Usa: niente tasse sull¿accesso a Internet. Entro il 2007 la banda larga sarà servizio universale

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Il Senato degli Stati Uniti ha approvato luned&#236 l¿apertura di un dibattito parlamentare per discutere della soppressione definitiva delle tasse sull¿accesso a Internet.

La moratoria sulle tasse d¿accesso, instaurata nel 1998, per le connessioni dial up e prorogata nel 2000 &#232 scaduta infatti lo scorso novembre.

A settembre del 2003, intanto, la Camera dei Rappresentanti ha adottato una proposizione che rendeva permanente la moratoria sulla tassazione dei servizi di accesso alla rete, allargandola alle connessioni a banda larga, via cavo e via satellite.

Da allora il dibattito &#232 stato bloccato soprattutto per i timori che le amministrazioni statali e quelle di Washington perdessero milioni di dollari di entrate. Secondo le amministrazioni statali e locali, infatti, se fosse adottata una defiscalizzazione permanente, andrebbero persi fino a nove miliardi di dollari all¿anno, in ragione della migrazione su Internet dei servizi telefonici e musicali.

Su un periodo di cinque anni, l¿interdizione di tutte le tasse sui profitti derivanti dai servizi Internet potrebbe costare 4,3 miliardi di dollari al settore telecom.

Il rinnovato interesse del Senato &#232 arrivato proprio nel momento in cui il Presidente Bush ha preso a riguardo una chiara posizione, affermando che ¿Non dobbiamo tassare l¿accesso broadband. Se vogliamo che la banda larga si diffonda nella societ&#224 , il Congresso deve impedire le tasse sull¿accesso¿.

Bush dar&#224 disposizione alle agenzie federali di facilitare la fornitura del servizio da parte delle compagnie e stimolare il Congresso a rendere tax-free l”accesso a banda larga.

“La tecnologia broadband rafforzer&#224 la nostra competitivit&#224 nazionale e migliorer&#224 l”educazione e la cura sanitaria per tutti gli americani”, ha detto in un comunicato la Casa Bianca.

Il Presidente, in piena campagna elettorale, ha dichiarato che entro il 2007 la banda larga dovr&#224 entrare nelle case di tutti gli americani come servizio universale ma di fatto, la questione sta dividendo il mondo politico americano: alcuni senatori ritengono infatti che l¿amministrazione federale non abbia l¿autorit&#224 per dire ai governi periferici come amministrare le tasse per il settore delle telecomunicazioni.

In particolare, i senatori Lamar Alexander e Tom Carper stanno spingendo affinch&#233 la moratoria venga estesa per un periodo limitato a due anni e solo alle connessioni DSL.

Alexander dice di essere favorevole a una defiscalizzazione ma che ¿¿questo treno sta andando nella direzione sbagliata¿se Internet cresce ¿ e sta crescendo ¿ dovr&#224 pagare le tasse come previsto per ogni altro settore¿.

Un punto d¿incontro potrebbe essere raggiunto per quanto riguarda il VoIP, la telefonia su Internet. Lo scorso febbraio, l¿Autorit&#224 Usa di regolazione dei media e delle tlc, ha decretato che questo servizio &#232 di tipo informativo, ed &#232 quindi esentato dalle tasse applicate agli operatori telefonici. Michael Powell, presidente della FCC ha infatti stabilito che i servizi VoIP non differiscono in alcun modo dalle eMail e dalle applicazioni P2P, che non sono considerati servizi telecom, ma alcuni stati considerano l¿applicazione sostitutiva della telefonia tradizionale e pretendono che il settore sia tassato.

Dello stesso parere, ovviamente, anche le aziende tlc tradizionali che hanno contestato il fatto che le aziende che propongono il servizio non hanno nessuna spesa e tutto da guadagnare e si sono subito rivolte alle autorit&#224 affinch&#233 imponessero un framework normativo (leggi: tassazione) al settore, sempre pi&#249 in ascesa e che minaccia di intaccare i loro profitti.

La migrazione dei servizi telefonici – e non solo quelli ¿ su Internet, continua Alexander, ¿¿&#232 una minaccia e una possibilit&#224¿e a quel punto le tasse raccolte dalle amministrazioni locali, non potranno pi&#249 essere raccolte¿.

All¿inizio di questo mese, il senatore americano John Sununu, ha proposto un disegno di legge in base al quale il VoIP dovrebbe essere trattato come un servizio informativo e non come un servizio telefonico.

¿Il VoIP ¿ dice Sununu – &#232 in uno stadio di sviluppo molto critico, ma il suo potenziale &#232 enorme sia per quel che riguarda le aziende che gli utenti privati¿.

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Alessandra Talarico