Il cantante Prince aggira le major e mette il suo nuovo album online. Ma il file-sharing nuoce veramente alla musica?

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Il cantante americano Prince sfida i giganti dell¿industria del disco, lanciando un proprio sito che consentir&#224 il downloading di musica dalla Rete, Musicology Download Store. Anche se tra un po¿ uscir&#224 il nuovo album del cantante di Minneapolis e sar&#224 prodotto da una delle major del mercato discografico.

Si tratta del primo sito di downloading indipendente e di propriet&#224 di un¿artista, afferma il comunicato, che precisa che su Musicology Download Store sar&#224 possibile scaricare anche l¿ultimo album dell¿artista, Musicology.

L”iniziativa segue di una settimana l”accordo tra Prince e la Columbia Records, divisione della Sony Music Entertainment, per l”uscita del nuovo album, previsto il 20 aprile, subito dopo Prince inizier&#224 il 27 aprile da Reno, Nevada, una lunga tourn&#233e americana.


Questa volta Prince ha deciso di auto-gestire il downloading a pagamento del suo nuovo album; tramite l”NPG Music Club metter&#224 in vendita le tracce dell”Lp a 99 centesimi l”uno, l¿ album coster&#224 9 dollari e 99 centesimi, il tutto per non dover ricorrere alle aziende che gestiscono il mercato degli Mp3 legali.

Prince diventa quindi il primo artista a detenere un negozio di musica online del tutto indipendente, infatti, oltre alla musica del piccolo Principe, ci saranno tutti gli altri progetti editi dalla NPG Records.

Il negozio online di Prince vender&#224 musica di cui il cantante possiede in esclusiva i diritti. In questo virtuale shop non figureranno il materiale di Prince rilasciato con la Warner.

¿Piuttosto che dipendere da iTunes, Napster Rhapsody, o uno degli altri siti appartenenti a un grande Gruppo, che imperversano oggi sul mercato, Prince preferisce lanciare il proprio servizio¿, si legge ancora sul comunicato.

L¿animosit&#224 di Prince verso i colossi dell¿industria discografica non sembra essersi esaurita da quando &#232 arrivato alla rottura con la major Warner Brothers nel 1996.

“Il Musicology Download Store nasce proprio dall¿idea di Prince di non voler vedere le sue decisioni costrette da un contratto con un¿etichetta che limita fortemente il modo di un¿artista di poter offrire la propria musica¿.

Prince distribuisce i proprio album in modo indipendente dal 1996, tramite il proprio sito Internet NPG Music Store e la sua societ&#224 di produzione NPG Music.

Gli album prodotti da Warner Brothers (Purple Rain, Kiss, 1999) non saranno disponibili sul sito di Prince, ¿perch&#233 saranno offerti da altri servizi¿, ma il cantante si riserva il diritto di vendere sul proprio sito anche la musica di altri artisti.

E se tutti i cantanti cominciassero a servirsi delle nuove vie offerte da Internet?

Cosa ne sarebbe dei grossi interessi che gravitano intorno al mercato del disco e che fanno felici le major?

Secondo uno studio realizzato dai ricercatori di due grandi universit&#224 americane, le reti di file-sharing hanno un impatto molto debole sulle vendite di Cd.

Dichiarazione che smentisce la preoccupazione delle case discografiche allarmate per lo scambio di brani musicali attraverso il Web.

¿Lo scambio di brani musicali online ha conseguenze deboli sul mercato dei Cd¿, hanno detto Felix Oberholzer-Gee della Harvard Business School e Koleman Strumpf dell”universit&#224 di Chapel Hill nella Carolina del Nord.

I due studiosi aggiungono anche che l¿impatto economico &#232 modesto. ¿Nella peggiore delle ipotesi, per annullare la vendita di un Cd &#232 necessario che vengano scaricati da Internet 5.000 brani musicali”.

Ma i sindacati che rappresentano le case discografiche, la Recording Industry Association of America (RIAA), si sono immediatamente scagliati contro il risultato dello studio.

“Molti analisti famosi, tra cui Edison Research, Forrester e l”universit&#224 del Texas, hanno parlato delle conseguenze negative dello scambio illegale di brani musicali online sulla vendita dei Cd“, ha dichiarato in un comunicato Amy Weiss, portavoce della RIAA.

I ricercatori hanno raccolto i dati dei brani musicali scaricati da Internet tra settembre e dicembre 2002 sui due server OpenNap, rilevando un totale di 1,75 milioni di brani scaricati dagli internauti americani e confrontandoli con i dati delle vendite settimanali degli album che li contenevano.

Ma i problemi che stanno affrontando le case discografiche da quando la Rete &#232 diventata la fonte privilegiata dei giovani per avere la musica, sono ormai innegabili.

La crisi del mercato del disco ha spinto due grandi major, come la BMG e la Sony a dar vita a una joint venture; Time Warner a vendere Warner Music al consorzio capeggiato da Edgar Bronfman.

Ed &#232 di oggi la notizia che la major inglese EMI &#232 costretta a licenziare il 20% dei suoi effettivi della propria divisione Recorded Music (dischi, CD e cassette).

Saranno circa 1.500 i dipendenti che dovranno lasciare l¿azienda.

Il Gruppo ha fatto sapere che continuer&#224 a ristrutturare alcune proprie etichette e a ridurre il numero dei propri artisti in Europa continentale, ¿alfine di assicurare che le risorse siano rafforzate l&#224 dove genereranno maggiore ricchezza¿.

L¿operazione si inserisce nell¿ambito del piano di ristrutturazione adottato nel 2000 dal numero tre del mercato mondiale musicale.

Il piano ha gi&#224 determinato migliaia di licenziamenti e una forte riduzione del numero degli artisti.

EMI in un comunicato ha sottolineato che ¿Queste misure dovranno migliorare la performance finanziaria della societ&#224 e permettergli di continuare a operare con successo nel mondo della musica, capitalizzando sulle possibilit&#224 offerte dalla crescita rapida del digitale¿.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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