Affaire Kelly: dopo il presidente si dimette anche il Dg della BBC. E la stampa inglese si ribella

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Il Primo ministro britannico Tony Blair &#232 uscito relativamente indenne dal rapporto del giudice Brian Hutton aperto dopo la morte dello scienziato David Kelly, esperto in armamenti iracheni.

Il documento &#232 stato presentato proprio ieri e contiene delle severe conclusioni per la radiotelevisione pubblica BBC.

Il giudice, Lord Hutton, ha negato che il Primo ministro e il governo abbiano commesso irregolarit&#224 nella vicenda Kelly e detto che le accuse della BBC, secondo cui il governo avesse manomesso i documenti di intelligence per giustificare la guerra in Iraq, risultano infondate.

Accuse gravissime quelle del giudice, che hanno spinto il presidente Gavyn Davies a rassegnare le proprie dimissioni al Consiglio dei governatori della British Broadcasting Corporation. Per oggi &#232 stata convocata una riunione straordinaria dei vertici dell¿azienda. Il rischio &#232 che la vicenda possa mettere a repentaglio la fama mondiale di cui gode l¿emittente pubblica britannica.

Nel dimettersi, Davies ha dichiarato che le persone al vertice di un”organizzazione devono saper assumere le loro responsabilit&#224. ¿Sono stato educato a pensare che non si pu&#242 scegliere il proprio arbitro, e che la decisione dell”arbitro &#232 definitiva¿, ha affermato.

Dopo la lunga riunione di questa mattina, si &#232 dimesso anche ilDirettore generale della BBC Greg Dyke, che ieri in un comunicato separato aveva dichiarato che ¿La BBC accetta che certe accuse chiave riferite da Andrew Gilligan al programma Today in onda il 29 maggio scorso erano sbagliate e ci scusiamo per questo”.

Da parte sua, Tony Blair ha visto svanire quelle incriminazioni che rappresentavano una minaccia incombente sul suo futuro politico dopo sei anni di governo.

Alla Camera dei Comuni, in un discorso durato alcuni minuti, Blair ha lasciato trasparire una certa soddisfazione. Quel dossier avrebbe potuto affossarlo.

Il documento (740 pagine) del giudice Hutton &#232 riuscito a provare che nessun membro del governo rivel&#242 il nome dello scienziato David Kelly alla stampa una settimana prima che fosse trovato morto in circostanze misteriose nel giugno 2003.

¿Il rapporto ¿ ha commentato il Primo ministro ¿ non lascia spazio ad alcun dubbio o interpretazione ambigua¿.

Secondo il giudice, il Primo ministro inglese ha creduto ai rapporti di intelligence sull”esistenza di armi proibite irachene.

Blair nel suo discorso ha chiesto a chi lo aveva accusato di mentire a riguardo ¿¿di ritirare formalmente le accuse¿, riferendosi in particolare al leader dei Conservatori, Michael Howard.

Questo avveniva proprio mentre il giudice Brian Hutton, uomo noto per la sua integrit&#224 morale, stava presentando le principali argomentazioni del suo rapporto, in un discorso durato un¿ora e mezza, e in cui escludeva qualsiasi responsabilit&#224 a carico di Tony Blair, del Ministro della Difesa Geoff Hoon, e dei loro servizi.

David Kelly si era rivelato essere la fonte anonima di un reportage di un giornalista della BBC Andrew Gilligan andata in onda il 29 maggio scorso, in cui si affermava che il governo aveva volutamente falsato il dossier del settembre 2002 sulla minaccia di armi di distruzione di massa irachene.

Gilligan, facendo riferimento a un¿intervista fuori-onda con l¿esperto in armamenti, aveva accusato Downing Street d”aver gonfiato il dossier.

Successivamente per&#242 dai vertici della ¿Beeb¿ si erano ridimensionati e avevano ammesso di aver commesso qualche errore e di aver fatto delle approssimazioni.

L¿esperto in armamenti, impiegato presso il ministero della Difesa, &#232 stato in seguito trovato morto (si sarebbe suicidato) il 18 luglio scorso, una settimana dopo che era stata rivelata la sua identit&#224 alla stampa.

Il ministero si &#232 sempre difeso eccependo che non avrebbe rivelato il nome, ma soltanto confermato quella che ormai era una notizia pubblica.

Ipotesi accolta nel rapporto di Hutton, ¿La decisione di confermare il nome di David Kelly alla stampa si basava sull¿idea che la sua identit&#224 non poteva rimanere eternamente segreta¿.

Tuttavia il giudice ha sostenuto che il ministero &#232 colpevole di non aver preventivamente avvisato Kelly di quanto stava per succedere.

Altra grande soddisfazione per il governo, il rapporto ha considerato che era legittimo per Downing Street fare delle congetture sugli armamenti iracheni.

A condizione, per&#242, che questi fossero coerenti con le informazioni fornite dai servizi di ricognizione.

Quanto alle accuse della BBC che sostenevano che il governo avesse gonfiato questo dossier, sono state respinte dal giudice.

Compresa la dichiarazione del governo britannico secondo la quale l¿Iraq era in grado di piazzare delle armi di distruzione di massa in uno spazio di tempo brevissimo, 45 minuti.

Smentita quindi anche la dichiarazione di Gilligan, secondo la quale il governo sapeva che la dichiarazione sui 45 minuti era falsa gi&#224 prima di metterla sul dossier.

La direzione della BBC &#232 stata ¿colpevole¿ e il governo dell¿emittente pubblica avrebbe dovuto guidare ¿un¿inchiesta pi&#249 approfondita¿ sulle informazioni di Andrew Gilligan che accusavano il governo.

Prima vittima delle conclusioni del rapporto Hutton, il presidente della BBC Gavyn Davies, che ieri ha lasciato i vertici dell¿azienda.

Neanche il defunto David Kelly &#232 stato risparmiato. Il giudice lo ha descritto come ¿un uomo di natura schivo, che non era facile aiutare¿.

Cosa strana, il quotidiano The Sun, il primo in Gran Bretagna con un numero medio di 3,5 milioni copie vendute ogni giorno, aveva gi&#224 rivelato i contenuti del documento top secret del giudice Hutton ancora prima della sua presentazione.

Lord Hutton ha gi&#224 dichiarato che avvier&#224 una procedura legale contro il noto tablo&#239d.

Ma la stampa britannica non sembra proprio aver condiviso il rapporto del giudice Hutton, e questa mattina le principali testate lo accusavano di non essersi voluto mettere contro l¿establishment.

Stamani i giornalisti britannici lamentavano la crisi aperta ai vertici della BBC.

In un commento sul tablo&#239d Daily Mirror, il giornalista Paul Routledge ha accusato il giudice Hutton di aver fatto il gioco del governo.

Il giudizio di Hutton ¿mi fa male, come la vittima di un crimine che sa che la giustizia non sar&#224 mai fatta¿, scrive il giornalista.

Il Mirror ritiene che la BBC &#232 uscita ¿umiliata¿ da questa storia.

Il Daily Express scrive che il rapporto lascia delle questioni ancora aperte, facendo riferimento ai motivi dell¿entrata in guerra contro l¿Iraq, vista comunque l¿assenza di armi di distruzione di massa nel Paese, nel cui merito invece non entra il rapporto.

Sulla sua prima pagina, il quotidiano Independent lascia uno spazio bianco a sinistra, l&#224 dove normalmente si trova una foto e si chiede se il rapporto Hutton sia stato ¿un modo di aggirare l¿affaire a vantaggio dell¿establishment“.

E ¿chiede un¿indagine indipendente sui servizi di ricognizione che hanno spinto il Paese in una guerra ingiustificata¿.

Il Guardian spinge invece la BBC ad affrontare la crisi e fare in modo che i propri servizi siano condotti come fatto fino a oggi.

Il Financial Times parla di crisi della Tv di Stato, una delle pi&#249 gravi della rete in 80 anni di storia.

Il Times, il Daily Telegraph e il Sun, hanno invitato il Dg della BBC Greg Dyke a seguire le orme del presidente dimissionario Gavyn Davies. Cosa poco probabile, visto che oggi anche lui si &#232 tirato indietro lasciando i vertici dell”emittente publbica britannica.

Tutti i quotidiani sono stati comunque d¿accordo nell¿asserire che il rapporto Hutton ha accusato la BBC di ¿negligenza, incompetenza, e arroganza¿. Accuse troppo gravi.

Raffaella Natale