La Stampa mondiale si riunisce a Istanbul. La questione araba al centro del dibattito

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Milletrecento partecipanti provenienti da 88 Paesi, dall¿Afghanistan allo Zimbabwe, sono arrivati a Istanbul per partecipare, fino a mercoled&#236, al 57esimo Congresso mondiale dei giornali.

¿E¿ possibile che riusciremo a uscire infine dalla recessione pubblicitaria che attanaglia diverse regioni del mondo, anche se i tempi della ripresa rimangono incerti¿, ha constato l¿Associazione mondiale dei Giornali (AMJ) organizzatrice del Congresso.

Proseguendo sulla linea dei discorsi avviati a Dublino nel 2003, ¿Strategie vincenti per la nuova economia¿, il Congresso cercher&#224 di definire i nuovi concetti base del mercato pubblicitario, affrontando anche il problema della diffusione, delle nuove tecnologie. In programma, inoltre, la discussione di come devono essere concepite le redazioni del XXI secolo.

Il Forum mondiale dei direttori di redazione (World Editors forum) dedicato alle questioni editoriali, esaminer&#224 l¿indefinita quanto vaga attuale situazione dei tabloid, la ¿rivoluzione in atto delle prime pagine¿ dei quotidiani e il foto-giornalismo, nell¿ambito delle nuove strategie visive.

Il Congresso, riunisce quest¿anno 1.300 partecipanti ¿ editori, proprietari, direttori, e capi di redazione ¿ venuti da 88 Paesi. Lo scorso anno, erano 1.200 i partecipanti da 85 Paesi.

Come ogni anno, sar&#224 presentato il quadro mondiale delle tendenze nella stampa, che il Direttore generale dell¿AMJ, Timothy Balding, definisce gi&#224 migliore rispetto allo scorso anno.

I grandi nomi delle stampa mondiale sono attesi al Congresso, da Karen House, primo vicepresidente del Dow Jones & Co. Inc. ed editore del Wall Street Journal, a Pradeep Guha, presidente della casa editrice del Times of India, che vende 2,4 milioni di copie al giorno, Lord Rothermere, giovane presidente del Daily Mail & General Trust, un importante Gruppo di media, e Donald Graham, presidente del Washington Post.

Un ruolo centrale nelle discussioni del Forum avr&#224 la libert&#224 di stampa, che a parere di Timothy Balding ha avuto una regresso dallo scorso anno.

L¿AMJ ha attribuito la Penna d¿Oro della libert&#224 al giornalista Uzbeco Ruslan Sharipov, ma il giornalista in libert&#224 vigilata, non potr&#224 probabilmente ricevere il premio alla apertura ufficiale, prevista per oggi, nonostante le diverse domande inoltrate dall¿AMJ alle autorit&#224 dell¿Uzbekistan.

Alla cerimonia d¿apertura hanno partecipato il Primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan e lo scrittore Yachar Kemal, difensore della causa curda, autore di numerosi libri sul suo popolo.

Domenica in apertura, &#232 stata organizzata una tavola rotonda sulla libert&#224 di stampa nel mondo arabo, a cui hanno partecipato in modo particolare i responsabili del quotidiano iracheno Azzaman, del Cairo Times, d”AmmanNet (Giordania), dello Yemen Times.

Sar&#224 fatto il punto sulla situazione in Afghanistan e in Iran. Uno degli oratori, l¿iracheno Sa&#226d Al Bazzaz, editore e redattore capo del quotidiano Azzaman a Baghdad, ha constatato che ¿Il futuro non &#232 chiaro: nessuno sa cosa succeder&#224 dopo il 30 giugno (quando sar&#224 formato il nuovo governo iracheno, ndr). La stampa deve fare i conti con un non-futuro¿.

Mettendo in causa la presenza americana, denuncia ¿il matrimonio illegale tra gli Stati Uniti e dei movimenti fanatici in Iraq¿.

E spiega che se l¿Amministrazione americana in Iraq ¿non interferisce nel nostro lavoro, sono i Gruppi fanatici musulmani, direttamente o indirettamente legati a questa unione illegale, che interferiscono¿.

Alla vigilia di questo incontro, il capo redattore del quotidiano Al Sabah al jadid, Ismail Zair, &#232 sfuggito a un attentato a Baghdad. Ma la sua guardia del corpo e l¿autista sono morti. Zair ha commentato che ¿degli elementi dell¿ex regime di Saddam Hussein e anche altri, non apprezzato i titoli di Al-Sabah¿.

Per mercoled&#236, alla chiusura del Congresso, &#232 attesa la partecipazione del controverso professore di islamologia, Tariq Ramadan, che interverr&#224 sulla questione dei media arabi.

A riguardo, il direttore del World Editors Forum, Bertrand Pecquerie, ha commentato che “Tariq Ramadan &#232 una personaggio molto discusso. Nei Paesi dell¿Europa settentrionale e anche negli Stati Uniti, lo si paragona a un Lutero dell¿Islam, per la sua insistente volont&#224 di voler riformare questa religione adattandola al XXI secolo¿.

Ma Pecquerie ha aggiunto che la cosa pi&#249 importante &#232 quella di raccogliere un punto di vista originale sul futuro dei media arabi e la loro relazione con i media di altri Paesi. ¿Ci sar&#224 confronto o partigianeria con i terroristi? Alcuni canali come Al-Jazeera diventeranno i media di riferimento delle popolazioni musulmane d¿Europa e di altri continenti?¿.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Ginevra: a rischio la libert&#224 di Internet. Amnesty e RSF in prima linea contro gli Stati censori

Libert&#224 di stampa nel mondo: Italia 53a per l¿irrisolto conflitto di interessi. Indagine Rsf

Pi&#249 di un terzo della popolazione mondiale &#232 privata della libert&#224 di stampa. Studio RSF

Iraq: nasce un organo garante della libertà dei media