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La Guzzanti rifiuta l¿accordo con la Rai. Intanto in 6.000 al Palalido per ¿Ora Basta¿

Italia



Raiot, o forse a questo punto sarebbe meglio dire RaiNot, &#232 ormai diventato un vero e proprio caso nazionale, con tanto di sostenitori dell¿attrice satirica Sabina Guzzanti, che per le strade, durante questo week end gi&#224 profumato delle feste natalizie, hanno distribuito volantini per invitare al suo spettacolo, trasmesso via satellite in 50 citt&#224 italiane e un centinaio di circoli dell”Arci.

Sono stati in seimila a partecipare alla manifestazione dedicata alla libert&#224 di stampa, organizzata al Palalido di Milano da girotondi e associazioni, per protestare contro la soppressione della trasmissione Raiot. La serata, ¿Ora Basta¿, iniziata con un ricordo di Indro Montanelli.

Hanno partecipato tra gli altri, Michele Santoro, Serena Dandini, Corrado Guzzanti, Vauro, Gino Strada, Sandro Ruotolo, Bebo Storti, Massimo Fini, Furio Colombo, Nando Dalla Chiesa, Vittorio Agnoletto, Antonio Di Pietro, Pancho Pardi, Lidia Ravera e Giulietto Chiesa. Al centro dello spettacolo l”intervista di Marco Travaglio, all”autrice Sabina Guzzanti.

Dopo le ultime indiscrezioni che parlavano di una sospensione definitiva del programma, in questo fine settimana era invece giunta la notizia di una possibile intesa, tra i vertici Rai e la produzione Studio Uno. Ma a quanto pare questo accordo non ha il consenso proprio di Sabina Guzzanti, che forse facendo due conti ha pensato di diventare la nuova paladina della satira nella guerra alla censura del governo di centrodestra.

¿L”accordo consensuale io non l”ho firmato ¿ ha tuonato -. E” stato raggiunto senza il mio consenso. Io ritengo che la Rai abbia torto. Quanto alla soddisfazione di Studio Uno &#232 stata espressa perch&#233 &#232 finito un incubo e perch&#233 per un produttore tenere in piedi la produzione di un programma che non va in onda non ha senso¿.

Anzi &#232 la stessa Guzzanti, che ormai sul piede di guerra, ha dichiarato ¿Sto valutando la possibilit&#224 di fare causa alla Rai¿.

Il caso Raiot si &#232 aperto il mese scorso, quando la prima puntata della trasmissione, domenica 16 novembre in seconda serata, era stata contestata per un monologo dell”attrice sulle fortune del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del suo impero mediatico.

Contro l”attrice, Mediaset ha presentato querela, chiedendo un risarcimento di 20 milioni di euro.

Il 18 novembre scorso il Cda della Rai all”unanimit&#224 decise di sospendere il programma, predisponendo un controllo preventivo sui testi per evitare nuovi scandali o denunce. Una decisione tacciata da pi&#249 parti come una sorta di censura.

Ma non tutti gli esponenti dello spettacolo sembrano d¿accordo con la Guzzanti. L¿esuberante soubrette della domenica pomeriggio, Simona Ventura, ha commentato schiettamente com¿&#232 sua abitudine: ¿La satira non &#232 insulto. Se parti cos&#236 sbagli¿, riferendosi alla sospensione di Raiot.

¿La satira ¿ ha continuato la conduttrice – non &#232 provocazione, ma ironia. Certo, giudicare non spetta a me¿.

E poi ha spiegato di non trovare giusta la censura, anche se ¿¿da nessuna parte e sotto nessuna bandiera &#232 mai esistito che uno in Tv potesse dire quello che voleva¿.

Raffaella Natale

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