Umts: Hutchison supera l¿impasse e arriva a 1,73 milioni di utenti nel mondo

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Il colosso asiatico Hutchison Whampoa ha riferito che le filiali di telefonia mobile di terza generazione ¿ presenti in Italia, Gran Bretagna e Hong Kong col marchio 3 – hanno raggiunto quota 1,73 milioni di utenti, con un incremento significativo negli ultimi due mesi.

Il periodo pi&#249 critico per la societ&#224 del tycoon Li Ka-Shing sembra essere dunque archiviato, dal momento che anche gli analisti sono stati sorpresi dalle cifre appena rese note dal gruppo, che nelle ultime nove settimane ha aggiunto 77 mila nuovi utenti a settimana al proprio carnet, contro i circa 37 mila clienti complessivi dei primi tre mesi di quest¿anno.

Se gli attuali livelli di crescita fossero mantenuti anche nei prossimi mesi, Hutchison potrebbe raggiungere quota 4,1 milioni di clienti entro la fine di quest¿anno, superando le previsioni che parlavano di un massimo di 3,5 milioni di utenti.

La crescita ¿ spiegano gli osservatori ¿ &#232 stata pi&#249 veloce del previsto, ma il gruppo dovr&#224 continuare a offrire sconti e sovvenzioni ai consumatori, dal momento che entro la fine dell¿anno arriveranno anche le offerte 3G degli altri operatori.

Il numero di utenti, quindi, non pu&#242 essere considerato un fattore chiave per determinare la profittabilit&#224 del business 3G, poich&#233 Hutchison continua a ¿spendere¿ circa 100 euro per ogni cliente acquisto in Italia e 200 sterline in Gran Bretagna.

L¿Arpu (il ricavo medio mensile per utente) &#232 arrivato a 63 euro in Italia e 65 euro in Gran Bretagna.

Secondo le previsioni del gruppo comunque, entro il 2005 verr&#224 raggiunto il break even del margine operativo lordo (ebitda) e non ci sar&#224 pi&#249 bisogno di raccogliere fondi supplementari per compensare le perdite nel settore della terza generazione.

¿Dal nostro punto di vista, abbiamo superato il punto pi&#249 rischioso dal punto di vista degli investimenti¿, ha dichiarato il CEO del gruppo Canning Fok.

Hutchison, dunque, sembra aver superato l¿impasse causata da diversi fattori tecnici, tra cui la mancanza di telefonini adeguati, e che aveva fatto speculare che il gruppo sarebbe presto uscito dal 3G, anche alla luce di perdite record per circa 2,3 miliardi di dollari registrate nel 2003.

Il colosso ¿ i cui interessi spaziano dai servizi portuali all¿energia ¿ ha investito pi&#249 di 22 miliardi di euro per la commercializzazione delle tecnologie di telefonia mobile di terza generazione, ma i ritardi accumulati nell¿implementazione del sistema hanno pesato in modo significativo sulle altre attivit&#224 della societ&#224.

Per sopperire in parte a queste perdite, nelle scorse settimane il gruppo ha finalizzato la cessione a Procter & Gamble del proprio 20% nella joint venture cinese Procter & Gamble-Hutchison Limited, per circa 2 miliardi di euro.

Secondo le speculazioni degli analisti, il gruppo potrebbe inoltre considerare la vendita del 35% detenuto nel gruppo energetico Husky Energy of Canada, considerato una fonte di reddito molto proficua, alla luce degli alti costi raggiunti dal petrolio.

Canning Fok ha anche smentito l¿ipotesi che la giapponese NTT DoCoMo possa cedere la propria quota del 20% in 3 UK.

La joint venture, infatti, non ha soddisfatto le attese del colosso nipponico, che sperava di raggiungere una diffusione su larga scala dei servizi i-mode in Gran Bretagna.

Comunque, anche nel caso che Hutchison dovesse assorbire la quota del partner, Fok assicura che l¿operazione non avrebbe un impatto significativo sulle finanze del gruppo, che dispone di liquidit&#224 per 18 miliardi di dollari.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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