Finmeccanica tra i possibili concessionari di Galileo. Intanto ancora ferme le trattative con gli Usa

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Anche il gruppo italiano Finmeccanica si &#232 inserito nella battaglia a tre per diventare concessionario del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo.

Lo ha annunciato la Commissione europea indicando che i tre gruppi d¿imprese ammessi a partecipare alla seconda fase del progetto sono il consorzio Eutelsat, (formato da Eutelsat, Hispasat, LogicaCMG e AENA) il consorzio Inavsat (Inmarsat Ventures, EADS Space e Thales)

E il consorzio raggruppante le societ&#224 Finmeccanica, Vinci Concessions e Alcatel Participations.

Si &#232 chiusa dunque la prima fase di pre-selezione avviata lo scorso 17 ottobre. I risultati, secondo il Vicepresidente della Commissione Loyola de Palacio, ¿¿sono stati incoraggianti. Hanno dimostrato la validit&#224 dell¿orientamento delle istituzioni europee e cio&#232 che il settore privato &#232 pronto a investire in modo massiccio nel programma Galileo¿.

La qualit&#224 delle tre offerte fa ben sperare dunque nel buon proseguimento della fase di negoziazione. Ognuna di esse &#232 stata emanata da un piccolo numero di partner principali raggruppati in consorzio, ai quali si aggiunge una costellazione di societ&#224 associate che coprono i campi pi&#249 diversi. Finmeccanica, ad esempio controlla il 18,3% di STMicroelectronics, ma si passa dagli istituti finanziari alle imprese attive nella radionavigazione satellitare.

¿La diversit&#224 degli attori che hanno risposto all¿appello ¿ afferma la Commissione Ue ¿ e il fatto che esse appartengano a differenti settori dell¿economia, testimonia l¿interesse suscitato da Galileo¿.

Alcuni dei candidati prescelti non mettono in dubbio le potenzialit&#224 di Galileo di generare importanti entrate: i servizi commerciali e governativi offerti dal progetto, nonch&#233 i diritti di propriet&#224 intellettuale sono infatti considerati come fonti di reddito molto consistenti.

Ognuno di loro si &#232 detto pronto a finanziare con i propri fondi i due terzi dei 2,1 miliardi di euro necessari per garantire la messa in opera e il funzionamento degli oltre trenta satelliti che compongono il sistema.

La prossima tappa della selezione prevede una fase detta di ¿negoziazione competitiva¿ in cui l¿impresa comune Galileo, incaricata di gestire la fase di sviluppo (2002-2005) del programma, avvier&#224 le negoziazioni con i candidati pre-selezionati in vista dell¿attribuzione della concessione. Alla fine di questa seconda fase l¿impresa comune presenter&#224 una proposta d¿attribuzione della concessione che verr&#224 infine aggiudicata al consorzio che presenter&#224 l¿offerta economicamente pi&#249 vantaggiosa e pi&#249 adatta alle esigenze della gestione di un servizio mondiale.

L¿assegnazione terr&#224 particolarmente conto dei contributi pubblici richiesti.

Il 9 marzo prossimo, avvisa la Commissione, si terr&#224 una giornata d¿informazione destinata alle industrie. Nell¿occasione i tre consorzi si presenteranno e inviteranno le imprese appartenenti a tutti i compartimenti interessati alla radionavigazione ¿ trasporto aereo, ricerca petrolifera, assicurazioni, agricoltura ¿ a partecipare al progetto.

Le applicazioni del sistema Galileo sono infatti estremamente diverse e i loro profitti indotti considerevoli. Ad esempio, gli utili per i soli operatori del trasporto aereo e marittimo sono valutati a circa 15 miliardi di euro tra il 2008 e il 2020.

La Commissione europea ha inoltre fatto sapere che gli Stati Uniti sembrano essere disposti ad un accordo di collaborazione che metta da parte le imposizioni fatte dal Pentagono in termini di standard tecnologici. Gli Usa, infatti, adducendo motivi di sicurezza nazionale e internazionale, vorrebbero imporre all¿Europa l¿utilizzo degli stessi sistemi del GPS, il sistema di posizionamento satellitare americano.

Anche se le discussioni del 29 e 30 gennaio si sono tenute in un clima costruttivo, non si &#232 comunque ancori giunti ad un accordo.

Per quel che riguarda il segnale aperto di Galileo, le due parti stanno studiando le possibili soluzioni e un ulteriore miglioramento del segnale, ma l¿Europa non sembra disposta a sottostare alle pressioni che mirano all¿adozione dello standard Usa noto come BOC 1.1.

Le questioni in sospeso sono ancora molte e riguardano il possibile diritto di veto degli Usa sul futuro sviluppo del segnale; lo sviluppo comune di criteri di sicurezza nazionale per la navigazione satellitare; i processi di consultazione relativi alla compatibilit&#224 delle frequenze radioelettriche dei futuri segnali GPS militari e l¿impegno in materia di non discriminazione negli scambi.

Il progetto Galileo &#232 il primo programma di radio navigazione satellitare europeo ed stato lanciato per iniziativa della Commissione Ue in collaborazione con l¿Agenzia Spaziale europea (ESA) allo scopo proprio di guadagnare l¿indipendenza tecnologica dagli Usa.

Il sistema si basa su una costellazione di 30 satelliti messi in orbita a 24.000 km d”altitudine, che copre la totalit&#224 della sfera terrestre con una rete di stazioni di controllo al suolo.Ogni satellite &#232 dotato di un orologio atomico che fornisce una grande precisione nella misura del tempo, e permette di situare con un metro di approssimazione la posizione di qualsiasi oggetto fisso o mobile.

Il costo di sviluppo e di spiegamento del sistema, &#232 di 32-34 miliardi di euro, l”equivalente del costo di costruzione di 150 km di autostrade semiurbane o di quello del traforo di un solo tunnel principale del futuro collegamento ferroviario ad alta velocit&#224 tra Lione e Torino e sempre nell”ipotesi che il tunnel sia mono-canna.

I diversi studi intrapresi dimostrano la redditivit&#224 economica del progetto. L”ultimo, condotto dal gruppo PricewaterhouseCoopers, che si fonda su proiezioni attualizzate su 20 anni, tiene conto di un rapporto costi/benefici del 4,6 – rapporto che non &#232 raggiunto da alcun altro progetto d”infrastruttura in Europa.

Entrambe le attuali reti satellitari di radionavigazione, il GPS americano e il Glonass russo, furono concepite all”epoca della guerra fredda a fini militari; il secondo per&#242 non &#232 pi&#249 completamente operativo.

Il GPS pu&#242 essere usato per necessit&#224 civili – come avviene di fatto ora – ma presenta molte gravi insufficienze: una precisione mediocre e mutevole a seconda dei luoghi e dei momenti: a volte di molte decine di metri soltanto.

Inoltre, il carattere inizialmente militare del GPS comporta il rischio permanente di un”interruzione del servizio senza preavviso.

Galileo offre invece una precisione superiore e costante, grazie in particolare alla struttura della sua costellazione di satelliti e del suo sistema di rel&#232 al suolo, nonch&#233 la garanzia della continuit&#224 del servizio. Esso promette una rivoluzione tecnologica pari a quella apportata dai telefonini.

Il finanziamento del progetto non far&#224 appello al contributo dei bilanci nazionali degli Stati membri.Tranne per la parte iniziale di sviluppo per la quale le partecipazioni dei vari Stati sono state gi&#224 votate – i bilanci nazionali non copriranno alcuna parte del finanziamento pubblico delle varie fasi del progetto.

Per la fase di sviluppo (2002-2005) il contributo dell”Unione europea di 550 milioni di euro &#232 gi&#224 programmato nel bilancio comunitario e l”Agenzia spaziale europea dispone gi&#224 della stessa somma.

Per la fase di spiegamento (2006-2007) la Commissione includer&#224 nella sua programmazione un finanziamento pubblico a sua volta prelevato dal bilancio comunitario, al quale si aggiunger&#224 un finanziamento privato delle imprese intenzionate a partecipare al progetto.· Per la fase di sfruttamento che comincia nel 2008, lo studio di PricewaterhouseCoopers prevede una partecipazione pubblica decrescente fino al 2015; si tratter&#224 di un anticipo sul bilancio comunitario e non di una sovvenzione,poich&#233 potr&#224 essere compensata da diritti moderati sull”uso del sistema.

Alessandra Talarico

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