Usa: EchoStar e Viacom raggiungono un¿intesa per i diritti di trasmissione

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L¿operatore americano di Tv satellitare EchoStar e il Gruppo di media Viacom hanno siglato un importante accordo di distribuzione. La decisione &#232 stata presa dopo settimane di contrasti tra le due societ&#224 che non riuscivano ad accordarsi su alcuni aspetti del contratto.

Screzi che avevano portato addirittura a privare 1,6 milioni di case di alcuni canali come CBS o ancora MTV e Nickelodeon.

EchoStar aveva avuto una presa di posizione molto forte nei confronti di Viacom, arrivando a non trasmettere pi&#249 i suoi programmi, tra l¿altro molto popolari tra i telespettatori, per il mancato accordo sui costi dei diritti di diffusione.

EchoStar &#232 il secondo bouquet satellitare negli Stati Uniti con pi&#249 di 9 milioni di abbonati.

La due societ&#224 si sono rifiutate di fornire alla stampa le condizioni economiche del nuovo contratto.

Intanto stamani Viacom ha negato di essere interessata ad acquistare un operatore televisivo via cavo. La comunicazione &#232 arrivato dopo che indiscrezioni di oggi della stampa finanziaria americana avevano indicato l”intenzione da parte della societ&#224 di procedere a un”acquisizione nel settore.

In realt&#224 da tempo Viacom sta attraversando problemi finanziari. Nel febbraio, scorso la societ&#224 ha annunciato una perdita netta di 385,5 milioni di dollari nel quarto trimestre 2003, contro un utile di 652,4 milioni di dollari registrato nello stesso periodo 2002.

Secondo il Wall Street Journal, Viacom potrebbe annunciare presto lo spin-off di Blockbuster, societ&#224 leader nella distribuzione di video e Dvd che ultimamente pesa negativamente sul suo bilancio.

Viacom, oltre che essere titolare delle Tv CBS e Mtv, possiede anche la casa cinematografica Paramount Pictures.

Il colosso statunitense, uno di maggiori gruppi multimediali al mondo, ha registrato una perdita di 22 centesimi per azione che salgono a 36 se si escludono gli oneri straordinari, rispetto a profitti pari a 37 centesimi per azione dell”anno precedente.

A pesare sono le divisioni Tv e radio infinity. I ricavi sono invece cresciuti a 7,5 miliardi di dollari, rispetto ai 6,8 miliardi dell”anno prima.

Il Cda della societ&#224 potrebbe quindi dare il via libera alla dismissione della quota nella catena di noleggio di film Blockbuster che Viacom controlla per l”81%. Lo spin off della catena Blockbuster dovrebbe essere completata entro giugno. Per il 2004 vengono comunque confermate tutte le stime con ricavi stimati in aumento del 5.7% e l”eps del 13-15%, escludendo gli oneri della catena di noleggio che dovrebbe essere ceduta.

Viacom ha confermato che i suoi risultati sono stati danneggiati da una svalutazione di 1,3 miliardi di dollari di alcuni suoi asset, in particolare quelli che riguardano la famosa catena di home video Blockbuster, di cui Viacom controlla l¿81%.

Il Gruppo ha quindi ammesso la propria intenzione di cedere la divisione.

Viacom punta a una scissione dal resto del Gruppo di Blockbuster che possa configurarsi come uno spin off esente da tassazione, anche se al momento non si sente di escludere definitivamente altre opzioni.

Alcuni rumors su una possibile cessione, erano gi&#224 circolate lo scorso anno a causa della crescente peso che stavano assumendo nel settore i principali competitor di Viacom.

Blockbuster ha infatti rallentato la propria crescita sul mercato del noleggio di videocassette: la catena, infatti, &#232 stata fortemente penalizzata dalla crescita dei DVD, sempre pi&#249 diffusi tra le famiglie americane e dai prezzi estremamente bassi a riguardo presentati da supermercati a grande diffusione sul territorio, come per esempio Wal-Mart, leader delle catene distributive negli Stati Uniti.

Gi&#224 da tempo Viacom avrebbe avviato trattative con una cordata di societ&#224 di investimento, composta da Thomas Lee, Blackstone Group e Quadrangle Group.

Lo scorso anno il CEO (Chief Executive Officer) di Viacom, Sumner Redstone, aveva affermato che la societ&#224 stava prendendo in considerazione la possibilit&#224 di disinvestire questa partecipazione, in quanto si tratta – aveva sottolineato – di un business che a poco a che spartire con quello dei media.

Anche se attualmente, secondo quanto rivelano fonti interne alla societ&#224 di media, le discussioni si sarebbero arenate sul prezzo dell¿operazione.

Viacom avrebbe infatti chiesto 2,8 miliardi di dollari, stando alle stime di mercato, per la cessione del proprio package di azioni della societ&#224 di videonoleggio.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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