Musica: al Midem si parlerà anche di P2P, tra le proposte una tassa sul file-sharing

di |

Europa



Ad alcuni giorni dall¿apertura del Midem, il pi&#249 importante appuntamento dell¿industria musicale mondiale che si terr&#224 nel Palais des Festivals di Cannes dal 25 al 29 gennaio, uno studio dell¿&#201cole des Mines de Paris ha tentato di mettere in luce come il successo delle reti peer-to-peer favorisca la crescita della banda larga, e come da questa situazione ne possa guadagnare la musica.

Il discorso risulta molto complesso, visto che dovrebbe fondarsi sull¿eventuale accordo tra i fornitori d¿accesso a Internet e le case discografiche, da un po¿ di tempo in lotta tra loro, per via dell¿accusa mossa dagli industriali della musica agli Isp di favorire il download illegale di musica dalla Rete.

Il meccanismo sarebbe basato sul rispetto della propriet&#224 intellettuale per i contenuti digitale e dell¿uso del P2P sulle reti Internet broadband.

Il tutto nasce, da un presunto, e alquanto verosimile, rapporto di causa effetto tra la riduzione del fatturato dell¿industria della musica e la crescita dell¿accesso Internet e banda larga.

Realizzato da quattro ricercatori dell¿&#201cole des Mines, sulla base di dati raccolti da alcuni tra i pi&#249 importanti istituti di ricerca, questo lavoro arriva proprio nel bel mezzo dell¿acceso dibattito che si sta consumando in queste settimane in Francia. La querelle, che vede contrapposti gli Isp alle major, riguarda alcune disposizioni della nuova Legge sull¿economia digitale, chiaramente ispirate agli interessi della lobby della musica, che mirano a irrigidire le misure di controllo sul Web per evitare che venga violata la propriet&#224 intellettuale specie con i meccanismi di file-sharing. Nel mirino dei fornitori d¿accessi anche le norme che prevedono una responsabilit&#224 diretta degli Isp per il materiale dei siti appoggiati sui loro server.

I ricercatori dell¿ENSMP propongono una soluzione economica a questa diatriba: ¿Un rimedio semplice consisterebbe nel segmentare il mercato dell¿accesso imponendo ai fornitori d¿accessi un prezzo per lo scambio di file protetti da copyright¿.

Gli Isp potrebbero cos&#236 proporre una tariffa minima agli utenti delle reti P2P, e avrebbero la prova della liceit&#224 degli scambi.

La cosa diventa veramente interessante se si pensa che tra alcuni giorni il gotha della musica si riunir&#224 a Cannes, e il controverso rapporto tra Isp e major potrebbe essere al centro dei riflettori.

Proprio mentre al di l&#224 dell¿Atlantico, la RIAA (Recording Industry Association of America)ha presentato altre 532 denunce contro persone accusate di aver distribuito illegalmente materiale protetto da copyright sui network online in cui &#232 possibile scaricare brani musicali.

L”industria musicale americana, che si sta battendo attivamente contro la pirateria digitale e lamenta notevoli diminuzioni nelle vendite di Cd, ha detto che le istanze sono state presentate contro uno sconosciuto “John Doe” che raggruppa tutti gli imputati che potranno essere identificati solo grazie al loro indirizzo Internet.

L”associazione ha detto che utilizzer&#224 gli indirizzi per convocare in tribunale i veri intestatari, ma offrir&#224 anche alle persone coinvolte di risolvere la questione prima che l”azione legale venga modificata includendo i loro veri nomi.

La RIAA sta perseguendo ormai da un po¿ di tempo questa linea dura, nonostante vi siano state alcune sentenze che vanno contro questi tipi di procedure legali.

Raffaella Natale

© 2004 Key4biz.it