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La Cina rompe gli accordi con gli Usa e va avanti con lo standard 3G TD-SCDMA

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Sono passate solo poche settimane da quando Usa e Cina hanno firmato l¿intesa in base alla quale il governo di Pechino s¿impegnava a interrompere i progetti relativi allo sviluppo dello standard locale di telefonia 3G TD-SCDMA.

Ma la buona volont&#224 della Cina &#232 durata veramente poco, dal momento che la societ&#224 produttrice di chip Spreadtrum ha appena annunciato un rivoluzionario microprocessore destinato proprio ai sistemi TD-SCDMA.

Sviluppato col sostegno del ministero cinese dell”Informazione e dell”Industria, il TD-SCDMA &#232 in aperta concorrenza con le due norme 3G pi&#249 diffuse: la Wcdma, adottata in molti paesi europei, e la Cdma2000, proposta dalla statunitense Qualcomm.

Il chip realizzato da Spreadtrum dovrebbe arrivare sul mercato entro la fine di quest¿anno – data entro cui il governo dovrebbe assegnare anche le licenze di terza generazione – ed &#232 stato annunciato come ¿¿un importante passo avanti per la messa in commercio del TD-SCDMA, uno standard originale cinese per la terza generazione di telefonia mobile ¿.

La Cina ha investito molto nello sviluppo di una tecnologia indipendente da quelle occidentali, annunciando anche che il governo si riservava il diritto di non imporre alcuna royalty sulla vendita. Una decisione che influirebbe in modo decisivo sulle scelte degli operatori che intendono investire sul gigantesco mercato locale, con 300 milioni di utenti previsti nel 2005.

La mossa, visti anche i ritardi nell¿implementazione dello standard, &#232 stata subito indicata come un espediente per indurre le aziende occidentali ad abbassare le loro di royalties, che nel caso di Qualcomm vanno dal 5 al 6 per cento.

Secondo l¿agenzia Xinhuanet, lo scorso anno la Cina ha speso 10 miliardi di dollari per importare microprocessori per la telefonia mobile.

L¿accordo tra gli Stati Uniti e i funzionari di Pechino &#232 stato siglato il 26 aprile scorso e ha subito causato molto scetticismo negli osservatori hi-tech che hanno storto il naso rispetto alla volont&#224 della Cina a rinunciare sia a un proprio standard 3G che allo standard di sicurezza per i sistemi Wi-Fi, noto come WAPI.

L¿accordo era stato salutato comunque come un¿importante vittoria della diplomazia Usa a vantaggio del libero scambio tra oriente e occidente e come un evidente segno che la Cina volesse allinearsi al resto del mondo in fatto di tecnologie wireless.

Ma si sa che la Cina &#232 sempre stata molto restia a condividere il proprio know how con l¿occidente e ora appare ormai evidente che l¿accordo &#232 servito solo a prendere un po¿ di tempo, consentendo alla Cina di proseguire di nascosto all¿implementazione delle due tecnologie indigene.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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