BMG taglia i prezzi dei Cd per fronteggiare la pirateria online

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Europa



Il Gruppo tedesco di media Bertelsmann ha deciso di intervenire con la riduzione del prezzo della musica, per fronteggiare la drammatica crisi che riguarda il mercato di settore in Germania.

Il piano prevede di offrire versioni economiche e di lusso degli stessi Cd per tentare di sollevare le vendite del comparto.

Secondo quanto riporta la stampa tedesca, dal prossimo mese la divisione musica BMG (Bertelsmann Music Group) vender&#224 Cd senza copertine, testi e immagini a un prezzo pi&#249 basso insieme alle versioni normali.

Marten Steinkamp, a capo di BMG, ha commentato a Der Spiegel che bisogna ¿¿portare la nostra offerta in linea con la domanda e provare qualcosa di nuovo¿.

Steinkamp &#232 stato nominato all”inizio dell”anno a capo del mercato interno della quinta major discografica al mondo.

“La versione economica (…) ¿ ha detto ancora Steinkamp – consister&#224 nel semplice Cd con i titoli stampati direttamente sul disco”. Aggiungendo che si tratta del ¿¿nostro cd antipirateria¿.

I nuovi Cd saranno venduti a 9,99 euro, ha riportato Der Spiegel, vale a dire 3 euro in meno rispetto alla versione standard con il materiale di copertina.

Un Cd di lusso sar&#224 invece venduto a 17,99 euro e conterr&#224 videoclip e materiale aggiuntivo.

Il Gruppo taglier&#224 inoltre i prezzi dei Cd di catalogo di quattro euro, scrive ancora il giornale, aggiungendo che anche Sony Music sta preparando una “offensiva simile” per questo autunno.

L¿iniziativa di Bertelsmann &#232 un mezzo per fronteggiare la crisi che riguarda il mercato discografico. Dal 2000, le case discografiche hanno perso un terzo delle vendite.

Per le etichette la responsabilit&#224 maggiore di questo attuale stato &#232 da imputare alla pirateria online. Ma anche i videogame e i cellulari hanno avuto il loro peso nell¿ambito del segmento entertainment per i consumatori.

La banda larga, accelerando i tempi di navigazione della Rete, &#232 diventato il maggiore complice dei pirati che in breve tempo riescono a scaricare interi album dalle piattaforme peer-to-peer incentivando il downloading di musica illegale.

Di fronte alla crisi del settore, diverse case discografiche stanno tentando operazioni di fusione che gli permetterebbero di tagliare i costi e fronteggiare meglio lo stato di crisi.

Al momento, &#232 al vaglio dell¿Antitrust Ue la fusione tra BMG e Sony Music. Probabilmente l¿operazione ricever&#224 l¿OK da Bruxelles.

Questa decisione porter&#224 alla nascita del numero uno sul mercato mondiale della musica. Una casa discografica con una quota del 25,1%, contro quella del 23,5% di Universal. Quell¿1,6% far&#224 la differenza in un settore che vive una crisi senza precedenti.

Le autorit&#224 Antitrust, nel volgere di alcuni giorni, hanno cambiato completamente opinione, in un modo che nessuno si aspettava.

Precedentemente, infatti, i servizi del Commissario Ue alla Concorrenza, Mario Monti, avevano inviato una lista di obiezioni all¿attenzione di Sony e BMG, che faceva il punto della situazione ed esprimeva parere contrario alla fusione che faceva stato di una ¿collusione delle major sul mercato interno¿.

Dell¿idea che, l¿operazione Sony e BMG non avrebbe fatto altro che accentuare tale situazione.

Un punto a favore, per tutte le case discografiche, specie quelle indipendenti, che si oppongono a questa fusione.

Le etichette indipendenti europee avevano addirittura presentato alla Commissione dei documenti che proverebbero che le major portano avanti una politica ¿coordinata¿ dei prezzi.

Ma Bruxelles ha successivamente ritenuto di non avere alternative e di dover proseguire verso l¿avvio del via libera all¿operazione.

La Commissione ha sostenuto che non &#232 possibile provare davanti alla Corte di Lussemburgo la ¿collusione¿ tra tutte le major.

L¿importanza del dossier ha certamente pesato sul bilancio finale. Sony e Bertelsmann hanno i mezzi per essere convincenti. E Mario Monti, come tutti gli alti funzionari di Bruxelles, non vuole pesare sulle ristrutturazioni che i due Gruppi dovranno fare.

La decisione sembra, per numerose etichette, avere delle motivazioni in parte politiche e in parte giuridiche.

L¿annunciato licenziamento del 60% degli artisti tedeschi di BMG, due giorni prima dell¿audizione a Bruxelles, &#232 stata interpretata come una minaccia diretta contro l¿Autorit&#224 della concorrenza.

Ufficialmente, Sony e BMG non hanno mai emesso dei diktat ma hanno portato ¿numerose prove¿, come si dice a Bruxelles, per spiegare che non esisterebbe un¿intesa tra le major sui prezzi dei Cd.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

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