Telefonini Java: il mercato europeo decollerà nel 2008

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Europa



Le applicazioni Java per la telefonia mobile promettono di essere la nuova gallina dalle uova d¿oro del settore.

Secondo uno studio realizzato da ARC Group, infatti, esse genereranno entro il 2008 profitti annuali per 15 miliardi di dollari, pari al 12,4% dei profitti totali del segmento dati.

Si stima, infatti, che nel 2008, l¿85% dei telefonini supporter&#224 le applicazioni Java, contro l¿attuale 25%.

Gi&#224 durante lo scorso anno, le vendite di apparecchi dotati di funzionalit&#224 Java sono triplicate, raggiungendo quota 95,5 milioni, contro i 32 milioni del 2002.

In Europa, a dire il vero, il linguaggio Java non va per la maggiore: la gran parte dei profitti mondiali &#232 circoscritta ai mercati asiatici, Giappone e Corea in testa. In Giappone ad esempio, il 50% dei telefonini sono gi&#224 abilitati a supportare Java.

Questa marcata spaccatura geografica non &#232 una questione di disponibilit&#224 degli apparecchi, ma di effettiva propensione degli utenti verso la tecnologia. Secondo ARC in Giappone e Corea circa l¿80% delle persone che hanno acquistato telefonini Java sono diventati utenti attivi delle applicazioni. In Europa la percentuale tocca appena il 10%.

In Europa e negli Usa, dicono gli analisti, prezzo, affidabilit&#224 e facilit&#224 d¿uso rimangono i fattori chiave per l¿acquisto di un telefonino e, di fatto, attualmente le applicazioni Java sono incluse solo negli smartphone di fascia alta e nei telefonini di fascia medio-alta.

La situazione dovrebbe cambiare nei prossimi cinque anni, quando dovrebbero arrivare anche sui mercati occidentali telefonini Java di dimensioni e costi pi&#249 ridotti, che indurranno all¿acquisto e anche all¿effettivo uso delle applicazioni.

Attualmente le funzionalit&#224 Java pi&#249 utilizzate dagli utenti sono i giochi, che incidono per il 76% sul totale dei volumi. Nel 2008, il segmento entertainment rappresenter&#224 invece soltanto il 40%: ¿Le sole applicazioni Java largamente disponibili sul mercato sono i giochi, e non tutti i possessori di cellulari sono giocatori. – dice Malik Saadi di ARC ¿ Tra cinque anni, invece, altre funzionalit&#224 come il messaging e l¿infotainment saranno pi&#249 diffuse e sosterranno un pi&#249 ampio uso della tecnologia¿.

Il linguaggio Java &#232 stato creato da un team di ingegneri della Sun Microsystems nel 1995 e deve il suo successo alla compatibilit&#224 con applicazioni software di qualsiasi piattaforma.

I produttori di cellulari di tutto il mondo, di fronte alla crescente diffusione della tecnologia, hanno creato un working group per sviluppare e definire un criterio di verifica unificato che consenta la crescita di Java sul mercato dei servizi per dati.

Motorola, Nokia, Siemens, Sony Ericsson e Sun, tra gli altri, si sono impegnati a cooperare allo sviluppo del processo di verifica unificato gi&#224 dal mese di giugno 2003 e dichiarano di aver compiuto rapidi progressi che dimostrano quanto il settore sia pronto ad affrontare le sfide di questo mercato che sta evolvendo cos&#236 velocemente.

Denominato “Java Verified” il progetto permetter&#224 di controllare e certificare le applicazioni un¿unica volta per poi utilizzarle su tutta una vasta serie di canali di erogazione. Questo programma aiuter&#224 l¿industria del wireless a soddisfare la crescente domanda di servizi dati per dispositivi mobili, riducendo i costi di applicazione e accelerando il time-to-market.

Alan Brenner di Sun ha dichiarato infatti che ¿¿Per accelerare l”innovazione dei servizi di telefonia mobile &#232 importante ridurre i costi e la complessit&#224 dello sviluppo di applicazioni Java¿.

Perch&#233 questo avvenga potrebbe essere importante anche abbinare Java e Open Source: una combinazione che potrebbe portare le applicazioni Java a dominare il mercato consumer.

Ma su questo argomento &#232 in corso un serrato dibattito, anche relativo al totale controllo di Sun sulla tecnologia.

Sono in molti a sostenere l¿opportunit&#224 di rendere Java libero da qualsiasi copyright – di pubblico dominio, insomma – e ad accusare l¿azienda di aver prima sottovalutato le potenzialit&#224 di Java, e poi di non averla saputa aggiornare e diffondere in modo adeguato, scoraggiando gli investimenti nella tecnologia.

Sun, dal canto suo, conferma il suo supporto all¿open source su pi&#249 livelli, ma ovviamente non sembra avere la minima intenzione di privarsi dei diritti sulla tecnologia.

All¿inizio di aprile, inoltre, l¿azienda ha anche sottoscritto un accordo con l¿acerrimo nemico di un tempo: la Microsoft di Bill Gates.

Sun accusava il colosso di Redmond di aver distribuito versioni della propria Java Virtual Machine non conformi alla specifica, e di avere ostacolato la diffusione di Java negli ambienti Windows.

In seguito all¿accordo, Microsoft pagher&#224 oltre 1,5 milioni di dollari a Sun e s¿impegner&#224 quanto prima a riattivare il supporto Java sotto Windows.

L¿accordo – che prevede anche la cooperazione sulle tecnologie Java e .Net – consentir&#224 inoltre a Sun di concentrarsi maggiormente sulproprio core business, sulle nuove tecnologie e, soprattutto, sul rinnovato accesso al mondo Windows, dal quale Java ha molto da guadagnare.

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Alessandra Talarico