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Tv e diritti Calcio: storia d¿amore e odio e adesso di doping contabile

Europa



Il mercato europeo dei diritti sportivi &#232 agitato dalla minaccia di fallimento che pende su tanti club italiani, inglesi e tedeschi. Sembra ormai finita l¿et&#224 dell¿oro per i diritti di ritrasmissione televisiva.

Anche se ci sono le dovute eccezioni, come le somme pagate in Inghilterra da BskyB, o la salute finanziaria di alcuni club come il Manchester United, o in Italia il Milan o la Juventus.

Nonostante questo, ben sappiamo che il calcio italiano &#232 da tempo sull¿orlo della rovina.

La riuscita di qualche squadra di serie A in realt&#224 non &#232 che ben poca cosa rispetto allo stato deficitario di tutto il resto.

I 18 club italiani hanno accumulato un debito complessivo di circa 1,9 miliardi di euro.

Una situazione economica tragica, che viene fuori da molteplici malversazioni contabili, di un¿eccessiva valorizzazione dei giocatori o semplicemente da una cattiva gestione delle finanze di questi club.

Sembra un paradosso, visto che i club del Calcio hanno saputo fare montare verso l¿alto i diritti Tv di ritrasmissione del campionato.

La serie A &#232 riuscita anche ha ottenere il diritto di trattare individualmente con le emittenti, cosa che non avviene in nessun¿altra parte d¿Europa.

Con queste regole, sono sicuramente avvantaggiate le grandi squadre come la Juventus, il Milan o l”Inter. Al punto che gli altri club hanno preferito allearsi per vendersi meglio, anche se le difficolt&#224 restano tante e ancora non si &#232 trovata una definitiva via d¿uscita.

Bilanci truccati, accordi illeciti per la cessione dei giocatori, la loro compravendita e le plusvalenze, i mancati versamenti dell”Irpef, la regolarit&#224 delle iscrizioni nei bilanci degli introiti da sponsor e diritti Tv: su questo sta adesso indagando la Guardia di Finanza che ha condotto alcuni giorni fa 51 perquisizioni in tutte Italia nelle sedi di Lega, Figc e in tutte le sedi delle societ&#224 di serie A e B.

Acquisita alla Figc la copia della documentazione della Covisoc relativa all”iscrizione del campionati di serie A e B per le stagioni dal 1999 al 2003. Sotto inchiesta &#232 la gestione economica delle squadre professionistiche (serie A, B e C) e dunque la verifica dell”esistenza dei requisiti per l”iscrizione all”ultimo campionato.

¿Conti gonfiati – ha denunciato il patron del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara che consentono soltanto ad alcuni club di poter spendere cifre da capogiro per assicurarsi i veri campioni e lasciano fuori dal mercato i club che hanno bilanci in ordine¿.

Una questione a parte &#232 invece quella relativa a sponsor e dei diritti televisivi, perch&#233 &#232 da capire se una parte dei guadagni dello sfruttamento di immagine dei calciatori possa essere stata pagata in nero o passata attraverso altre societ&#224 in modo da evadere le tasse.

Anche l”Unione Europea aveva espresso le sue perplessit&#224 sulla gestione dei bilanci delle societ&#224 di calcio. Proprio andando contro il decreto salva-calcio, il Commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti aveva chiesto all”Italia chiarimenti in merito ad alcune misure contenute nella legge Finanziaria 2004, ed in particolare quella sulla regolarizzazione dei contributi Inail, per verificare se vi fossero stati provvedimenti “suscettibili di costituire aiuti di Stato” contrari alle norme Ue.

In particolare, si legge, “la Commissione desidera inoltre sapere se siano in vigore incentivi fiscali e/o contributi o altre forme di finanziamento pubblico alle societ&#224 sportive professionistiche suscettibili di costituire aiuti di Stato”.

Gli uomini di Monti chiedevano anche di sapere se “esista pi&#249 in generale una disciplina specifica in materia fiscale o di contributi sociali che si applica alle societ&#224 sportive professionistiche (o a talune di esse) in deroga alle norme generali vigenti per le imprese di altro tipo”. La Commissione, infine, chiedeva di conoscere se “i crediti di stato verso le societ&#224 sportive professionistiche siano effettivamente riscossi”.

Ma il caso italiano, sebbene estremo, non &#232 isolato. In tutta Europa, le grosse squadre di calcio sembrano rischiare il fallimento.

In Inghilterra, la situazione non &#232 di questa portata, ma le condizioni del Leeds, per esempio, sono molto preoccupanti.

A questa squadra non mancano le entrate per la ritrasmissione televisiva. Gioca da anni nella Premier League ed ha goduto pi&#249 volte di un vero e proprio boom mediatico.

Ma i problemi sono tanti, &#232 di ieri la notizia che per non fallire il club britannico, alle prese con grandi problemi finanziari, &#232 stato costretto a rescindere consensualmente il contratto di Jody Morris. Il 25enne centrocampista era alla sua prima stagione al Leeds, dopo otto anni trascorsi con la maglia del Chelsea.

Le somme record spese dai media inglesi non sembrano mai sufficienti per i club, le cui richieste crescono in modo esponenziali da cinque anni a questa parte.

La Pay TV di Rupert Murdoch, BSkyB, ha offerto 1,457 miliardi di euro per le stagioni 2004-2007.

Una spesa mai raggiunta per i diritti Tv di un campionato di calcio, che trova una spiegazione nel fatto che il bouquet satellitare si &#232 assicurato tutte le partite della Premier League e della Division One.

BSkyB si &#232 attirato anche le ire di Bruxelles qui ha ritenuto che l¿emittente avrebbe dovuto trattare con gli altri operatori dell¿audivisivo inglese.

Anche la Germania sta combattendo una pesante crisi finanziaria. La societ&#224 Infront, di Robert Louis-Dreyfus, non vuole pi&#249 essere la vacca da latte della Bundesliga.

Ma la Lega calcio tedesca ha minacciato di riprendersi i diritti Tv della Bundesliga.

La Infont ha offerto, per il rinnovo dell”accordo in scadenza alla fine della prossima stagione, 272,5 milioni di euro per il primo e 277,5 milioni di euro per il secondo anno di estensione. Per questo campionato il valore del contratto &#232 di 295 milioni, e per il prossimo anno &#232 di 300 milioni.

La DFL ritiene inaccettabile la proposta. Un”offerta reputata cos&#236 bassa potrebbe convincere la Lega a revocare il mandato della Infront.

Nel caso in cui la Fifa non rinnover&#224 lo stesso tipo di accordo, anche questo con la Infront, la perdita di entrambi i mandati sarebbe un duro colpo per l”azienda. La Fifa sta ancora considerando l”ipotesi di commercializzare i suoi diritti in prima persona.

In Francia, la Federcalcio ha ricevuto nei giorni scorsi una lettera anonima nella quale si citano nomi, date e circostanze dettagliate su casi di irregolarit&#224 finanziarie. Si tratta di un vero e proprio dossier su societ&#224 e procuratori, che &#233 stato consegnato alle autorit&#224 calcistiche e al giudice Philippe Courroye. Dietro la denuncia ci sarebbe una lotta senza esclusione di colpi tra le due pi&#249 importanti agenzie di mediatori. Sulla questione la Federcalcio ha gi&#224 avviato un”inchiesta.

Oggi, il contratto che lega i club alle due emittenti, TPS e CanalPlus, arriva a 350 milioni di euro l¿anno. Una somma importante supportata all¿87% da CanalPlus, come ha sottolineato gioved&#236 scorso Bertrand Meheut, il patron del canale criptato, davanti al Senato.

Mehet ha ricordato che i diritti televisivi rappresentano il 52% delle entrate dei club di L1 e L2, ma che questa percentuale &#232 stata portata al 40% per i club pi&#249 popolari, che approfittano della loro notoriet&#224 per cercare altre fonti di rendita.

Una ripartizione tra grandi e piccoli club si ritrova in tutta Europa. Il Real Madrid, per esempio, &#232 perfettamente riuscito nella sua conversione per divenire un¿impresa di marketing a tutto tondo, che vende la propria immagine, quella dei suoi giocatori e di altri prodotti.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

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