In attesa del 3G, anche gli Usa avviano i test sul 4G

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Mentre in tutto il mondo ancora si attende il lancio capillare dei servizi di terza generazione, gli Usa si lanciano sul 4G, seguendo l¿esempio di Cina e Giappone, che da questo mese hanno avviato le sperimentazioni per la realizzazione di un telefonino di nuova generazione.

Anche l¿azienda statunitense Nextel, in collaborazione con la start up delle infrastrutture Flarion Technologies, infatti, ha deciso di espandere i test ¿ iniziati lo scorso anno – della tecnologia ¿Flarion 4G¿, basata sui propri dispositivi flash-OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing).

Nextel non ha fornito molti dettagli sul progetto, il presidente e CEO Tim Donahue ha semplicemente dichiarato che la compagnia sta per costruire e testare almeno ¿¿150 siti in una grande citt&#224 del Sud¿.

Donahue non ha precisato l¿esatta locazione delle installazioni, affermando che la priorit&#224 a questo stadio &#232 di verificare la richiesta del mercato rispetto ai servizi che la tecnologia pu&#242 offrire e la capacit&#224 di Flarion di gestire il sistema.

¿L¿intenzione &#232 quella di avere una rete in grado di fornire la velocit&#224 di trasmissione della banda larga e di capire lo stato della domanda. Una volta stabiliti questi due punti, potremo decidere la tabella di marcia in modo da essere i primi a entrare nel mercato con una tecnologia broadband veramente dirompente¿.

La tecnologia OFDM &#232 un sistema di modulazione digitale che divide la banda di frequenza in numerosi sottocanali paralleli per prevenire qualsiasi tipo di interferenza. Secondo Flarion, l¿OFDM pu&#242 supportare in media 1,5 Mbit/s di dati per utente, usando solo 1,25 MHz di spettro.

In parole povere, la tecnologia permette un miglior utilizzo dello spettro radio, con la possibilit&#224 di assegnare nuove gamme d”onda (salti di frequenza rapidi), di accedere a Internet (tramite protocollo Ipv6) ed &#232 pi&#249 economica da realizzare rispetto alle tecnologie 3G.

L¿intesa Flarion-Nextel segue la recente iniezione di capitali da parte di T-Mobile Venture Fund e si aggiunge ai test effettuati sui mercati asiatici: lo scorso febbraio l¿operatore coreano Korea Telecom ha annunciato l¿intenzione di sperimentare la tecnologia OFDM per i servizi wireless a banda larga basati sul protocollo IP.

La necessit&#224 di cercare tecnologie alternative per la trasmissione di servizi dati &#232 molto pi&#249 pressante per Nextel che per i concorrenti (tra cui Verizon Wireless e AT&T Wireless).

L¿operatore, l¿unico tra i big del mercato Usa a non aver annunciato una svolta verso il 3G, &#232 infatti rimasto incastrato nella tecnologia proprietaria iDEN ed &#232 attualmente sommerso da un debito tale da far sembrare alquanto spaventosa l¿idea della costruzione di una nuova rete. Utilizzare la tecnologia Flash-OFDM, dunque, farebbe risparmiare a Nextel i costi relativi al potenziamento delle reti 3G.

Secondo gli analisti, comunque, Nextel ha dalla sua la fedelt&#224 degli utenti business Usa: fattore che potrebbe rivelarsi vincente nel lancio di servizi dati pi&#249 veloci ed economici.

Le sperimentazioni sul 4G, dunque, entrano nel vivo e si profila interessante la contrapposizione Cina-Giappone da un lato, Stati Uniti dall¿altro.

In questo contesto, NTT DoCoMo, starebbe infatti per aprire una sede a Pechino per esplorare il potenziale 4G della Cina.

Il primo operatore mobile giapponese ha dichiarato che la telefonia mobile di quarta generazione entro il 2005 sar&#224 realt&#224 nei suoi laboratori, anche se per il lancio commerciale bisogner&#224 aspettare ancora qualche anno, almeno fino al 2010.

Il Giappone &#232 leader mondiale nelle tecnologie connesse al protocollo Ipv6 e spera di renderlo uno standard globale nei prossimi anni.

Attualmente Internet utilizza il protocollo Ipv4, ma il lancio delle nuove generazioni di telefoni cellulari ¿ in seguito al quale si prevede una crescita esponenziale di richieste di nuovi identificativi virtuali online – rende pi&#249 urgente il passaggio al nuovo protocollo Ipv6.

Il protocollo Ipv6, infatti, sar&#224 in grado di assicurare un numero quasi infinito di possibilit&#224.

Alessandra Talarico