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Spam e virus: quali interessi dietro la loro diffusione?

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I virus informatici costano miliardi di dollari ogni anno alle aziende e agli utenti privati.

Viene spontaneo quindi chiedersi chi guadagna dalla loro diffusione. E, se nessuno ne trae profitto, allora qual &#232 lo scopo nascosto dietro la loro creazione e diffusione?

Rispondere a queste domande &#232 estremamente difficile, essendo il fenomeno di natura molto estesa e variegata.

Alcuni analisti credono ad esempio che l¿obiettivo dei virus writer sia lo stesso che spinge i graffitari a lasciare le loro opere sui muri delle citt&#224: il desiderio di lasciare le proprie impronte sugli apparecchi altrui.

Tuttavia, alcuni recenti studi condotti sulla diffusione dei virus, hanno rilevato un nuovo inquietante scenario, legato al fenomeno tra i pi&#249 detestabili dell¿era Internet: lo spamming.

Sono sempre di pi&#249 gli osservatori convinti del fatto che dietro i virus vi sia lo zampino di alcune societ&#224 di telemarketing truffaldine, pronte addirittura a pagare i virus writer per disporre di una porta d¿accesso ¿segreta¿ per inondare le caselle di posta dei loro messaggi pubblicitari.

I maggiori sospetti sono sorti in seguito alla diffusione del famigerato virus SoBig.

I virus dunque, nuovo motore dello spam. Di questo sono convinti molti analisti, secondo cui i virus stanno diventando sempre meno pericolosi dal punto di vista dei danni provocati alle singole macchine proprio perch&#233 il loro scopo &#232 semplicemente quello di lasciare una porta aperta allo spam.

Attraverso la backdoor installata sui computer infettati, le societ&#224 di marketing possono infatti introdurre un messaggio spam che verr&#224 poi ritrasmesso automaticamente dal computer dell¿utente preso di mira, che diventa esso stesso un inconsapevole spammer.

Con la sempre maggiore consapevolezza delle autorit&#224 nei confronti del problema spamming, e gli Internet Provider pronti a espellere dai propri sistemi coloro che ne abusano, i virus diventano quindi una nuova opportunit&#224 per gli spammer che possono anche godere di un certo anonimato, dato che &#232 molto difficile risalire al mittente primario di un messaggio diffuso in tale maniera.

Ovviamente, &#232 anche possibile che gli spammer usino le porte ¿abusive¿ aperte dai virus senza avere alcuna connessione o accordo col loro creatore.

Esistono infatti sistemi in grado di scandagliare la rete alla ricerca di backdoor e del resto si sa che la voce, su Internet, ci mette poco a spandersi.

Ecco perch&#233 non &#232 sempre detto che i virus writer siano al soldo degli spammer.

L¿unione fa la forza.

Se non esiste una ¿cupola¿, allora chi &#232 che crea i virus?

Secondo molti analisti, &#232 in corso un cambiamento nella natura stessa della scrittura dei virus.

In principio, infatti, era un singolo malintenzionato a creare e diffondere il virus, mentre ultimamente, pare che ci&#242 avvenga in gruppo e che il gruppo, grazie a Internet, sia molto nutrito e trasversale e si ¿nutra¿ delle capacit&#224 messe a disposizione da ognuno.

Alcuni tra i virus pi&#249 noti, del resto, sono basati su programmi molto semplici da creare. Il famoso virus Anna Kournikova ad esempio, &#232 stato scritto da un ragazzino che non aveva alcuna esperienza in fatto di linguaggi di programmazione, mentre il ben pi&#249 dannoso Sasser era stato creato da un diciottenne tedesco, prontamente arrestato dalle autorit&#224.

Alcuni hanno anche speculato che fossero le stesse societ&#224 produttrici di antivirus a creare i virus, per poter vendere meglio i loro prodotti.

L¿ipotesi tuttavia non &#232 molto verosimile, perch&#233 a questo punto viene da chiedersi come mai nessuna autorit&#224 abbia finora pensato di indagare.

Ed effettivamente le autorit&#224 pare abbiano iniziato a prendere davvero sul serio il fenomeno del virus writing, visto anche l¿impatto che le infezioni hanno sui sistemi informatici mondiali.

Ma la soluzione del problema &#232 ancora lontana da venire e molti puntano sulla prevenzione pi&#249 che sulla cura: negli Stati Uniti ad esempio, il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha annunciato un accordo di collaborazione con la National Science Foundation per promuovere corsi universitari volti ad aumentare il numero di figure professionali specializzate nella sicurezza informatica.

Allo stesso tempo, negli Usa sono gi&#224 attive task force nate per creare consapevolezza nei ragazzi pi&#249 ¿portati¿ a questo tipo di attivit&#224, educandoli sulla pericolosit&#224 del virus writing.

L¿educazione degli utenti &#232 fondamentale da tutti i punti di vista, poich&#233 secondo il vicepresidente di Gartner Research John Pescatore, la causa principale della diffusione incontrollata di virus potrebbe essere definita ¿ingegneria sociale¿.

Molti virus infatti contengono nel corpo del testo frasi del tipo ¿ti amo¿, ¿perch&#233 non ti sei fatto pi&#249 sentire¿ o ancora ¿vuoi vedere Anna Kournikova nuda?¿, e via dicendo.

¿Tutti vogliono essere amati ¿ dice Pescatore ¿ chiunque pu&#242 aver tagliato i rapporti con un”altra persona o voler vedere la famosa tennista nuda, cos&#236 siamo tutti potenziali vittime¿.


&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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