Banda larga: Europa mercato in crescita, ma pochi i competitor

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Il mercato europeo della banda larga sta crescendo in modo rapido, ma la mancanza di competizione rischia di far arrancare i grandi mercati nostrani dietro Paesi pi&#249 piccoli ma pi&#249 ¿agili¿.

Lo rivela un nuovo studio di Strategy Analytics, secondo cui alla fine di quest¿anno saranno 33,5 milioni gli utenti europei della banda larga, pari al 20% delle famiglie, rispetto a 10,3 milioni di connessioni alla fine del 2002 e 26,5 milioni di marzo.

Secondo il rapporto `Broadband in Europe: Competition Heats Up At Last,” la banda larga in Gran Bretagna, Italia e Germania alla fine del 2003 raggiungeva soltanto il 13 ¿ 15 per cento delle famiglie, circa la met&#224 rispetto al Belgio, all¿Olanda e alla Danimarca.

Nel 2008, secondo gli esperti di Strategy Analytics, il 41% delle famiglie europee avr&#224 sottoscritto un abbonamento a banda larga, soprattutto per beneficiare delle cosiddette offerte ¿triple play¿ che inglobano Internet, telefonia e televisione.

I Paesi leader nell¿implementazione di nuove linee saranno la Svezia, il Belgio e la Svizzera, dove la competizione contro gli incumbent &#232 molto forte.

Il tasso di penetrazione in questi Paesi toccher&#224 quasi il 60%

Ieri, intanto, il presidente della Commissione Europea Romano Prodi e il commissario Ue per le Imprese e la Societ&#224 dell¿Informazione Erkki Liikanen, hanno incontrato i vertici di alcune tra le maggiori aziende europee per chiedere alle istituzioni e alle autorit&#224 pi&#249 omogeneit&#224 nella regolamentazione del settore.

Secondo un rapporto della Commissione Ue il numero di persone e di imprese che dispongono di un accesso a Internet a banda larga in Europa &#232 aumentato di oltre l¿80% tra gennaio 2003 e gennaio 2004, con Italia e Francia che fanno registrare tassi di crescita molto importanti.

Secondo le cifre fornite da Telecom Italia, nel 2005 saranno pi&#249 di 5 milioni gli accessi a banda larga in Italia, mentre a livello mondiale, lo scorso anno il mercato broadband ha prodotto ricavi per 30,5 miliardi di dollari.

Gli operatori, i governi nazionali e le Autorit&#224, sono tutti d¿accordo nel considerare il il settore dell”ICT essenziale per la realizzazione degli obiettivi di Lisbona: a fronte di investimenti che ammontano al 22% del totale, l”ICT contribuisce per il 58% alla crescita di produttivit&#224 europea.

Marco Tronchetti Provera, presidente di Telecom Italia, Ben Verwaayen presidente di British Telecom e Cesar Allerta, presidente di Telefonica – tra gli altri big presenti a Bruxelles – ritengono per&#242 che il rischio di un¿eccessiva regolamentazione finisca per frenare un mercato che ha invece le potenzialit&#224 per continuare a crescere.

Il tasso di penetrazione della banda larga in Europa &#232 infatti passato dal 3,4% della fine del 2002 a circa il 6% di fine 2003.

Sempre secondo l”Ue, sono diminuite nel corso di quest”anno le quote di mercato degli ”incumbent”: con riferimento al numero totale di connessioni a larga banda, la quota di mercato degli ex-monopolisti &#232 scesa dal 60,6% di gennaio 2003 a circa il 57% di gennaio 2004.

Se si considerano le sole linee dsl si passa invece da piu” dell”80% a circa il 73,%.

La forte crescita registrata nel corso degli ultimi 18 mesi &#232 principalmente dovuta al mercato. Ci&#242 significa che circa il 6% degli utenti ha fatto ricorso a connessioni a banda larga per accedere a Internet. Tuttavia, la crescita pi&#249 rapida &#232 stata nelle grandi citt&#224 ma, se il ritmo di crescita nell¿Ue &#232 stato sostenuto, i risultati di alcuni nostri concorrenti ¿ come la Corea del Sud o il Canada ¿ sono ancora migliori.

La situazione della concorrenza nel mercato della banda larga &#232 dunque molto migliorata, ma &#232 essenziale che tutti gli Stati membri mettano in opera il pi&#249 rapidamente possibile il nuovo quadro regolamentare per le comunicazioni elettroniche.

Le comunicazioni a banda larga permettono la trasmissione quasi istantanea di una grande quantit&#224 di dati: grazie a questa tecnologia, ad esempio, un medico di famiglia potr&#224 trasmettere a uno specialista dei dossier medici molto voluminosi e delle radiografie; gli utenti mobili potranno accedere a Internet, alla posta elettronica o a dei database; studenti di scuole diverse o di diversi Paesi potranno comunicare anche in video.

In un futuro ormai non troppo lontano, dunque, ogni tipo di comunicazione passer&#224 attraverso la banda larga ed &#232 proprio sulle leggi che regolano il settore che le tlc puntano per mantenere gli attuali, ritrovati, livelli di crescita.

Questo concetto &#232 sottolineato anche dall¿ European Competitive Telecommunications Association (ECTA) che in un rapporto appena pubblicato, sostiene che gli investimenti nelle telecomunicazioni sono concentrati verso quei Paesi che dispongono di un efficace framework normativo e in cui lo Stato &#232 poco presente nel settore.

La Gran Bretagna, l¿Irlanda, la Danimarca e l¿Italia sono i Paesi indicati come beneficiari di questo mix di fattori.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Trasparenza normativa e privatizzazione attirano gli investimenti nelle tlc. Studio Ecta