Google scioglie le riserve: quotazione sul Nasdaq, non sul NYSE

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Google, il numero uno dei motori di ricerca, ha inviato alla Sec la documentazione per la richiesta di quotazione. Non sul listino del New York Stock Exchange, come annunciato in precedenza, ma sul Nasdaq, che rappresenta le societ&#224 tecnologiche e della cosiddetta new economy.

Dall¿Ipo, che dovrebbe essere lanciata entro la fine del mese, la societ&#224 spera di raccogliere circa 2,7 miliardi di dollari.

Uniche incognite all”orizzonte, l¿approvazione dell¿operazione da parte della Sec (l”organo di vigilanza della Borsa americana) e la verifica del perfetto funzionamento del piano di vendita delle azioni, definito dalla stessa societ&#224 come ¿poco ortodosso¿, ma molto democratico.

La societ&#224 di Mountain View, California, sbarcher&#224 dunque direttamente sul listino che gi&#224 ospita le azioni di colossi del calibro di Microsoft, Amazon e Yahoo.

L¿annuncio della quotazione di quello che ormai &#232 definito il Re Mida della Rete era stato dato ad aprile, ma da allora la societ&#224 &#232 stata restia a fornire informazioni dettagliate riguardo la collocazione.

L¿unica cosa certa &#232 che i due fondatori, gli ex studenti di Stanford Larry Page e Sergy Brin, hanno preparato l¿attesissima IPO in modo da non alimentare alcun tipo di speculazione.

In questa ottica, i due hanno rilasciato una serie di warnings ai potenziali investitori, per avvertirli che comprare le azioni della societ&#224 non li catapulter&#224 automaticamente nell¿olimpo dei Paperon de Paperoni della new economy.

Nelle scorse settimane, la societ&#224 aveva reso noti alcuni dettagli della quotazione, che prevede l¿acquisto di un lotto di minimo 5 azioni e che non avverr&#224 seguendo i metodi tradizionali ¿ cio&#232 attraverso le banche d¿affari ¿ ma attraverso un meccanismo noto come ¿asta olandese¿.

L”acquisto delle azioni sar&#224 possibile attraverso un”asta via Internet, fax o telefono.

Con un semplice click o una telefonata, i sottoscrittori potranno dunque presentare a Google il numero di azioni richiesto e il prezzo che sono disposti a pagare.

Nei collocamenti tradizionali sono gli intermediari a decidere a chi attribuire le azioni, mentre attraverso questa tipologia di quotazione (utilizzata in Olanda per la vendita dei fiori) si danno maggiori possibilit&#224 al grande pubblico, che pu&#242 accedere liberamente al collocamento.

Seguendo la filosofia non convenzionale della societ&#224, dunque, anche l¿IPO cercher&#224 di stravolgere i canoni tradizionali, cercando di arginare l”influenza esercitata dalle banche d”investimento e dai loro clienti privilegiati nonch&#233 di definire un prezzo di mercato pi&#249 equo.

Spesso, quando viene fissata un¿IPO, il prezzo delle azioni viene infatti, abbassato artificialmente, di modo che quando le azioni cominciano a essere scambiate e il loro prezzo sale, gli investitori della prima ora possano rivendere col massimo profitto, deprimendo per&#242 il corso del titolo.

Google vuole evitare tutto questo e per allontanare il fantasma delle distorsioni generate dai primi collocamenti in Borsa delle dot.com all¿epoca della bolla speculativa, ha quindi messo le mani avanti, avvisando i risparmiatori sulle incognite di prendere parte attiva al collocamento in Borsa di una societ&#224.

Google non ha ancora spiegato i meccanismi del processo dell¿asta, ma ha rivelato che come parte della sua strategia aumenter&#224 il numero di azioni in vendita, o aggiuster&#224 il prezzo in base alla domanda, per prevenire qualsiasi tipo di speculazione quando le azioni cominceranno a essere scambiate sul mercato.

In un annuncio ai potenziali acquirenti delle azioni, Google ha per&#242 avvertito: ¿Il prezzo delle nostre azioni di Classe A potrebbe scendere in seguito alla collocazione e gli investitori non potranno vendere le loro azioni immediatamente dopo l¿inizio degli scambi¿.

Google ha anche rivelato di aver rimosso Merrill Lynch dalla lista dei 25 intermediari che parteciperanno all¿IPO, senza per&#242 dare alcuna spiegazione a riguardo.

Detto questo, Wall Street ha accolto con notevole disappunto la notizia che Google non seguir&#224 la prassi tradizionale per collocare le proprie azioni, volendo privilegiare i suoi utenti in tutto il mondo.

Circola gi&#224 insistente la voce che molti investitori istituzionali, indispettiti dall¿atteggiamento della societ&#224, potrebbero boicottare in massa l¿IPO.

Al che, la premiata ditta Page & Brin ha gi&#224 commentato con un bel ¿non c¿importa un accidente¿.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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