Pirateria musicale: diminuiscono gli arresti ma aumenta in modo massiccio il P2P

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Dati contrastanti per il 2003 dal punto di vista della lotta alla pirateria musicale.

Se da un lato, la pi&#249 efficace attivit&#224 di repressione della produzione di compact disc falsi ha determinato un calo di sequestri e persone arrestate e denunciate, dall¿altro si &#232 registrato un largo aumento, del 60%, del numero delle centrali di masterizzazione clandestine, scoperte dalle forze dell¿ordine italiane.

Lo ha reso noto la Federazione contro la pirateria musicale (FPM) in un comunicato stampa.

La FPM ha anche annunciato una campagna di denunce contro chi scarica illegalmente file musicali dal Web.

Nel 2003, secondo i dati forniti nella nota, le forze dell”ordine hanno confiscato 1.579 masterizzatori (+60% rispetto al 2002), ¿portando l”Italia ai primissimi posti nel mondo in termini di impianti di duplicazione sequestrati“.

Lo scorso ottobre, la Guardia di Finanza ha sequestrato, nel corso di una sola operazione, 496 masterizzatori nella citt&#224 di Napoli, stabilendo un sorta di record mondiale.

La regione Campania presenta, infatti, un alto tasso di criminalit&#224 legata alla riproduzione e alla vendita di Cd falsi.

Al giorni fa, a esempio, sul corso di Salerno i vigili hanno sequestrato 383 dischi pirata tra Cd musicali, giochi interattivi e Dvd.

Il comunicato della FPM continua dicendo che molti anche gli arresti tra corrieri e distributori illegali in tutta la penisola, segno di una maggiore concentrazione delle indagini sui livelli pi&#249 elevati del fenomeno che rimane sempre in vetta alle tipologie di business illeciti sotto il controllo della criminalit&#224 organizzata.

Nel 2003, inoltre, sono stati confiscati oltre 1 milione 280mila Cd falsi, nel corso di quasi 600 operazioni antipirateria, con una riduzione di circa il 30% rispetto all”anno precedente.

In calo di circa un terzo anche gli arresti e le denunce, rispettivamente 993 e 858 nel 2003, mentre sono stati oltre 300 i siti Internet sequestrati.

Rimane alto il livello di allarme per la vendita ambulante abusiva di supporti masterizzati, con situazioni particolarmente critiche, come per esempio Roma, dove l”attivit&#224 di prevenzione e repressione pare non incidere in maniera significativa sul fenomeno.

Oltre al Lazio, le regioni nelle quali &#232 stato sequestrato il maggior numero di Cd contraffatti sono la Campania, la Lombardia, l”Emilia Romagna, la Sicilia e l”Abruzzo. Sul fronte del contrasto alla pirateria musicale via Internet sono oltre 300 i siti posti sotto sequestro con oltre 50 soggetti arrestati o denunciati.

Ma secondo la Federazione &#232 in aumento anche un altro fenomeno, quello del download illegale di musica dal Web, attraverso le reti peer-to-peer con migliaia di file musicali resi disponibili illegalmente ogni giorno con gravi danni per il settore.

In conclusione, Luca Vespignani, segretario generale di FPM, ha dichiarato: “Abbiamo verificato che sono attivi soggetti che condividono consistenti quantit&#224 di brani musicali illegali e oggi le leggi consentono di perseguire con efficacia un”attivit&#224 illecita che non ha nessuna giustificazione. Vi sono alternative legali in Rete gi&#224 disponibili in Italia (…) e pertanto colpiremo senza esitazione l”illegalit&#224″.

Il P2P sta creando problemi in tutto il mondo e contrapponendo i fornitori di accessi a Internet alle major discografiche, che li ritengono responsabili indirettamente dell¿accresciuto aumento di pirateria di musica dalla Rete.

La questione sta diventando altamente preoccupante e richiede l¿intervento da parte dei legislatori nazionali perch&#233 regolamentino con un certa urgenza la materia.

Nella speranza, che l¿intervento di misure legislative sortisca i risultati sperati.

L¿Italia ha deciso di intervenire non l¿irrigidimento di misure legislative per quanto riguarda la detenzione e l¿acquisto di Cd taroccati, riuscendo a ottenere, come visto dai dati FPM, un calo di sequestri e persone arrestate e denunciate.

Da aprile dello scorso anno, infatti, sono previste multe pi&#249 salate per chi compra Cd pirata. Cos&#236 l¿Italia si &#232 apprestata a combattere il dilagante e preoccupante fenomeno della pirateria, traffico che porta nelle tasche dei colpevoli pi&#249 soldi di quello della droga.

In Italia, secondo i dati dell¿Ufficio Stampa FIMI (Federazione dell¿Industria Musicale Italiana), il fenomeno della pirateria musicale rappresenta il 25% del mercato con gravi danni per gli artisti, autori, produttori, senza contare i danni derivanti dall”evasione fiscale e dal lavoro nero connesso alla produzione e alla commercializzazione di prodotti contraffatti.

Comprare CD sulle bancarelle comporta oggi una multa fino a 154 euro.

Pagano fino a 1.032 euro i recidivi, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo, che prevede anche la pubblicazione dei nomi dei colpevoli sui quotidiani.

Il provvedimento rientra nell¿ambito delle misure di tutela dalla pirateria che entrano in vigore per il recepimento della Direttiva europea in materia di copyright.

Per venditore, oltre alla sanzione penale fino a tre anni di carcere (che pu&#242 arrivare fino a quattro anni), scatta la sanzione amministrativa di 103 euro per ogni copia illegale posseduta. Sanzioni che vanno a coprire i costi di campagne informative promosse per sensibilizzare il pubblico sui rischi della pirateria.

La direttiva stabilisce anche il diritto di farsi una copia, ma solo per uso esclusivamente personale. E¿ reato pertanto distribuire i propri brani musicali via Internet tramite i software P2P e il file-sharing, come avviene sul sito KaZaA.

Inoltre, sempre in linea con le norme europee, chi abusivamente rimuove le misure di protezione di Cd o Dvd rischia il carcere.

Acquistare l¿ultimo Cd per soli cinque euro sulla strada &#232 ormai entrato nelle abitudini degli italiani, per questo risulta difficile per la polizia arginare il fenomeno. Solo al meridione la percentuale di Cd pirata si alza fino al 40%.

La pirateria di Cd &#232 un business da 120 milioni di euro. L¿industria discografica italiana, che ha perso in tre anni l¿11% del suo fatturato, ha riposto tante speranza in questa nuova normativa.

Ma sar&#224 necessario, in primo luogo, far comprendere a chi compra i Cd falsi, che dietro i rivenditori ci stanno le grosse organizzazioni criminali, che con in Cd finanziano traffici ancora pi&#249 pericolosi.

Raffaella Natale

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