

E ancora, il presidente ha detto ritenere che se la Rai fosse ridotta in frammenti e venduta ad acquirenti incontrollabili si correrebbe il rischio di non poter pi&#249 contare sulla sua forza compatta e sull”efficacia di messaggi trasmessi a milioni e milioni di persone, con ¿conseguenze deleterie per tutto il Paese sul piano economico, distributivo, commerciale e occupazionale¿.

Per Malgara la nuova legge sul riassetto radiotelevisivo appare nel suo complesso apprezzabile ¿perch&#233 favorisce e regola l”introduzione di nuovi mezzi nel nostro sistema a cominciare da quelli digitali”. Tuttavia questo “non significa adesione incondizionata”.

Per il presidente Upa, &#232 naturale che un servizio televisivo pubblico, come avviene da anni e non solo in Italia, si trovi al centro di polemiche, di critiche, di ¿spinte e di controspinte¿. ¿Ma questo deriva proprio dal suo ruolo fondamentale e imprescindibile. E” giusto che essa rimanga pluralistica con i suoi canali e con la molteplicit&#224 dei suoi programmi”.

Aggiungendo che la Rai &#232 da considerarsi un patrimonio fondamentale anche per il mondo della pubblicit&#224, dal momento che “i canali televisivi e radiofonici della Rai costituiscono un insieme di mezzi oltremodo preziosi per le aziende che investono in pubblicit&#224”.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

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