Telefonia mobile: i big spingono sul ¿Push-to-Talk¿

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Europa



Tre big della telefonia mobile mondiale – Siemens, Motorola e Sony-Ericsson ¿ collaboreranno alla creazione di nuovi telefonini dotati del sistema “push-to-talk” (PTT, letteralmente premere-per-parlare, ndr).

La commercializzazione dei nuovi apparecchi dovrebbe iniziare al secondo semestre di quest¿anno: al momento infatti, le societ&#224 sono impegnate nei test per assicurare l¿interoperabilit&#224 dei servizi.

Il servizio ¿push-to-talk¿ &#232 una forma di comunicazione a due direzioni che permette agli utenti d¿intrattenere una chiamata immediata con uno o pi&#249 ricevitori, in maniera analoga al Walkie-Talkie, semplicemente premendo un tasto sul proprio telefono. L¿utente che riceve la trasmissione sente automaticamente la voce del chiamante senza dover rispondere alla chiamata.

Grazie a questo sistema, spiega il portavoce di Siemens Axel Schafmeister, ¿¿gli utenti sono sempre e immediatamente raggiungibili, senza dover aspettare di prendere la linea o essere disturbati dalla suoneria¿.

La tecnologia, attualmente disponibile solo per gli utenti delle reti iDEN e CDMA ha gi&#224 oltre 12 milioni di abbonati.

Con il suo avvento sulle reti GSM/GPRS, assicurano gli operatori, il PTT si diffonder&#224 a macchia d¿olio: grazie alla funzione “always on” del GPRS e le funzioni “vivavoce” degli attuali telefonini, infatti, nessuno sforzo particolare &#232 richiesto da parte del destinatario.

L¿interesse del settore per l¿applicazione – semplice, ma allo stesso tempo attraente e flessibile – &#232 confermato dal fatto che gi&#224 colossi come Nokia e Samsung hanno annunciato un accordo di collaborazione volto a portare la tecnologia Push to talk over Cellular (PoC) sul mercato di massa.

In base a questa collaborazione, nel corso del 2004 e del 2005 Samsung prevede d¿introdurre il ¿push to talk¿ in molti dei propri terminali, utilizzando la tecnologia PoC di Nokia.

Il push-to-talk rappresenta un sistema molto interessante per gli operatori perch&#233 consente di incrementare i profitti senza ulteriori investimenti per le infrastrutture: la tecnologia, inoltre, &#232 facilmente estensibile anche alle reti Umts o sul Wi-Fi.

Motorola, gi&#224 il mese scorso aveva annunciato il debutto sul mercato europeo di tre nuovi modelli push-to-talk che spaziano dal GSM al CDMA.

“Il nostro portafoglio push-to-talk offre esperienze irresistibili per il segmento di consumatori che per primo adotter&#224 questa tecnologia e guider&#224 cos&#236 la crescita di questo mercato,” afferma Tom Lynch, Presidente e CEO, Personal Communications Sector, Motorola, Inc.

“La nostra consolidata esperienza nel campo PTT costituisce una valida base da cui partire e ci pone nella condizione di poter offrire soluzioni apprezzabili per gli operatori di rete nonch&#233 di dar vita a esperienze irrinunciabili per gli utenti.”

La funzionalit&#224 infatti potrebbe essere utile non solo per l¿utenza privata, ma anche per agevolare l¿opera di chi, per lavoro, ha bisogno di comunicare rapidamente con tutto un gruppo di persone.

Nel business, le comunicazioni per la gestione del parco macchine tra taxisti e centrale operativa rappresentano un esempio concreto di utilizzo.

Resta da chiarire, comunque, il fattore prezzi: come si regoleranno gli operatori? La comunicazione push-to-talk &#232 infatti una funzionalit&#224 dipendente dalla rete e richiede l”abbonamento a uno specifico servizio.

Vedremo come decideranno i gestori, ma una cosa &#232 certa: il successo del servizio &#232 strettamente legato al fattore economico.

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Alessandra Talarico