Il regista Moore affila le armi, alla vigilia dell¿uscita in America del film anti-Bush Fahrenheit 9/11

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A qualche giorno dall¿uscita del suo film negli Stati Uniti, il regista Michael Moore torna nuovamente a far parlare di s&#233. E, lui che si dice un pacifista, &#232 sul piede di guerra per rispondere alle accuse che gli sono state mosse per il suo documentario anti-Bush, Fahrenheit 9/11, premiato con la palma d¿oro a Cannes.

Intervistato ieri dall¿emittente americana ABC (Gruppo Disney), Moore ha dichiarato di ¿non sono pi&#249 disposto a tollerare che chiunque tenti di attaccare questo film¿.

Nonostante i problemi che il regista ha avuto in America, alla ricerca di una societ&#224 che potesse distribuire il film, Farenheit 9/11 uscir&#224 venerd&#236 in un migliaio circa di sale statunitensi.

Il regista non ha nascosto chiaramente il suo primario obiettivo: impedire la rielezione del presidente George W. Bush alle presidenziali del prossimo 2 novembre.

¿Desidero che il presidente Bush lasci la Casa Bianca¿, ha detto senza mezzi termini Moore ai microfoni dell¿ABC.

Avendo avuto sentore di una controffensiva da parte dei conservatori, il regista si &#232 detto pronto a difendersi, minacciando ricorsi alla giustizia per diffamazione.

¿Non ho alcuna intenzione di stendermi a terra o fare il morto¿, ha detto Moore, precisando che ha messo in piedi una war room, un¿equipe permanente che dovr&#224 rispondere alle accuse che verranno sferrate al regista.

¿Il mio film &#232 un editoriale (¿) non pretendo che sia un lavoro da giornalista, neutro ed equilibrato¿, ha riconosciuto, anche se ha tenuto a precisare la veridicit&#224 dei fatti trattati nel film.

Gli attacchi contro Fahrenheit 9/11 sono gi&#224 cominciati. Il film tratta della guerra in Iraq e dei legami tra la famiglia Bush e le famiglie regnanti in Arabia Saudita.

Un rappresentante del partito repubblicano, Mark Kennedy, ha accusato il regista d¿aver tagliato dal montaggio alcune sue dichiarazioni sulla guerra, perch&#233 discordanti con la tesi di Michael Moore. Quest¿ultimo ha per&#242 smentito.

Un gruppo di conservatori, Move America Forward, ha lanciato una campagna per chiedere ai proprietari delle sale di rinunciare alla trasmissione del film, che giudicano antiamericano.

Un¿accusa che fa sobbalzare Michael Moore. “Una simile dichiarazione &#232 scandalosa. Tutto quello che io faccio, e questo film in particolare, dimostra che io amo questo Paese¿, ha ribadito andando in onda sull¿ABC.

Aggiungendo: ¿Cerco di salvare questo Paese da ci&#242 che l¿amministrazione Bush gli ha fatto¿.

Il regista precisa ancora, che secondo il suo parere, i media americani non hanno fatto il loro lavoro durante il periodo precedente la guerra. ¿Sono tutti inghiottiti dal sistema. Hanno fatto la claque per la guerra”.

Poco visibile anche lui su questi stessi media. Ma Michael Moore intende rimediare. Ne &#232 una prova lampante l¿intervista concessa a un grande canale come la ABC.

Il New York Times gli ha dedicato ieri un articolo nella propria rubrica culturale e la CNN, la scorsa settimana, ha lungamente parlato della polemica che &#232 nata intorno a Farenheit 9/11.

La ABC, &#232 una controllata di Disney, che aveva rifiutato la distribuzione del film, adesso affidata per la sua uscita in America allo studios canadese Lions Gate Films.

I problemi nei rapporti tra Michael Eisner, presidente della Disney, e i vertici della Miramax sono cominciati con il rifiuto di distribuire nelle sale Fahrenheit 9/11, film prodotto da questi studios, che la societ&#224 di Topolino controlla dal 1993.

Il film doveva essere inizialmente distribuito dalla Miramax che ne ha finanziato quasi integralmente la produzione.

Ma la Disney ha ritenuto il documentario troppo politicizzato, e ne ha rifiutato la distribuzione negli Stati Uniti impegnanti nella campagna elettorale per le presidenziali.

Micheal Moore, polemico per passione, ha gridato alla censura, facendo cadere Eisner nell¿imbarazzo.

Finalmente &#232 stato trovato un accordo. I fratelli Weinstein hanno acquistato a titolo personale tutti i diritti dell¿opera la scorsa settimana. Dopo oltre tre settimane di colloqui, l¿operazione &#232 stata chiusa per una cifra stimata attorno ai 6 milioni di dollari, e ne organizzeranno la distribuzione in sale e homevideo.

Fahrenheit 9/11 uscir&#224 questa estate sugli schermi americani.

Quanto ai suoi progetti per il futuro, Michael Moore ha parlato di una ¿commedia romantica, forse un film d¿azione, con delle scene di inseguimenti e di tenero amore¿.

A quanto pare un cambio radicale di programmi.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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