Digitale terrestre: prudenza e trasparenza dopo che l¿Antitrust chiuderà l¿istruttoria sulla Rai

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La Rai finisce nel mirino dell¿Antitrust nell¿ambito delle operazioni per l”acquisto di frequenze per la sperimentazione per il digitale terrestre.

L”Autorit&#224 Garante della concorrenza e del mercato ha aperto un”istruttoria contro la Tv di Stato per valutare l¿eventualit&#224 di posizioni dominanti sul mercato mediatico.

La Tv di Stato ha gi&#224 un alto numero di frequenze e acquistandone altre per l”avvio del digitale rischia di arrivare a una posizione nel mercato televisivo che potrebbe configurarsi come dominante.

Sarebbe questa in sintesi la motivazione con cui l”Antitrust ha deciso di aprire un”istruttoria nei confronti della Rai e delle societ&#224 Emilia Tv, Rete 7, Teletime, Video Puglia, Edivision, Telecolor International Tci, Sige, Teleliguria, Radiotelevisione di campione e Tgr Telegrosseto.

L”Antitrust scrive in una nota che “in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, lo sviluppo del mercato delle reti per la trasmissione del segnale televisivo &#232 avvenuto in maniera disordinata: Rai e Mediaset dispongono di un monte frequenze e impianti tale da garantirgli la disponibilit&#224 di tre reti televisive che coprono la quasi totalit&#224 del territorio e della popolazione nazionale”.

Le frequenze Rai raggiungerebbero infatti un numero tale che il Garante sembra giudicare pi&#249 che sufficiente, visto che nel provvedimento precisa che “tale monte frequenze, risultando fortemente eccedentario rispetto a quanto previsto dal Piano analogico, appare idoneo a determinare significative ridondanze di copertura delle reti televisive”.

Il procedimento si concluder&#224 entro 45 giorni.

Il Consiglio di amministrazione della Rai, guidato da Lucia Annunziata, ha approvato nel novembre scorso l”acquisizione delle ultime due frequenze necessarie a raggiungere il 50% dell”utenza italiana con le trasmissioni digitali, cos&#236 come previsto dalla cosiddetta Legge Gasparri che riforma il sistema radiotelevisivo italiano.

La Rai ha pagato complessivamente le frequenze 21 milioni di euro, ottenendo anche in concessione dal ministero delle Comunicazioni alcuni canali in Veneto, Toscana, Lazio e Campania. I due multiplex della emittente pubblica coprono circa 28 milioni di utenti.

Su circa 23.000 frequenze utilizzate, Rai e Mediaset ne usano circa 10.000. Troppe, per il garante della Concorrenza.

Pronta la risposta della Rai, che in un comunicato tiene a precisare che, pur nel rispetto della delibera dell”Autorit&#224 Antitrust ai sensi dell”art. 16 della legge 287 del 1990, ¿ogni suo atto &#232 stato eseguito in funzione di leggi vigenti, quali la 66 del 2001 e il decreto legge 352 del 24 dicembre 2003¿.

L¿azienda, sottolinea la nota, ¿ha proceduto e proceder&#224 sul tema del digitale terrestre con criteri improntati all”efficacia e alla massima prudenza e trasparenza. Entro i dieci giorni previsti, l”azienda depositer&#224 le proprie controdeduzioni e la relativa documentazione di supporto¿.

La Annunziata, da parte sua, &#232 del parere che ogni intervento delle Authorities ¿ci ricorda quanto sia necessario, continuare ad affrontare lo sviluppo del digitale con il massimo di efficacia, ma con prudenza, all”interno di un quadro garantito¿. Aggiungendo di essere stata informata, ¿con un gesto di cortesia¿, del Presidente della Autorit&#224 Antitrust, Giuseppe Tesauro, dell¿apertura dell¿istruttoria.

¿E¿ importante che il lavoro della Rai ¿ conclude la Annunziata – avvenga in modo trasparente e in un quadro di certezza normativa e legislativa¿.

Secondo Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione e capogruppo della Margherita in Commissione di Vigilanza, ¿Una nuova, gigantesca falla si &#232 aperta nel muro di arroganza e miopia del centrodestra sulla legge Gasparri¿.

Gentiloni ritiene che con l”istruttoria annunciata dall”Antitrust rischiano di saltare i criteri di assegnazione delle frequenze, e ha anche ricordato che ¿da mesi l”Authority presieduta dal prof. Tesauro ha denunciato, da un lato, l”eccessivo numero di frequenze in mano a Rai e Mediaset e, dall”altro, il contrasto tra la normativa europea e i criteri di assegnazione delle frequenze contenuti nella legge Gasparri¿.

Il rappresentante della Margherita &#232 convinto che fino a oggi a questa denuncia si sia risposto con una sordit&#224 assoluta, ¿confermata – prosegue Gentiloni – dalla decisione di impedire il riesame parlamentare dei commi 1 e 5 dell”art. 23 della legge, che contengono i criteri di assegnazione salvafrequenze per Rete4 nel mirino dell”Antitrust¿.

In conclusione, Gentiloni ritiene che ¿L”iniziativa annunciata dal prof. Tesauro sarebbe un”ottima ragione, per una maggioranza dotata di buonsenso, per rivedere la scelta di chiusura operata ieri e per correggere la legge prima di ulteriori gravi conseguenze¿.

Raffaella Natale