Affaire Symbian: Ericsson resta solo contro Nokia

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Mentre la società svedese Ericsson si oppone tenacemente all’aumento della quota Nokia nel consorzio Symbian, gli altri azionisti fanno un passo indietro. Anche Siemens, che in un primo momento aveva messo tutti in guardia contro il controllo della casa finlandese, si è infatti ritirata su una posizione più moderata.

 

Ericsson ha mal sopportato l’accordo siglato lo scorso 19 marzo tra Psion e Nokia, secondo il quale quest¿ultima dovrebbe acquisire la quota del 31,1% che la società britannica detiene nel consorzio.

In seguito a quest¿operazione Nokia salirebbe al 63,3% del capitale di Symbian.


Nei giorni scorsi, Carl Henric Svanberg, direttore generale di Ericsson, ha minacciato ¿ dalle colonne del Financial Times ¿ di usare il diritto di prelazione su una parte delle azioni messe in vendita da Psion. Aumentando la sua partecipazione, quella di Nokia andrebbe automaticamente a ridursi.

 

Attualmente, il gruppo Ericsson possiede il 17,5% del capitale Symbian, più un ulteriore 1,5% attraverso la joint venture Sony Ericsson. Il gruppo prevede di portare la sua partecipazione al 27,6%, per evitare che Nokia salga al di sopra del 50%, trasformando Symbian in una ¿piattaforma Nokia¿.

 

Resta il fatto che l’azienda svedese sembra la sola ora a voler evitare uno squilibrio all’interno del consorzio, nato per contrastare lo strapotere di Microsoft nel settore dei sistemi operativi per la telefonia mobile.

 

Il conglomerato tedesco Siemens ¿ che detiene il 4,8% del capitale ¿ ha preferito infatti non seguire Ericsson nella strategia di strenua opposizione, scegliendo la via della diplomazia: ¿Non vogliamo la guerra con Nokia, la nostra visione è molto più moderata¿, ha riferito il portavoce.

Secondo Siemens, insomma, bisogna ridimensionare la questione relativa ai pericoli derivanti da un eventuale controllo di Nokia che pur salendo al 63%, non avrebbe comunque modo di controllare più facilmente le decisioni del consorzio in fatto di ricerca.

La gestione delle decisioni resterebbe infatti indipendente dal momento che queste devono essere ratificate dall’equivalente del 70% del capitale in azioni.

 

Tuttavia, Siemens è stato il primo azionista ad opporsi alla crescita di Nokia nel capitale: ¿Non ci piacerebbe vedere Nokia passare a più del 60%. Crediamo sia più giusta una ripartizione più equa.¿, ha dichiarato Rudi Lamprecht, patron della divisione mobile di Siemens nel corso di una conferenza con gli analisti.

 

¿La nostra posizione non è cambiata¿, assicura ora il portavoce della società, ¿Pensiamo ancora che il predominio di una società in seno a Symbian indebolirà la piattaforma, il cui valore risiede proprio nella moltitudine di attori che la sostiene¿.

Il gruppo tedesco ha rifiutato di commentare l’eventualità dell’esercizio del diritto di prelazione, ma ci sono effettivamente poche probabilità che decida di proseguire su questa strada.

 

Il consorzio Symbian è partecipato, tra gli altri, da Panasonic (7,9%) e Samsung (5%). Motorola ha ceduto la propria quota del 19% nel corso dello scorso anno a Psion e Nokia.

 

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Alessandra Talarico

 

 

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